Drammaturgie. L'artista presenta le sue 'raffigurazioni ideografiche', ottenute dalla sovrapposizione di tutte le lettere di una parola, e l'installazione di libri 'D'un colpo solo'.
Il progetto di questa mostra è nato dal recuperare una forma di scrittura grammaticale ‐ lessicale che ho
inventato ed iniziato ad adottare circa ventitré anni fa. Consiste nello scrivere le lettere che compongono la
parola, una dentro l’altra imprimendo una forma vicina a una raffigurazione ideografica, geroglifica della
parola, quasi esistesse, prima di leggerla, in una concentrata espressione visiva di segni, di grafia linguistica
straniera. Occupa con una rigorosa costruzione lo spazio del suo supporto, in tal modo il suo statuto si
avvicina a quello di un oggetto tridimensionale. Un ideogramma che vuole mantenere il suo potere criptico
ancora prima di essere decifrato; svelare il procedimento della sua scrittura e nominarla attraverso la
conoscenza.
Ho intitolato questo progetto “Drammaturgie”. Non sono scritture per la scena, ma dalla scena deriva la
proposta di scrittura per mettere in moto, attraverso la sua grafia, il pensiero e la riflessione su possibili
narrazioni del presente e addentrarsi tra le conflittualità cui rimandano i temi trattati.
Le frasi che ho scritto sintetizzano, come fossero aforismi, una riflessione su ciò che siamo chiamati a porci
come domande o come pura visione del reale che accompagna la nostra esistenza.
Sono opere realizzate su una superficie di cartoncino. Il fondo è formato dalle lettere del nostro alfabeto,
pitturate o disegnate e composte in maniera libera. Su questo fondo intervengo con una mia personale
scrittura.
è solo un gioco di parole
nel gioco della composizione
nel gioco della visione
nel gioco dell’osservare
nel gioco del conoscere e riconoscere
nel gioco della comunicazione
nel gioco della pronuncia balbettante
nel gioco dei pensieri
perché
il gioco resti simbolo del mondo
introduce “Drammaturgie” l’installazione D’UN COLPO SOLO”
L’installazione “D’un colpo solo” si compone di due elementi tra loro complementari: uno di luogo, l’altro
di memoria. Il complemento di luogo è rappresentato dallo scanno, posto di particolare importanza facente
parte di un ordine collocato in un ambiente solenne. Il complemento di memoria è rappresentato dal libro,
silenziosa composizione di parole, di immagini. Lo scanno è riprodotto in più esemplari. I libri sistemati su
ogni scanno sono tutti diversi. La curiosità di conoscerli tutti porterà il visitatore a peregrinare da uno
scranno all’altro, in una partita che vuole teatralizzare l’azione stessa del visitatore.
La serie di libri compone una “collana” di illustrazioni grafiche e pittoriche che tengono conto
dell’immediatezza della lettura, dell’ironia, del gioco. La scrittura si fa immagine e l’immagine si fa scrittura:
sedurre l’immaginazione con una macchia, un buco, un’ombra, una possibile storia, un geroglifico, una
pagina bianca, un labirinto, una grata di prigione, una processione di figure, una vignetta. Questi libri
vogliono sondare, con la complicità del divertimento, la disarmante avventura della negazione, della
sottrazione, del non‐detto. Lo scopo di questa installazione non è tanto quello di porre l’osservatore nella
condizione di mettere a fuoco possibili interpretazioni ma stimolare il pubblico a riflettere sulla pagina
“letta” il proprio mondo immaginario e cogliere, nel gioco dei rapporti di distanza, la sua altrettanto
silenziosa partecipazione.
Segue “Drammaturgie” l’installazione “INVISIBILI”
Terzo atto di percezione
Inaugurazione della mostra 13 maggio 2013 ore 17:30. Riccardo Caporossi e Vincenzo Preziosa guideranno la visita nella Sala Crociera.
Sala della Crociera
Via del Collegio Romano, 27 - Roma
Orari: lunedì 14:00 – 19:00; mercoledì 9:30 – 16:30; giovedì 9:30 – 13:30