Udaka Sensei e' la storia dell'incontro tra il maestro giapponese Udaka Michishige (Kyoto 1947), il piu' grande attore vivente del teatro No e il fotografo italiano Fabio Massimo Fioravanti.
Per il secondo appuntamento del 2013 la Galleria Doozo propone il lavoro inedito Udaka Sensei. fotografie di Fabio Massimo Fioravanti dedicato al maestro giapponese Udaka Michishige, il più grande attore vivente del teatro Nō.
Udaka Sensei è la storia dell’incontro tra il maestro giapponese Udaka Michishige (Kyoto 1947), il più grande attore vivente del teatro Nō e il fotografo italiano Fabio Massimo Fioravanti.
Un racconto inedito che si svolge attraverso una selezione di trentasei scatti a colori realizzati nel 2012, nel passaggio tra due stagioni: primavera/estate e autunno/inverno.
La narrazione procede per piani paralleli. In primo piano sono inquadrate quindici maschere nelle categorie di donne, fantasmi, uomini, morti e demoni, che con ventagli e costumi sono tra gli elementi visivi basilari del Nō, teatro antichissimo e raffinatissimo.
Queste maschere appartengono alla collezione di Udaka Michishige che, oltre a essere attore di talento riconosciuto nel suo paese come “tesoro nazionale vivente”, è anche il creatore delle maschere che indossa e che insegna a realizzare seguendo le regole della tradizione (nel 2010 è uscito il suo libro The Secrets of Noh Masks).
Fabio Massimo Fioravanti scopre il teatro Nō già in quel suo primo viaggio in Giappone - nel 1989 - quando grazie all’amico Junkyu Mutō, noto scultore giapponese residente in Italia da oltre trent’anni, partecipa al progetto Antichi Costumi del Teatro Nō. La collezione della famiglia Kongō. Dalla scuola Kongō, che con Kanze, Hosho, Komparu e Kita è una delle scuole di teatro Nō, proviene anche Udaka Michishige che pur non essendo membro della famiglia ha appreso quest’arte fin da bambino, grazie all’insegnamento del maestro Iwao II Kongō. L’incontro con Udaka Sensei (letteralmente il maestro Udaka) avviene, tuttavia, solo nell’aprile 2012.
La riservatezza e il rispetto che trapelano dalle immagini del fotografo italiano non sfuggono al maestro che le apprezza quanto le qualità tecniche, tanto da coinvolgerlo nella realizzazione del suo prossimo libro sulle maschere. L’attore lascia entrare il fotografo nel suo studio di Kyoto per osservare i movimenti durante le prove, i cambi di costume, la ritualità con cui prende la maschera, la indossa e poi la ripone nella sua custodia. Movimenti che si ripetono anche sul palcoscenico del National Nō Theatre di Tokyo e del Nō Theatre di Matsuyama.
Ma il momento culminante, investito di una sorta di sacralità, è quello in cui sono ammessi solo gli addetti ai lavori, nella cosiddetta “stanza dello specchio”, anticamera del palcoscenico. Questo momento è documentato dal fotografo nello scatto in cui Udaka Sensei è riflesso nello specchio al centro della gestualità delle mani degli assistenti che lo circondano e accudiscono.
Essere ammesso in questo luogo, nella fase immediatamente precedente all’entrata in scena dell’attore è un dono prezioso che il maestro gli fa. Fioravanti ne è consapevole e il suo sguardo, anche in questo contesto, non tradisce la reciproca stima. Non si avvicina troppo al soggetto, non forza i tempi. Fotografare per lui è anche uno scambio a livello umano e questo respiro permea tutte le sue fotografie.
(Manuela De Leonardis)
Fabio Massimo Fioravanti (Roma 1955), dopo la laurea in Lettere Moderne segue i corsi del Centro Sperimentale di Cinematografia. Fotografo professionista dal 1980 è autore di reportage fotografici sul Giappone, l´Asia Centrale, l´India e l´Africa del sud. Ha pubblicato vari libri tra cui: Imagine Uzbekistan (Novale 2006); Per Alberto Moravia: Luoghi e Ricordi (Empiria 2007); Bambini in Uzbekistan (T.T.L 2009); Zuiganji. La vita dei Monaci Zen (Editalia 2011).
Principali mostre:
“Zuiganji. La vita dei monaci Zen”, Museo Nazionale d’Arte Orientale “G. Tucci”, Roma / Museo d’Arte Orientale “Edoardo Chiossone”, Genova, 2010; “Le Mani vogliono Vedere”, Centro Internazionale per l’Arte Contemporanea Sala 1, Roma, 2009; “Arte in forma di Libri”, Ministero dei Beni Culturali, Abbazia di San Nilo, Grottaferrata, 2009; “Per Alberto Moravia: Luoghi e Ricordi”, Empiria, Roma, 2008; “Viaggio a Roma”, Palazzo delle Esposizioni, Roma, 2007; “Imagine Uzbekistan”, Scuderie Aldobrandini, Frascati, 2007; “Comunità”, II Festival Internazionale della Fotografia di Roma, Scuderie Aldobrandini, Frascati, 2003; “Luce e Materia: le sculture di Junkyu Muto”, Ginza Gallery, Tokyo, 2000; “La vestizione del Maestro Iwao Kongoh”, Teatro Kongoh, Kyoto, 1994; “Studi d’artista”, Palazzo Savelli, Albano Laziale, 1993; “Un’azione pi ttorica Zen”, Biblioteca Nazionale Centrale, Roma, 1990; “Da Sendai a Roma: un’Ambasceria Giapponese a Paolo V”, Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo, Roma, 1990/1991; “Antichi Costumi del Teatro Noh”, Castello Sforzesco, Milano, 1989.
Con il patrocinio di International Noh Institute - Italy
Partner tecnico Stampa Digigraphie
catalogo Italiano/Inglese con testi di Monique Arnaud, Paolo Di Paolo e un’intervista di Manuela De Leonardis
Opening martedì 14 maggio alle ore 18,30
GALLERIA DOOZO
via Palermo 51/53, Roma
orari galleria: dal martedì al sabato 11-22
Ingresso libero