The Crisis and a Crisis in the Life of an Actress. La mostra prevede performance, immagini e installazioni. Il pensiero del filosofo Soren Kierkegaard e' filo rosso e spunto per un'esposizione che vuole far riflettere sul ruolo dell'arte e dell'artista nel mondo odierno.
a cura di Andrea Bruciati
Prosegue con una nuova personale la programmazione 2013 della Galleria Massimodeluca: si tratta di The Crisis And a Crisis in the Life of an Actress di Nicola Ruben Montini (12 aprile – 17 maggio 2013). Anche quest'esposizione è curata da Andrea Bruciati, che ripropone il pensiero del filosofo Søren Kierkegaard come filo rosso e spunto della mostra: un'esposizione unica, che vuole far parlare di sé ma soprattutto far riflettere sul ruolo dell'arte e dell'artista nel mondo odierno, anche attraverso le performance esclusive e inedite, dalla grande carica politica e spettacolare, che avranno luogo nel corso dell'evento inaugurale di giovedì 11 aprile 2013 alle 19.
Trampolieri che leggono storie d'amore e di democrazia, tappeti tessuti a mano che pongono domande inquietanti, e ancora l'attualità italiana vista con gli occhi della stampa internazionale: sono alcuni degli elementi che caratterizzano The Crisis And a Crisis in the Life of an Actress, nella quale attività performativa dal vivo e fissata in immagini, installazioni e opere – tutto creato appositamente per questo appuntamento e per lo spazio della Massimodeluca - permetteranno di apprezzare la poetica di Montini, selezionato da Bruciati per la sua capacità di utilizzare il mezzo performativo come veicolo non solo di espressione personale, ma di comunicazione del mondo con il mondo, affrontando problematiche politiche spesso legate a questioni di genere.
«L'uomo non ha per Søren Kierkegaard (da cui è liberamente tratto il titolo della mostra) alcuna ‘natura’ o essenza: diventa ciò che è come conseguenza delle sue scelte e può mutare in qualsiasi cosa – spiega il curatore Andrea Bruciati – Come sottolinea Nicola Ruben Montini non si può, del resto, fare a meno di compiere scelte, perché anche il non farlo, è in realtà una scelta. L’azione performativa può essere pertanto dimostrazione e saggio per ipotetiche risposte, sempre in divenire? Per Montini, parafrasando il filosofo, non esiste un ordine razionale dell'universo, che è privo di significato e assurdo. Come un prometeo male incatenato, l’artista insiste sulla liberazione dalle regole, siano esse di ordine civile che emotivo e agisce secondo un continuo oscillare fra un orizzonte tragico e una dimensione paradossale, vicina al comico. E proprio nella teoria dell’atto gratuito di cui in fondo l’uomo è incapace perché tutto in lui obbedisce a ragioni, che si erge il tentativo mondano, e pertanto politico, di Montini, espresso attraverso un medium arcano e modernissimo, quello del proprio corpo, alla cui tentazione narcisistica non si nega mai».
Il catalogo della mostra, a cura di Andrea Bruciati, conterrà testi di Eugenio Viola, Paul O’Kane e Mara Ambrozic.
Nicola Ruben Montini
È nato a Oristano nel 1986. Vive e lavora spostandosi in tutta Europa. Nella sua ricerca artistica focalizza l’attenzione su questioni di genere, studiando quali possano essere le possibili applicazioni del linguaggio radicale e talvolta violento che ha caratterizzato la performance femminista fin dagli anni ‘60, fino a tematiche queer. Nel 2013 ha partecipato alla collettiva Fuck Taboo, a cura di Carlo Medesani (Galleria Camera16, Milano). Nel 2012 è stato tra gli artisti della collettiva Theatre of Life, a cura di Dobrila Denegri a Torun, in Polonia (Centro per l’Arte Contemporanea CocA) con il suo lavoro No-Time Relation (2010). Nel 2011 è stato il più giovane tra gli artisti invitati a partecipare con un progetto live a Matter of Action, a cura di Sare Serighelli, Samuele Menin, Giorgio Maffei (O’ Artoteca, Milano). Nel 2010, durante la sua prima mostra personale alla Galleria Placentia Arte di Lino Baldini, Piacenza, ha inaugurato il progetto a lungo termine Registro Per Le Coppie Di Fatto. Lo stesso anno la sua performance Certosa è stata censurata dal Central Saint Martin’s College of Art & Design di Londra durante la mostra Necessary Illusion alla Bargehouse, ma è stata poi realizzata in versione integrale al The Islington Metal Workshop, nella mostra Act Art 8 Censored a cura di Marc Massive e Oliver Frost. In reazione all’abrogazione del disegno di legge sul reato di omofobia e con una citazione che da Perra (2005) di Regina Jose Galindo porta a Valie Export, nel 2009 realizza FROCIO, a cura di Riccardo Caldura, in cui si tatua la parola “frocio” sulla gamba sinistra, alla Galleria Contemporaneo di Mestre. A Venezia ha fondato Space4828.
Inaugurazione giovedì 11 aprile ore 19
Galleria Massimodeluca
via Torino 105/q 30170 Mestre (VE)
dal lunedì al venerdì 10-17
sabato su appuntamento