Istoday. Le elaborazioni fotografiche di Ferracci raccontano una Istanbul dinamica e moderna, ricca di vibrazioni magiche, luci prepotenti e forme armoniose.
A cura di Ferdan Yusufi e Giorgio Bertozzi
TRENTOFILMFESTIVAL -
61^ EDIZIONE 2013 -
DESTINAZIONE … TURCHIA
con il contributo di Emre Yusufi.
testo critico di Laura Migotto
Le elaborazioni fotografiche di Stefano Ferracci raccontano una Istanbul dinamica e moderna,
ricca di vibrazioni magiche, luci prepotenti e forme armoniose. Ma non fermatevi davanti all’apparenza,
entrate con un rapido passaggio in una diversa dimensione ricca di emozioni, dove storie nuove e antiche
si mescolano, tradizioni e futuro convivono, e nel guardare e sognare lasciatevi guidare dalle magiche
suggestioni visive.
Ogni immagine della città è come una tarsia di un grande mosaico, nasce a Istanbul ma appartiene al
mondo intero e si compone di tasselli di vita quotidiana che scavalcano consapevolmente il vero per
renderlo reale nella sua irrealtà. In un caleidoscopio fantastico di tecnologie attuali, l’immagine
fotografica ci permette di dimensionarci con il mondo e di avvicinarci al massimo alla perfezione della
realtà. Nelle opere di Ferracci, invece, si offre allo spettatore un passaggio tra il reale tecnologico
e una dimensione irreale dove la nostra parte inconscia si scuote e si incuriosisce disorientandoci tra
sogno e realtà, tra vero e falso.
Contaminare e falsificare sono i mezzi con cui l’Artista manipola il reale creando così nuovi
interrogativi e nuovi spunti di riflessione, la verità non è solo nella dimensione umana, è mutevole e
spesso l’immaginazione prende il suo posto.
Ma in fondo esiste la Verità? Laura Migotto
La mia immaginazione non aveva dato corpo alla vecchia Istanbul fino a quando non ho apprezzato di
persona la modernità di questa metropoli in continua evoluzione. Sono trascorsi oltre 25 anni da
quando per la prima volta ho attraversato il Bosforo, sul primo dei due ponti che collegano l’Europa
all’Asia. La veduta è più ricca di quanto potrebbe realizzare con la fantasia il più ardito dei pittori
paesaggisti, la storia si dipana, come raccontata dal grafico di un sismografo impazzito, mostrando torri,
minareti, grattacieli, palazzi e cupole. La consapevolezza di essere nella storia la si ha osservando
il profilo della città nuova che cresce mostrando il suo skyline simile alla firma dell’artista sul
più inatteso dei propri capolavori. Stefano Ferracci, con le sue immagini, scosta il telo che copre la
firma. Giorgio Bertozzi
Inaugurazione 25 aprile ore 11.00
Torre Mirana
via Manci, 2 (via Belenzani, 3) - Trento
Ore: 10-13 e 14-19
Ingresso libero