La caverna del mago. La sua disinvolta naivete' gli permette di indagare il mondo con uno sguardo puro e libero, di affrontare tragedie e commedie umane, di ritrarre personaggi famosi e santi mendicanti.
a cura di Lorenzo Canova
Pianigiani si muove come un mago nella sua caverna fatata, un artefice mitologico nel suo antro fecondo di fuoco e di invenzioni, rivisita la storia dell’arte e la letteratura, il cinema, il teatro e la vita quotidiana, il sacro e il profano, per comporre un grande romanzo fatto di tante novelle, di cronache minute e di grandi fatti, in un intreccio composto attraverso la conoscenza antica di un mestiere che va scomparendo.
Pianigiani è attivo su più piani, passando dal bassorilievo al tuttotondo, creando talvolta le sue opere da una sola goccia di metallo che diviene un mondo, un personaggio con i suoi oggetti, assume le consistenze delle cose e dei corpi, da materia magmatica e informe si modifica e si coagula seguendo uno sguardo e una mano colmi di amore e di giocosa vivacità.
Saldando, tagliando e forgiando il metallo Pianigiani ha dato vita dunque al suo grande gruppo di Don Chisciotte e Sancho Panza, in cui l’ampiezza delle dimensioni non appesantisce l’intero complesso scultoreo, ma lo cambia in una macchina giocosa e leggera. L’opera sarebbe destinata, nelle intenzioni di Pianigiani, a dialogare in una piazza con la vita delle persone in una ludica e partecipata interpretazione dei due immortali personaggi di Cervantes che l’artista ha voluto vedere in un’affettuosa fontana rinfrescante, con lo sguardo quasi pop che si ritrova anche nei grandi cofani di automobile sbalzati con animali reali o dei cartoni animati e dipinti con colori accesissimi.
La sua disinvolta naïveté costituisce così per Pianigiani una possibilità di affrontare il mondo con uno sguardo puro e libero, di affrontare tragedie e commedie umane, di ritrarre personaggi famosi e santi mendicanti, di passare attraverso il presente e la storia come un narratore che forgia i suoi racconti con di un metallo che si fa lieve grazie alla forza trasmutatrice e creativa del martello e del fuoco.
Inaugurazione 6 aprile ore 18
Museo Fondazione Crocetti
via Cassia, 492 - Roma
lun, giov e ven ore 11-13 e 15-19, sab e dom 11-18, mart e merc chiuso
Ingresso libero