Pittore e scultore, architetto di giardini orientali, calligrafo, esteta, poeta. L'artista espone in questa mostra circa una quindicina di dipinti emblematici del suo viaggio interiore.
Zappa e pennello per dialogare con l'anima
Dal 13 al 21 settembre Villa Litta di Lainate ospita una mostra di Ichiro Fukushima, artista giapponese che da oltre vent¹anni ha scelto l'Italia come
sua patria d'elezione, pur conservando un legame viscerale con le tradizioni
e la cultura della sua terra d¹origine.
La mostra, che verrà inaugurata alle 15 del 13 settembre, è stata realizzata
con il patrocinio del Comune di Lainate e in collaborazione con
l¹Associazione Amici di Villa Litta. Per l'artista giapponese è un
importante traguardo. Si tratta, infatti, della sua quarantesima personale.
L¹inaugurazione prevede un incontro con Fukushima, per comprendere la
poetica e la filosofia che guidano il suo percorso artistico.
Il titolo della mostra - "Zappa e pennello" - sintetizza la filosofia di
lavoro e di vita del maestro giapponese: pittore e scultore, architetto di
giardini orientali, calligrafo, esteta, poeta. E anche filosofo: perché
Ichiro ha scelto il pennello, lo scalpello, i colori per parlare all'anima,
in un modo che è tutto orientale e affonda le radici nel suo Paese
d¹origine. L'estetica nipponica attribuisce un ruolo fondamentale alla
natura. E' lo spazio di Dio, una divinità trascendente ma anche immanente,
che ci parla attraverso lo splendore di un acero rosso o la maestosità di
una cascata. Con la natura, Ichiro intrattiene un rapporto quasi simbiotico:
è la sua eterna musa ispiratrice, fonte di sentimenti ed emozioni che
guidano la sua ricerca artistica.
Fukushima non si limita alla contemplazione. Ama definirsi anche contadino,
perché coltiva la terra con metodi naturali e un rispetto più che religioso.
La zappa è lo strumento per coltivare: per lui il raccolto è fonte di gioia
e la frequentazione assidua della natura è motivo di crescita spirituale. Da
qui, il pennello, cioè la creazione artistica, che per il maestro giapponese
è espressione di gioiosa gratitudine. 'E' Dio il vero artista²', spiega
Fukushima. 'Io sono solo uno strumento. Apro il mio cuore, metto a
disposizione i miei occhi e le mie mani e lascio che Lui mi guidi'.
I quadri che il maestro espone in questa mostra - circa una quindicina -
sono emblematici di questo viaggio interiore. Sono paesaggi dell'anima,
luoghi onirici in cui sciogliere il dolore, trovare la serenità e incontrare
Dio. L¹anelito alla spiritualità permea anche gli oggetti di uso quotidiano
creati dal maestro, tutti pezzi unici. Per esempio, le lampade giapponesi
andon, in legno e carta di riso, impreziosite da decorazioni calligrafiche.
Oltre a un esemplare di andon, la mostra propone anche altre creazioni
ispirate alla tradizione orientale, che fanno parte della ricerca artistica
di Fukushima: un hanare, miniatura in legno della casa tradizionale
nipponica, che ospita microdipinti; un kakejuku, il tradizionale rotolo di
carta e seta appeso nell¹angolo tokonoma della casa giapponese, rivisitato
dall¹artista abbinando pittura e calligrafia; una miniatura di giardino zen,
di tipologia 'kare sansui' (paesaggio secco), ideato dai monaci zen secoli
fa per agevolare la meditazione e reinterpretato in chiave personale dal
maestro. E poi, i micropaesaggi in miniatura racchiusi in una scatola di
legno: un divertissement estetico che coniuga pittura, scultura,
calligrafia, arte dei giardini in uno spazio ristrettissimo, un ibrido ricco
di inventiva che porta la poesia fra le mura di casa. Per sognare il cielo e
l'infinito.
La mostra rimarrà aperta dal 13 al 21 settembre (tutti i giorni, ore 15-19).
In allegato:
Immagine di un HANARE - Due quadri di Ichiro Fukushima
Villa Litta
Lainate (MI)