Plus Berlin
Berlin
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WEB
Sei mostre
dal 10/5/2013 al 20/11/2013

Segnalato da

Marisa Settembrini



 
calendario eventi  :: 




10/5/2013

Sei mostre

Plus Berlin, Berlin

In mostra le opere di Chiara Silva, Lucia Tramontana, Laura Puglisi, Pietro Forno, Luciano Gatti e Francesco Forno.


comunicato stampa

a cura di Carlo Franza

STRADE D'EUROPA
Sei Mostre a Strade d'Europa
Progetto Artistico Internazionale ideato e diretto da Carlo Franza

"Strade d'Europa” si campiona ad essere, in una città come Berlino, cuore d'Europa, lo specchio di un’arte di frontiera, assolutamente in movimento, ipermoderna, ipertesa, ipercolta, mente e cuore, ma anche progetto e destino della comunicazione estetica. Il progetto è locato in un edificio neogotico – già nobile scuola di grafica - con cent'anni di storia alle spalle, a ridosso del più lungo tratto superstite dell'ex Muro di Berlino, nel quartiere di Friedrichshain, la zona più movimentata della città, ricca di art cafè, locali, negozi di abiti vintage, antiquariato, musica e altro. E’ con questo progetto, ideato e diretto dall’illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza, figura di piano internazionale, che si vuole indicare e sorreggere l’arte nuova e, dunque, protagonisti e bandiere, bandendo ogni culto del transitorio per porgere a tutti il culto dell'eterno. Il terzo millennio che fa vivere i processi creativi in un clima di saccheggiamento della realtà, perchè il futuro è ora, fra rappresentazioni e interpretazioni, ci porta a cogliere il nuovo destino della bellezza. Con l'arte vogliamo aprire finestre sul mondo, con l'arte vogliamo aprire stagioni eroiche, con l'arte vogliamo inaugurare una nuova civiltà. Strade d'Europa è un punto di partenza. Con “Strade d'Europa” si troveranno ad essere coinvolti, ogni volta, sei artisti con sei mostre personali. I sei di questo capitolo sono Luciano Gatti, Francesco Forno, Pietro Forno, Laura Puglisi, Chiara Silva, Lucia Tramontana.

CHIARA SILVA
“LE PORTE DEL CIELO ”

Scrive Carlo Franza nel testo : “... D’altronde questo tema d’infinito, questa grande cosmogonia altro non è che un amalgama del tutto, dove l’essenza delle cose è impercettibile al solo senso della vista. Sappiamo che nulla è permanente, tutto si modifica, evolve, cresce, si muove in un percorso infinito, in viaggio inteso come metafora della vita. Labirinto e infinito diventano tracce cariche e intense, dipinti come universi a sè, una parte del tutto. Nuvole, cieli, manifestazioni naturali, maree, vortici, esplosioni di materia, orizzonti, ecc. evidenziano tracce dinamiche, serrate, monocrome, colorate, dispensate da un centro propulsore. La bellezza, oggi, di questa pittura di Chiara Silva è che ha finalmente raccolto ogni vibrazione dell’universo, perché ella ha cercato di rendere visibile l’architettura dell’universo, e racconta il viaggio verso le sorgenti dell’essere. La tensione più forte che sipercepisce in questo nuovo capitolo pittorico di Chiara Silva è che, mentre molti artisti si sentono all’avanguardia sol perché irrigidiscono le loro posizioni cancellando ogni forma d’arte, ella si inclina verso una via mediana, la stessa che si fa portatrice di innovazione creativa,sulla scia di Tàpies, Fontana, Rothko. Gli spunti di ispirazione naturalistica vivono in un sistema di vasi comunicanti, e il colore stesso sotteso a un movimento infinito si fa palpitante cuore universale dentro il labirinto della vita. Il dialogo col naturale sfuma in questo territorio d’immensità, d’infinito, in questi ritmi delle macchie che sono come un elettrocardiogramma del respiro e del mondo che palpita. E sulla scorta di una sensibilità non comune e di una libertà non solo ideale, ma viva perché ancorata agli infiniti del mondo, Chiara Silva si è immessa in queste geografie di “solchi di antico mondo”, dove accanto al corpo della geografia e alla geografia del colore in queste infinite coordinate spaziali, fa ritrovare una poesia antica fatta di albe e scurissime notti. Ma dentro l’universo che è il segno della sua ricerca, i lavori sono spirali di primavera, di corrispondenze, di rinascita, di durata e di eternità. E tra impasti, morsure, rilievi, esuberanze, aneliti e colori, tensioni e armonie, tutto sfuma in questo orizzonte che apre all’infinito. Un infinito che è porta del cielo”.

Cenni biografici dell’artista
Chiara Silva è nata a Bollate nel 1983, vive a Novate Milanese, lavora a Milano. Si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Brera e ha conseguito l’abilitazione all’insegnamento. Numerose le sue presenze in rassegne d’arte nazionali dal 2004, ma la sua prima mostra personale è a Milano allo Studio di Arti Visive Comerio nel 2008, imposta dall’illustre Storico e Critico Prof. Carlo Franza che ne cura il catalogo e il testo dal titolo “Nel ritmo degli echi”. Ha vinto il Premio delle Arti Premio della Cultura XX edizione 2008. Ancora nel 2008, ha partecipato con una personale all’interno delle quattro mostre in programma per “Frontiera” un progetto artistico internazionale a cura del Prof. Carlo Franza presso il Plus Florence a Firenze e a Milano alle mostre “ Solstizio d’estate” e “Un Dialogo col cielo”, promosse dallo Studio di Arti Visive Comerio. Sempre a Milano ha partecipato alla mostra collettiva “Panorama Italiano” presso il Circolo della Stampa. Nel 2009 si tiene la seconda mostra personale dal titolo “Il Paradiso del mutamento” a Roma, presso il Centrale Ristotheatre . Nel 2009 è presente, ancora con un’installazione all’Università Statale di Milano; a “Solstizio d’inverno” e a “L’arte della pace e la pace nell’arte” dello Studio di Arti Visive Comerio. Ha partecipato, su invito del prof. Carlo Franza, alla rassegna d’Arte Contemporanea di Teglio (Sondrio) dal titolo “Nuovi Scenari” nel mese di luglio 2009; a Firenze a Palazzo Borghese con la mostra personale “Solchi di antico mondo” tra l’autunno 2009 e la primavera 2010 ed è presente alle mostre collettive “Per incanto”, con Marisa Settembrini, Fiorella Iori e Ariel Soulè presso lo studio di Arti Visive Comerio nel dicembre 2009; a “Concerto per Eva” presso lo spazio Hajech nel mese di marzo e a “Sentieri di Pace” presso il MIMAC di Alessano nel mese di agosto, entrambe nel 2010. Nel 2011 partecipa con una grande installazione alla mostra “Malinconia degli Universi” e “Bella Italia. 1861 – 2011” presso ARTESTUDIO26 a Milano,ancora a “Fratelli d’Italia e poi con una personale dal titolo “Apologia del cielo”, a Borgo Cardigliano. Nel 2013 è invitata dell’illustre Storico dell’Arte Prof. Carlo Franza alla mostra “Capolavori del giardino segreto” all'Otel di Firenze e con una personale dal titolo “ I cieli e la terra” nella Sala Hoffmann al Plus Berlin di Berlino. Il suo nome già appare sulla stampa italiana come una delle giovani promesse artistiche più vivaci dell’oggi.

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LUCIA TRAMONTANA
MEMORIE DELL'ETERNITA'

Scrive Carlo Franza nel testo : “Le opere di Lucia Tramontana vivono l'urgenza esistenziale innestata, da una parte, nella neofiguralità che va in una direzione più coloristica dovuta a un certo spirito espressionista, dall'altra cercano di esprimere entro un pauroso clima, quasi kafkiano, la drammatica situazione dell'uomo massificato e disumanizzato. In tal senso parlano per l'appunto quei volti, quegli urli e quelle tensive che si rivelano veri e propri capolavori, per aver raggiunto un singolare livello di profondità e di trascendenza nel presentare la situazione esistenziale dell'uomo di fronte al suo affaccendarsi nella moltitudine e alle situazioni di lotta, di fronte alla coscienza individualeinserita nei drammi collettivi, di fronte a violenze e alienazioni. La sua è una neofigurazione che ha radici nell'espressionismo tedesco, ma vive poi in modo singolare in certo realismo naturalistico dove paesaggi e universi attraverso una pasta lievitante e dolcemente corrosa declinano grovigli di interventi pollockiani, un flusso di materia germinale, un polimorfo sensismo, una partecipazione alla sostanza viva, animata e perenne del mondo nella sua tattilità materica, un ritmo originario ed esistenziale che arriva a farsi anche urlo. Il colore materia è ricco di luminescenze scattanti in una calamitazione soggettiva di persistenze espressioniste, perchè Lucia Tramontana riconduce tutto ad una dimensione lirica che avvolge la sostanza segreta di cose, natura e persone; forsanche un ultimo romantico e disperato tentativo di salvataggio della visione naturale”.

Biografia dell’artista
Lucia Tramontana è nata a Carate Brianza nel 1967. Ha sempre vissuto e lavorato a Milano, eccetto un breve periodo torinese. Coniugata, con quattro figli, dipinge da tempo. Ha esposto in collettive italiane (vedi Galleria San Carlo - Milano). Nell'ottobre 2012 è invitata dallo Storico dell'Arte Prof. Carlo Franza a tenere la sua prima mostra personale nel progetto “Scenari” al Plus Florence di Firenze; ed è ancora invitata dallo stesso Critico nel dicembre 2012 con alcune opere alla rassegna “Tessitura decembrina” all'Artestudio 26 di Milano e nel 2013 con una personale al Plus Berlin di Berlino. Ha vinto il Premio della Arti Premio della Cultura edizione XXIV 2012 per la pittura, al Circolo della Stampa di Milano. Della sua pittura ha scritto Carlo Franza.

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LAURA PUGLISI
STORIE E GEOLOGIE DEL TEMPO RECENTE

Scrive Carlo Franza: “Nella sfera dei linguaggi contemporanei, quella di Laura Puglisi è forse la più onnivora, nel senso che cattura da più ambiti un groviglio apocalittico e inquieto di problemi e ricerche, capaci di offrire tutta una serie di di rivelazioni, di canoni, di ipotesi, per prospettare una formulazione creativa così densa di umori intellettuali che coniugati alla verve creativa e all'opera d'arte, sfatano la civiltà angosciata, l'io scisso, il costume di un'epoca, qual'è la nostra, che tenta di cucire e ricucire storie fra temporalità e realtà, geologie di foreste e cambiamenti, di evocare attraverso uno stile costruttivista un linguaggio documentativo dove la comunicazione ironico-fotografica costeggia la civiltà dellemacchine e dei media, riscattando valori sperimentali e linguistici,simbologie ed emblemi, trasgressioni e registrazioni spiritose di precisi interessi demistificatori dell'analisi dei miti moderni. Costruisce tridimensionalmente una sorta di teatro del presente, un universo tutto terreno, con una preziosa lezione di tendenza, e compie con un'intima fisiologia corporale,strutturale e fantastica delle immagini, un'entità plastica e una catarsi rivoluzionaria per via di procedimenti effettuali,ma anche luce e modulazioni cangianti, che sfuggendo a vizi decorativi, sollevano sagome-collage ormai divenute imperativi di codeste ricerche ”.

Cenni biografici dell’artista
Laura Puglisi, del ’53, vive e lavora tra Catania e Milano. Architetto di formazione umanistica. Sensibile ai linguaggi contemporanei e curiosa alle trasformazioni delle espressioni artistiche. Attualmente insegna Tecniche Progettuali e Design presso il Liceo Artistico Statale di Brera a Milano. Partecipa ad eventi artistici nazionali ed internazionali con mostre personali e collettive esponendo opere uniche e installazioni artistiche. E’ stato membro del Consiglio dell’Ordine degli Architetti della provincia di Catania per diverse candidature. Dallo stesso Ordine è attualmente delegato ad occuparsi delle questioni riguardanti “ la casa dell’architettura” in seno all’Unione degli Architetti del Mediterraneo. E’ membro del Consiglio Nazionale di IN/ARCH, istituto che promuove l’architettura e l’arte contemporanea. Ha partecipato alla elaborazione della Carta Europea del Paesaggio presso il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori. E’ membro di Lignee et Couleur, Associazione degli Architetti Artisti d’Europa. Nel 2013 è stata invitata dall'illustre Prof. Carlo Franza alla mostra “Capolavori di un giardino segreto” all'Otel di Firenze e con una personale dal titolo “Storie e geologie del tempo recente” al Plus Berlin di Berlino.

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CHIARA SILVA
I CIELI E LA TERRA

Scrive Carlo Franza: “C’è una sorta di intima trasparenza nella produzione recente di Chiara Silva, giovane artista italiana di vivace talento, che lascia leggere un dettato estetologico di portata eccezionale, un percorso di equilibrio dinamico del creato, un ritmo di pure e semplici analogie di macchie e colori, allineato a una spettacolare crescita interiore. La faccia di quest’arte ha una fisionomia generazionale emersa pennellata dopo pennellata, infinite pennellate, come infiniti sono questi paesaggi d’infinito deflagrati da sfrangiamenti di colore e una pluralità di superfici che si compongono in una immagine ricca di molte dimensioni, di visibili libertà dove tutto prende a palpitare, pulsare, oscillare. Paesaggi in cui lo spazio e il tempo sembrano condensarsi in una storia impercettibilmente stratificata attraverso ogni segno, ogni ruga. Il dato più vero di questa scelta estetologica, poetica, è che la giovane artista italiana si è riappropriata di un’arte carica di interiorità vera, lontana dalla concettualizzazione dell’arte, ponendosi fuori dalla distanza fra l’opera e chi guarda. Oggi ci troviamo di fronte a opere essenziali e sintetiche, con movimenti relativamente risoluti e veloci, dove pensiero, forza interiore,intuizione e gesto diventano un tutt’uno. Questo tema d’infinito, questa grande cosmogonia altro non è che un amalgama del tutto, dove l’essenza delle cose è impercettibile al solo senso della vista. Sappiamo che nulla è permanente, tutto si modifica, evolve, cresce, si muove in un percorso infinito, in viaggio inteso come metafora della vita. Labirinto e infinito diventano tracce cariche e intense, dipinti come universi a sè, una parte del tutto. Nuvole, cieli, manifestazioni naturali, maree, vortici, esplosioni di materia, orizzonti, ecc. evidenziano tracce dinamiche, serrate, monocrome, colorate, dispensate da un centro propulsore. La bellezza, oggi, di questa pittura di Chiara Silva è che ha finalmente raccolto ogni vibrazione dell’universo, perché ella ha cercato di rendere visibile l’architettura dell’universo, e racconta il viaggio verso le sorgenti dell’essere.La tensione più forte che si percepisce in questo nuovo capitolo pittorico di Chiara Silva è che, mentre molti artisti si sentono all’avanguardia sol perché irrigidiscono le loro posizioni cancellando ogni forma d’arte, ella si inclina verso una via mediana, la stessa che si fa portatrice di innovazione creativa, sulla scia di Tàpies, Fontana, Rothko. Gli spunti di ispirazione naturalistica vivono in un sistema di vasi comunicanti, e il colore stesso sotteso a un movimento infinito si fa palpitante cuore universale dentro il labirinto della vita. Il dialogo col naturale sfuma in questo territorio d’immensità, d’infinito, in questi ritmi delle macchie che sono come un elettrocardiogramma del respiro e del mondo che palpita. E sulla scorta di una sensibilità non comune e di una libertà non solo ideale, ma viva perché ancorata agli infiniti del mondo, Chiara Silva si è immessa in queste geografie di “solchi di antico mondo”, dove accanto al corpo della geografia e alla geografia del colore in queste infinite coordinate spaziali, fa ritrovare una poesia antica fatta di albe e scurissime notti. Ma dentro l’universo che è il segno della sua ricerca, i lavori sono spirali di primavera, di corrispondenze, di rinascita, di durata e di eternità. E tra impasti, morsure, rilievi, esuberanze, aneliti e colori, tensioni e armonie, tutto sfuma in questo orizzonte che apre all’infinito. Un infinito che è porta del cielo”.

Biografia dell'artista
Chiara Silva è nata a Bollate nel 1983, vive a Novate Milanese, lavora a Milano. Si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Brera e ha conseguito l’abilitazione all’insegnamento. Numerose le sue presenze in rassegne d’arte nazionali dal 2004, ma la sua prima mostra personale è a Milano allo Studio di Arti Visive Comerio nel 2008, imposta dall’illustre Storico e Critico Prof. Carlo Franza che ne cura il catalogo e il testo dal titolo “Nel ritmo degli echi”. Ha vinto il Premio delle Arti Premio della Cultura XX edizione 2008. Ancora nel 2008, ha partecipato con una personale all’interno delle quattro mostre in programma per “Frontiera” un progetto artistico internazionale a cura del Prof. Carlo Franza presso il Plus Florence a Firenze e a Milano alle mostre “ Solstizio d’estate” e “Un Dialogo col cielo”, promosse dallo Studio di Arti Visive Comerio. Sempre a Milano ha partecipato alla mostra collettiva “Panorama Italiano” presso il Circolo della Stampa. Nel 2009 si tiene la seconda mostra personale dal titolo “Il Paradiso del mutamento” a Roma, presso il Centrale Ristotheatre . Nel 2009 è presente, ancora con un’installazione all’Università Statale di Milano; a “Solstizio d’inverno” e a “L’arte della pace e la pace nell’arte” dello Studio di Arti Visive Comerio. Ha partecipato, su invito del prof. Carlo Franza, alla rassegna d’Arte Contemporanea di Teglio (Sondrio) dal titolo “Nuovi Scenari” nel mese di luglio 2009; a Firenze a Palazzo Borghese con la mostra personale “Solchi di antico mondo” tra l’autunno 2009 e la primavera 2010 ed è presente alle mostre collettive “Per incanto”, con Marisa Settembrini, Fiorella Iori e Ariel Soulè presso lo studio di Arti Visive Comerio nel dicembre 2009; a “Concerto per Eva” presso lo spazio Hajech e a “Sentieri di Pace” presso il MIMAC di Alessano, entrambe nel 2010. Nel 2011 partecipa con una grande installazione alla mostra “Malinconia degli Universi” e “Bella Italia. 1861 – 2011” presso Artestudio 26 a Milano, nello stesso spazio, nel dicembre 2012 partecipa con una installazione alla rassegna “Tessitura decembrina”. Nel 2013 è invitata dell’illustre Storico dell’Arte Prof. Carlo Franza alla mostra “Capolavori del giardino segreto” all'Otel di Firenze e con una personale dal titolo “ I cieli e la terra” nella Sala Hoffmann al Plus Berlin di Berlino. Il suo nome già appare sulla stampa italiana come una delle giovani promesse artistiche più vivaci dell’oggi.

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PIETRO FORNO
FENOMENOLOGIA DELLA NATURA

Scrive Carlo Franza nel testo: “L'identità della fotografia sta tutta nell'essere immagine rivelata, portata fuori dalla realtà, pur essendo realtà, ma realtà spremuta dalla luce. Ciò per significare come ogni cosa nella fotografia è svelata dalla luce, e il mondo tutto nei suoi tre ordini, animale, vegetale e minerale, si porge in una pluralità di forme e figure grazie alla luce che svela, per cui ogni immagine fotografica per sua natura astratta, fa ritrovare, nel gesto di cosa si vuole catturare con l'occhio, un modo di guardare e osservare tutto ciò che ci circonda. Magistralmente, da anni, questo potenzialità del mito vive nell'interpretazione della polisemia dei simboli e nella tecnica del lavoro fotografico di Pietro Fornoche conferisce ai suoi “prodotti” un valore magico. E' quanto si legge negli oggetti, nel paesaggio, nella natura fermata da Pietro Forno, tanto che la sua fotografia tra realtà, astrazione e concetto vive tra emozioni e intelletto, si affida e si fa partecipe di una sorta di risoluzione alla vita. Immagini di grande linguaggio dove ogni cosa catturata in un attimo trasfigura non solo la realtà e propone nuove identità visive, ma lasciano leggere anche la viva sensibilità interiore e la ricchezza di umanità. Ecco perchè Pietro Forno trasforma il suo apparecchio fotografico in un occhio meditativo, sviluppando non solo una straordinaria poesia dello sguardo, ma porgendosi narratore, come pochi, del mondo che il cuore suo ha scandagliato ”.

. Biografia dell'artista
Pietro Forno, piemontese, 66 anni, magistrato, vive e lavora a Milano. Ha tenuto mostre personali e collettive a Milano, Bari, Genova (in occasione del cinquecentenario della scoperta dell'America), Ballabio, ecc. Ha la passione per la natura, lo scialpinismo e la fotografia. Nell'ottobre 2012 è invitato dallo Storico dell'Arte Prof. Carlo Franza a tenere una mostra personale nel progetto “Scenari” al Plus Florence di Firenze; ed è ancora invitato dallo stesso Critico nel dicembre 2012 con alcune opere alla rassegna “Tessitura decembrina” all'Artestudio 26 di Milano e nel 2013 con una personale al Plus Berlin di Berlino. Ha vinto il Premio della Arti Premio della Cultura edizione XXIV 2012 per la fotografia, al Circolo della Stampa di Milano. Della sua fotografia ha scritto Carlo Franza.

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LUCIANO GATTI
SIMULTANEITA' DELL' ESISTERE

Scrive Carlo Franza nel testo: “La logica creativa di Luciano Gatti così spontaneamente vera ed espressiva, vive una sua decodificazione tematica della modernità, capace di dimensionare la riduzione sensibile dei segni strutturali, l'essenza, la simultaneità dell'esistere, i volti del mondo catturati tra piani animali,vegetali e minerali. Dal progetto via via cresce la possibile concretezza del bestiario e non solo,il mediocielo, gli arbusti e le radici, l'improvviso risveglio, l'abbaglio e la luce, la melodia mediterranea, l'alfabeto delle stagioni, lo sciame d'ombre, agili luoghi di diversità, campi di oltre. Luciano Gatti ha prodotto un nuovo “De rerum natura”, modernissimo nei toni e nell'esercizio del vedere, la cui cifra è una realtà fermentante, dotata di assoluti misteri, fecondata da moti e frontiere, sfiorata da respiri e luci, e carica di messaggi, piegature, stupori, fermenti e fioriture,un capolavoro intriso di ritmo miracoloso”.

Cenni biografici dell’artista
Luciano Gatti vive e lavora a Milano. Dal 1966 ha allestito 35 personali in Italia e all’estero. I suoi interessi spaziano dall’incisione alla scultura, dal disegno alla pittura. Nel 1973 pubblica la sua prima monografia con testo di L.Cavallo e contributi di D. Buzzati, O. Nicolini, S. Sagradini. Nel 1982 E. Fabiani lo invita con cinque opere di grande formato alla mostra “50 Giovani Pittori e Scultori Italiani”Rotonda della Besana”, Milano, e segnalato per questo da L. Cavallo sul Catalogo Bolaffi come migliore esposizione dell’anno. Nel 1986 nell’ambito dell’iniziativa del C.O.N.I. “50 Pittori Raccontano Lo Sport” esegue nello Stadio dei Marmi di Roma Il murale “Formula Uno”; nello stesso anno pubblica una monografia con testi di M. Carrà e L. Cavallo. Dal 1993 partecipa a esposizioni in spazi pubblici con il gruppo “Venature”, “Linoleumgrafia” e “Naturarte”. Partecipa alla VI e VII Triennale di Grafica, 1990, 1994, Palazzo della Permanente, Milano. Nel 1994 è invitato alla rassegna “Maestri Incisori”, Museo Salvini, Gemonio. Presente a molte edizioni di “Xilon Italia” e “Xilon International”. Nel 1997 è edito il volume “Arte + Critica” che documenta l’attività artistica di un gruppo di artisti nelle mostre : Sala dei Templari, Molfetta - Palazzo della Permanente, Milano - Palazzo della Provincia, Bari. Come docente di Tecniche dell’Incisione partecipa alla celebrazione di “Due Secoli di Incisione” Sala Napoleonica di Brera; è presente nel volume che ne celebra il bicentenario. Nel 1999 “99 Taegu-Milano-Arts Exibition, Corea. Mostra antologica di incisioni, Villa Pomini, Castellanza, 1999, dove presenta una monografia edita da “Il Castello”, Milano, con scritti di L. Cavallo, A. Del Guercio, G. Finzi, G. Magini, A. Musiari, O. Nicolini. Con la presentazione di T. Trini e M. Bignardi, la mostra “Materie del Digitale”, Istallazioni, Museo della Permanente, Milano 2000. Personale a cura di ISU Bocconi, dipinti, 2006. “Generazione Anni ‘40” Arte Contemporanea in Lombardia, Spazio Guicciardini, Milano, 2007. “Europe Art Languages: Artisti Italiani e Ungheresi”, Budapest,2008. “Artisti Italiani al Pecs” Casa della Cultura Pannonica, 2010. ”Apparizioni della Natura”, mostra personale “storica”, opere su carta, Biblioteca dell’Accademia di Brera, Milano 2012. “La Natura e le opere”, Mostra personale antologica, Spazio Laboratorio Hajech, Milano, 2012. “Apparizioni della natura” opere su carta 1975-2012 Biblioteca dell’Accademia di Brera, Milano. “Venature” Milano,Lecce,Bucarest, 2012. Opere dell’artista si trovano in musei e raccolte in Italia e all’estero, esposte al pubblico in permanenza o in occasione delle seguenti mostre: “Xilon 2”,Museo d’Arte Contemporanea, Villa croce, Genova,1995 - “Xilon 13 International”, Gewerbermuseum, Winterthur, 1997 - “Nuove Donazioni”, Galleria d’Arte Contemporanea, Cento,1997 - “Le carte del Museo”, Civica Galleria D’Arte Villa dei Cedri, Bellinzona, 1999 - “Utopia e Libertà”, Palazzo dell’Annunziata, Matera, 2001 - “il Patrimonio Mobile d’Arte del Comune di Castellanza”, Villa Pomini, 2002 - “Arte a Cascina Roma” Galleria d’Arte Contemporanea, San Donato Milanese,2004 - “Arte Sacra Contemporanea”, Museo Pinacoteca Nazionale, Serrapetrona, 2004 - “Acquisizioni 2008”, Civico Museo Parisi – Valle, Maccagno - Inoltre: Raccolta Bertarelli, Castello Sforzesco, Milano - Galleria d’Arte Moderna, Palazzo dei Diamanti, Ferrara - Gabinetto dei Disegni e delle stampe, Università di Pisa - Raccolta ISU Bocconi, Milano. Nel 2013 l'illustre Storico dell'Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza lo invita con una personale al Plus Berlin di Berlino.

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FRANCESCO FORNO
BUFERA DEGLI INCENDI

Scrive Carlo Franza nel testo: “Francesco Forno movimenta la creatività attorno a simboli e scritture secondo la innovativa lezione dei writers, porgendoci carte e dipinti capaci di significarsi comunicazione di forte impatto, di popolare incidenza nella società dei consumi, di rituale accensione di epopee del nostro tempo. E' il suo un linguaggio così vitale e contemporaneo che viaggia storicamente come una lezione tremendamente forte e innovativa, ideologica e carica di utopia, postfuturista e ancorata a talune lezioni di artisti americani, non ultimo Robert Motherwell, per cui tracce, segni, immagini e segmenti diventano non solo espressione dell 'io e indagine forte esistenziale, ma raccontano una sorta di filosofiadel qui tramite un quaderno visivo, un sistematico confronto nel tempo e nello spazio, un' accellerata passeggiata urbana che è curiosità, ansia, ricerca di significati, gradi di verifica, azione individuale e collettiva. E con uno spirito del dono apparentemente diretto,ma fortemente oscillante fra metafore e analogie,offre ai lettori di immagini, frammenti del postmoderno ormai divenuto malattia morale e arbitrio mentale”.

Cenni biografici dell’artista
Francesco Forno è nato a Milano nel 1990 e dall’età di 17 anni si dedica alla Street Art esponendo sue opere dal 2007 ad oggi nelle mostre collettive “Across Rewriting” presso il Centro Culturale Amantes di Torino che ogni anno raccoglie artisti sia italiani che europei. Nel 2007 dipinge, assieme ad altri Writer la scuola elementare “Gaetano Casati” di Milano. Nel 2008 partecipa a “SKL Crew” presso Il Cantiere di Milano, alla “Fiemme Street Jam” in Val di Fiemme e alla terza edizione della Jam “Hip Hop a Quarto” a Milano. Nel 2009,con il writer milanese Berets dipinge una sede radio a S. Giuliano milanese e l’ingresso dell’oratorio di San Vittore a Milano. Ritorna a Torino per la terza edizione di “Across Rewriting”. Espone al LAS Boccioni di Milano dove si è diplomato nel 2010 nella mostra “Dedicato a chi all’Arte si dedica”.Nel 2010 è in Collettiva “Scenari Antropofisici” a Monza, poi presso la Provincia di Milano sede di Via Vivaio con istallazioni insieme ad altri membri della Crew milanese Int55. Partecipa anche alla gara di Writing presso il Centro Polifunz Scrive Carlo Franza nel testo: “Francesco Forno movimenta la creatività attorno a simboli e scritture secondo la innovativa lezione dei writers, porgendoci carte e dipinti capaci di significarsi comunicazione di forte impatto, di popolare incidenza nella società dei consumi, di rituale accensione di epopee del nostro tempo. E' il suo un linguaggio così vitale e contemporaneo che viaggia storicamente come una lezione tremendamente forte e innovativa, ideologica e carica di utopia, postfuturista e ancorata a talune lezioni di artisti americani, non ultimo Robert Motherwell, per cui tracce, segni, immagini e segmenti diventano non solo espressione dell 'io e indagine forte esistenziale, ma raccontano una sorta di filosofiadel qui tramite un quaderno visivo, un sistematico confronto nel tempo e nello spazio, un' accellerata passeggiata urbana che è curiosità, ansia, ricerca di significati, gradi di verifica, azione individuale e collettiva. E con uno spirito del dono apparentemente diretto,ma fortemente oscillante fra metafore e analogie,offre ai lettori di immagini, frammenti del postmoderno ormai divenuto malattia morale e arbitrio mentale”.

Cenni biografici dell’artista
Francesco Forno è nato a Milano nel 1990 e dall’età di 17 anni si dedica alla Street Art esponendo sue opere dal 2007 ad oggi nelle mostre collettive “Across Rewriting” presso il Centro Culturale Amantes di Torino che ogni anno raccoglie artisti sia italiani che europei. Nel 2007 dipinge, assieme ad altri Writer la scuola elementare “Gaetano Casati” di Milano. Nel 2008 partecipa a “SKL Crew” presso Il Cantiere di Milano, alla “Fiemme Street Jam” in Val di Fiemme e alla terza edizione della Jam “Hip Hop a Quarto” a Milano. Nel 2009,con il writer milanese Berets dipinge una sede radio a S. Giuliano milanese e l’ingresso dell’oratorio di San Vittore a Milano. Ritorna a Torino per la terza edizione di “Across Rewriting”. Espone al LAS Boccioni di Milano dove si è diplomato nel 2010 nella mostra “Dedicato a chi all’Arte si dedica”.Nel 2010 è in Collettiva “Scenari Antropofisici” a Monza, poi presso la Provincia di Milano sede di Via Vivaio con istallazioni insieme ad altri membri della Crew milanese Int55. Partecipa anche alla gara di Writing presso il Centro Polifunzionale di Bareggio classificandosi 2°. Nel 2011 ha esposto sue opere presso Circoli ARCI di Milano e ha dipinto in una Jam sponsorizzata da “Partigiani per il Quartiere”. Ha partecipato alla “Ghostdog, TestOne e Massi” dipingendo con MCK, nota crew di rapper milanesi. Nei mesi estivi collabora con Zeno della FC Crew per dipingere le murate dell’Area Falck di Sesto San Giovanni. Dal dicembre 2011 è stagista presso la Contrada degli Artigiani a Como. Nel 2012 è invitato dal Prof. Carlo Franza con sue opere alla rassegna “Tessitura decembrina” all'Artestudio 26 di Milano e nel 2013 con una personale al Plus Berlin di Berlino.

Biografia del curatore
Carlo Franza, nato nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, oggi a Libero fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la sua rubrica “Scenari dell'arte”. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte, il Premio Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-Città di Gallipoli nel 1990, il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008.

APERTURA: Sabato 11 maggio 2013, ore 18. 00

PLUS BERLIN
Warschauer Platz 6-8 / 10245 Berlin

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dal 10/5/2013 al 20/11/2013

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