Sinagoga
Reggio Emilia
via dell'Aquila, 3/A
WEB
Sergey Shestakov / Alessandro Rizzi
dal 2/5/2013 al 15/6/2013
3 maggio: 16-20, 4 e 5 maggio: 10-20; dal 10 maggio: ven 19-23, sab 10-23, dom 10-21
0522 456249
WEB
Segnalato da

Patrizia Paterlini




 
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2/5/2013

Sergey Shestakov / Alessandro Rizzi

Sinagoga, Reggio Emilia

Alessandro Rizzi con il suo lavoro "Theater Translation" porta l'attenzione sulla vicenda del Teatro Sociale di Gualtieri. "Journey into the Future. Stop N. 1" e' un reportage sulle conseguenze ancora attuali della tragedia di Chernobyl.


comunicato stampa

Sergey Shestakov

Journey into the Future. Stop # 1

a cura di Laura Serani e Olga Sviblova

all’interno del progetto Immagini dalla Russia
presentata in collaborazione con Mamm – Multimedia Art Museum di Mosca

Chernobyl, un nome che nel corso degli anni è divenuto il simbolo di un’immane tragedia umana. Ma, con il passare del tempo, la memoria tende a offuscare i dettagli, le reazioni si smorzano e gli eventi si fanno via via più indistinti, come se qualcuno d’invisibile attenuasse la messa a fuoco dell’obiettivo attraverso il quale guardiamo la storia. Il caso di Chernobyl, che ha scioccato il mondo intero, non fa eccezione. È trascorso un quarto di secolo dalla notte dell’incidente alla centrale nucleare, quella tra il 25 e il 26 aprile del 1986, e abbiamo pensato che si sia trattato di un evento irripetibile, causato da un’improbabile coincidenza di molti fattori. Sì, ci siamo detti, è stato terribile, ma non succederà di nuovo.

Il 14 marzo 2011 tutto è cambiato. Un’onda immensa, alta 10 metri, causata da un fortissimo terremoto vicino alle coste del Giappone ha danneggiato la centrale nucleare di Fukushima-1.

Quando, nell’ottobre del 2010, ho organizzato la mia prima visita alla zona di interdizione di Chernobyl non pensavo di realizzare fotografie che sarebbero poi confluite in una mostra e in un libro. Il servizio fotografico doveva solo essere la prima fase di un progetto più vasto, una sorta di meditazione sul destino della razza umana. È per puro caso che ho scelto Pripyat come prima meta. Tutto quello che ho visto mi ha profondamente colpito. Io e la mia guida abbiamo camminato in una città completamente disabitata. Ad ogni passo mi aspettavo di sentire il rumore di un’automobile, le risate dei bambini intenti a giocare in cortile o di vedere una giovane mamma spingere il passeggino… E, invece, intorno a noi regnava un perfetto silenzio, mai interrotto neppure dal canto degli uccelli. Mentre passeggiavamo per le strade, entrando negli edifici, cresceva in me la sensazione che tutto fosse irreale. Ma non perché sia impossibile che le cose stiano così, bensì perché NON DOVREBBERO essere così!

Non dovrebbero esistere città e villaggi deserti, la natura intorno a noi non dovrebbe essere distrutta e gli esseri umani non dovrebbero giocare ad autodistruggersi!

Un mese dopo sono tornato a Chernobyl e ho deciso di restare, per comprendere meglio il dolore di quanti vivevano lì e hanno dovuto abbandonare la propria casa. Credo che questa esperienza abbia caricato le fotografie di una grande intensità emotiva. Dopo l’incidente alla centrale nucleare giapponese, che ha sollevato tanti paragoni e confronti con Chernobyl, ho deciso di esporre comunque gli scatti in una mostra a sé e di pubblicare un libro. In questo momento storico, in cui tutto il mondo è testimone della tragedia che ha colpito il Giappone, mi piacerebbe che si riflettesse su dove stiamo andando.

L’idea per il titolo mi è venuta quando ho visto, in un asilo di Pripyat, una copia semidistrutta del libro di Zoja Voznesenskaja Journey to the Future. Mi sono limitato ad aggiungere il sottotitolo Stop No 1, perché Chernobyl non è l’ultima stazione di questo viaggio. Oggi, che siamo già alla seconda fermata, le persone devono decidere che direzione prendere, su quale linea vogliono proseguire il proprio viaggio.

È tutto nelle nostre mani…

Sabato 4 maggio, ore 10.30 / incontro con l'artista all'interno della conferenza SORPRESA: CAMBIARE IL MONDO | SARAJEVO: CHI HA GUADAGNATO, CHI HA PERSO Dževad Karahasan scrittore dialoga con Piero del Giudice giornalista.

Alle 12.00 Incontro con gli artisti Thierry Cohen, Sergey Shestakov, Viktoria Sorochinski, Tim Parchikov, Alessandro Rizzi, Lucia Ganieva, la curatrice Laura Serani e Olga Sviblova direttrice del MAMM. Coordina Elio Grazioli.

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Alessandro Rizzi

Theater translation

Alessandro Rizzi con il suo lavoro Theater Translation porta l’attenzione sulla vicenda del Teatro Sociale di Gualtieri, mostrando come sia possibile un legame vivo con quella che fino a poco tempo fa era soltanto una delle tante seppur splendide strutture destinate all’oblio o alla storicizzazione.

Rizzi conduce una lettura dello spazio architettonico teatrale offrendo un’interpretazione dello stesso che valica i puri e semplici confini architetturali. Con questo lavoro il fotografo mostra la parte più sensibile del teatro, interpretandone i movimenti più intimi, accompagnandoci verso una segreta scoperta.

Il lavoro si propone di far convergere nell’opera fotografica la forza storica di questa struttura teatrale e la sua vita recente, vita che attraverso l’impegno dell’Associazione Teatro Sociale di Gualtieri, ha riportato il teatro alla sua funzione ricombinandolo con il contemporaneo, nel senso più alto di quello che può considerarsi il cambiamento.

Le immagini portano la traccia di questa vita nuova, quasi aderendo alle percezioni materiche e ai cromatismi che il teatro naturalmente racchiude. Theater Translation ci restituisce, con un percorso indagato attraverso le profondità e le superfici, una mappa epidermica che guida al cuore della rappresentazione.

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Immagine: (c) Sergey Shestakov

Ufficio stampa:

Comune di Reggio Emilia
Patrizia Paterlini tel. + 39 0522 456532 / cell. + 39 348 8080539 mail: patrizia.paterlini@municipio.re.it mail: ufficiostampa@fotografiaeuropea.it

Ex Libris Comunicazione
Carmen Novella tel. 02 45475230 / cell. 334 6533015 mail: ufficiostampa@exlibris.it

Inaugurazione Venerdì 3 maggio ore 17.30 presso i Chiostri di San Pietro

Sinagoga
via dell’Aquila, 3/a - Reggio Emilia
Venerdì 3 maggio aperto dalle 18.30 alle 24.00; sabato 4 e domenica 5 maggio dalle 10.00 alle 24.00; dal 6 maggio al 16 giugno aperto venerdì dalle 19.00 alle 23.00; sabato dalle 10.00 alle 23.00; domenica dalle 10.00 alle 21.00
Biglietto unico per tutte le mostre:
intero € 10,00
ridotto € 7,00 per studenti, soci TCI, CTS, AIB, CRAL Comune di Reggio Emilia, Carta Giovani Comune di Reggio Emilia, ragazzi dai 13 ai 25 anni, over 65, gruppi composti da almeno 15 persone e visitatori della mostra in programma alla Fondazione Palazzo Magnani, dipendenti Cariparma, soci e dipendenti Unieco.
Gratuità per visitatori di età inferiore ai 12 anni, scolaresche, disabili e accompagnatori, giornalisti accreditati e soci ICOM.

IN ARCHIVIO [7]
Massimiliano Galliani
dal 1/10/2015 al 31/10/2015

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