Documenti, archivi e video Fluxus, ma anche "para e post Fluxus". La Fondazione, oltre ad essere un progetto di Ben Vautier, e' un luogo originale dove regna lo spirito del movimento artistico.
La Fondation du Doute, che sarà inaugurata il 5 aprile 2013 a Blois, è un progetto dell'artista Ben. La Fondation du Doute non è nè un museo ne un centro artistico, ma un luogo originale dove regna lo spirito Fluxus.
La Fondation du doute ha vari volti. È, ovviamente, un luogo dove sono presentate le opere importanti di
quel periodo così attivo degli anni ’60-’70: più di 40 artisti suddivisi su due piani, 300 opere circa,
documenti, archivi e video Fluxus, ma anche “para e post Fluxus”, come dice Ben, retaggio della sua
collezione personale o arrivati qui grazie alla complicità di artisti e collezionisti, come Gino Di Maggio. È
anche un luogo vivente, una miniera d’idee, uno spazio di espressione, d’interrogazione sull’arte, sui suoi
limiti o sulle sue frontiere.
Ideata da Ben, la Cour du doute è l’ingresso monumentale del sito; è anche uno spazio di diffusione e di
programmazione di eventi. Le Fluxus, caffè firmato Ben, è il luogo di ristoro e di convivialità della
Fondazione; aperto alle espressioni artistiche più disparate, permette incontri e dibattiti e assicura la vita
del sito.
La Fondation du doute è un luogo singolare dove l’arte, secondo l’affermazione di Robert Filliou, dovrebbe
rendere la vita più interessante dell’arte.
Ben
Ben, all’anagrafe Benjamin Vautier, artista francese di origine
svizzera nato il 18 luglio 1935, è uno dei maggiori esponenti
artistici del XX secolo, conosciuto per le sue azioni e i suoi
dipinti-messaggi. La sua produzione, riflessione sull’arte nei suoi
elementi più fondamentali e, al tempo stesso, sull’integrazione
nella nostra quotidianità dei suoi elementi più peculiari, riesce a
trasformare la vita in arte. Le sue opere spaziano così in universi
molto lontani dal mero campo artistico, come l’etnismo, l’ego o la
verità. Ben gode di un’incredibile popolarità grazie ai suoi “dipinti-
messaggi”, opere che associano impertinenza, humour, filosofia e
una grandissima giustezza di espressione.
Il dubbio è Fluxus
Il dubbio è il compagno dell’artista. È legato a lui e sovente lo pervade, lo anima e lo sospinge. Il
processo creativo si dispiega sempre nell’erranza, nell’incertezza, nella rimessa in discussione, nella
ricerca della scelta giusta.
Come nella vita, “l’arte del dubbio” si esprime appieno nei meandri dell’indeterminazione: il che ci
riavvicina al principio di equivalenza difeso da Robert Filliou, il quale concepiva “le opere ben fatte, mal
fatte o non fatte” come aventi tutte un valore equivalente... Una lezione esemplare in materia di
desacralizzazione delle opere, dell’arte e delle istituzioni museali. Il vantaggio del dubbio è che permette
di accettare tutte le forme, tutti i possibili, una cosa e il suo contrario, in modo da situare il proprio
campo d’investigazione al di fuori di tutti i settarismi. Il dubbio è Fluxus, ama la “concomitanza”, tutto
può avvenire simultaneamente, come nella vita.
creare è dubitare e dubitare è creare... BenBlois, La Cour du doute © JP Thibault
I Luoghi:
La Fondation du doute ha investito i locali della Scuola d’arte, del Conservatorio e dell’ex-Museo
dell’Oggetto di Blois (collezione Eric Fabre), ma il suo campo d’azione si estende anche in città:
Un percorso cittadino
Prima di arrivare alla Fondation du doute, il visitatore è interpellato da Ben lungo il suo cammino.
Varie decine di domande stampate su targhe affisse nelle strade o nei luoghi emblematici della città
troveranno le loro risposte al caffè Le Fluxus; d’estate, una navetta, interamente disegnata da Ben,
trasporterà i visitatori dalla stazione e dal Castello reale sino alla Fondazione.
La Cour du Doute
Il grande cortile è un luogo investito di recente; sulla facciata del Conservatorio di musica, si trovano il
Mur des mots di Ben (1995) e i suoi 300 dipinti-messaggi, posti lì per interpellare lo spettatore, affissi al
muro come altrettante sentenze sulla vita, l’arte, il dubbio, l’ego, le lingue, l’amore, le parole:
Tout le monde ne peut pas être un génie, (Non tutti possono essere un genio)
Pas d’art sans vérité, (Non c’è arte senza verità)
Le temps plus fort que l’art, (Il tempo è più forte dell’arte)
L’amour c’est des mots, (L’amore è parole)
Mon plus grand souci, c’est moi... (La mia più grande preoccupazione, sono io)
Ben ha voluto amplificare queste interrogazioni su ambo i lati del cortile, grazie a citazioni di altri artisti:
Même quand il ne se passe rien, il se passe quelque chose, John Cage
(Anche quando non succede niente, succede qualcosa)
L’art m’emmerde, Érik Satie
(L’arte mi scoccia)
Il faut toujours avoir deux idées, l’une pour tuer l’autre, George Braque
(Bisogna sempre avere due idee, una per ammazzare l’altra)
Questo cortile, oltre alla sua funzione d’interrogazione, diventa, secondo il desiderio di Ben, un vero e
proprio luogo di diffusione di concerti, performance e Arte Totale: d’estate, gli spazi saranno animati da
comitive di artisti, opere temporanee e installazioni, e alcune aree di picnic saranno allestite per
accogliere i visitatori.
Per finire, la parola “Entrez” (Entrate), realizzata in neon e posta sulla grande porta centrale, c’invita ad
attraversare il Mur des mots, permettendoci così di accedere alla Fondation du doute, al conservatorio e
alla scuola d’arte.
Caffè le Fluxus
Interamente allestito da Ben e concepito come un’opera, il caffè Le Fluxus è, ovviamente, pervaso dallo
spirito Fluxus, e si vuole il luogo di ristoro e di convivialità della Fondazione. Un bar in libero accesso
precede l’ascesa verso i piani superiori. Tavoli vetrine, divani, scaffali di libri, un palcoscenico,
videoproiezioni, citazioni, oggetti e opere di Ben occupano tutto lo spazio. Una programmazione
tematica animerà le serate del caffè, sotto forma di micro-festival mensili, eventi artistici e incontri di
vario genere.
creare è dubitare e dubitare è creare... Benper cambiare l’arte
bisogna cambiare l’Uomo
per cambiare l’Uomo
bisogna cambiare “l’ego”
per cambiare “l’ego”
bisogna dubitare
Fluxus and co, gli spazi espositivi
Le opere e i documenti attorno al movimento e allo spirito Fluxus si dispiegano sui due piani situati
sopra al caffè. Il senso della visita fa accedere il visitatore direttamente al secondo piano, dove sono
riuniti, su una grande piattaforma aperta (400 m2), le opere e i documenti storici delle collezioni di Ben e
di Gino Di Maggio e numerosi altri prestati da vari artisti, nonché opere firmate George Maciunas,
George Brecht, Yoko Ono, John Cage, Robert Filliou, Joseph Beuys, Ben Patterson... Scendendo al
primo piano (400 m2), la visita prosegue in una deambulazione labirintica, di sala in sala: Allan Kaprow,
Wolf Vostell, Philipp Corner, Ben... Questi spazi, più chiusi, permettono una scoperta inattesa delle
varie opere.
La Fondation du doute presenterà, in particolare, un importante prestito concesso da Gino Di Maggio,
direttore della Fondazione Mudima di Milano. I suoi legami personali e storici con il movimento Fluxus,
l’attività stessa della Fondazione Mudima, il cui obiettivo è quello di presentare, in ogni disciplina, le
ricerche di artisti che hanno permesso di spostare i limiti posti tra i vari settori dell’arte, rendono Gino
Di Maggio uno dei protagonisti della Fondation du doute.
Il Padiglione
Al centro del cortile del chiostro è installato un padiglione per le mostre temporanee (200 m2),
completamente vetrato, riservato alla programmazione di eventi, mostre monografiche, conferenze,
concerti e proiezioni video.
Attorno alla Fondazione
L’originalità del progetto risiede anche nel fatto che la Fondation du doute è installata al centro di un polo
d’insegnamento artistico. Gli atelier della scuola d’arte occupano alcune sale in ognuno dei luoghi della
Fondazione (Cour du doute, cortile del chiostro e del caffè); il conservatorio provinciale è anch’esso
interconnesso con questi spazi, con un auditorium presente nel cortile del padiglione. Il tutto assicura
così, attorno alla Fondation du doute, un’attività d’insegnamento forte e animata.
Comitato artistico: Ben Vautier, Pierre-Jean Galdin, Gino Di Maggio, Alain Goulesque
Un progetto della città di Blois, con il sostegno di Agglopolys, comunità di agglomerazione della città di
Blois e della Regione Centre.
Contatti con la stampa
Heymann, Renoult Associées, Agnès Renoult & Laurence Gillion
Tel.: +33 (0)1 44 61 76 76 - l.gillion@heymann-renoult.com - www.heymann-renoult.com
Week-end di apertura al pubblico sabato 6 e domenica 7 aprile 2013
Inaugurazione della Fondation du doute, venerdì 5 aprile 2013
Fondation du Doute
Rue de la Paix - Blois
Admission free