Proposta di metodo per una mostra ragionata. Due artisti, un critico d'arte e un'artista che e' anche storico dell'arte (Rossella Moratto e Lidia Sanvito) si sono cimentati in un tentativo di esplicitare i passaggi, i punti di contatto e le articolazioni che giustificano la scelta degli attori di una specifica eredita' storica.
A cura di Rossella Moratto e Lidia Sanvito
Un progetto che è una proposta di metodo, l’esercizio di un’esperienza curatoriale intorno alla scultura, che costituisce il primo passo, o l’ultimo, di un “azzardo”: mettere in relazione uno scultore contemporaneo con uno del passato, raccontandone le metodologie e gli argomenti. “E se facessimo finta che...?” è forse la domanda che sostiene il lavoro effettuato e che rivela un’attitudine al rigore capace di nutrirsi dei paradossi che esso stesso genera.
Due artisti, un critico d’arte e un’artista che e' anche storico dell'arte si sono cimentati in un tentativo di esplicitare i passaggi, i punti di contatto e le articolazioni che giustificano la scelta degli attori di una specifica eredita' storica. Mescolanze dei ruoli, incroci dei percorsi, con al centro una concezione della scultura dove i materiali siano essi stessi il codice del linguaggio ineffabile dell’arte, senza casualità, né ammiccamenti o distrazione, auspicando, in sintesi, che la sciattezza nell’uso della materia non determini un clamoroso tonfo dei significati.
Inaugurazione 21 aprile ore 19
Riss(e). Studio Ermanno Cristini
via San Pedrino, 4 (cortile interno) - Varese
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