Adel Abdessemed
Shusaku Arakawa
Robert Barry
Alighiero Boetti
James Lee Byars
Marlene Dumas
Lizzie Fitch
Ryan Trecartin
Koji Enokura
Llyn Foulkes
Theaster Gates
Dominique Gonzalez Foerster
Loris Greaud
Mark Grotjahn
David Hammons
Roni Horn
Susumu Koshimizu Lee Ufan
Sherrie Levine
Piero Manzoni
Mario Merz
Bruce Nauman
Roman Opalka
Giulio Paolini
Philippe Parreno
Giuseppe Penone
Michelangelo Pistoletto
Bridget Riley
Nobuo Sekine
Thomas Schutte
Kishio Suga
Diana Thater
Caroline Bourgeois
Michael Govan
80 opere, dal 1960 a oggi, realizzate da artisti della Collezione Pinault, per un dialogo tra importanti movimenti storici e monografici, con i lavori di Marlene Dumas, Llyn Foulkes e Mark Grotjahn. Si inaugura anche con l'artista cinese Zeng Fanzhi un nuovo ciclo di commissioni specifiche per il Cubo, spazio centrale dell'edificio dedicato a progetti specifici per il luogo.
----english below
a cura di Caroline Bourgeois and Michael Govan
A partire da giovedì 30 maggio, in occasione della 55. Biennale internazionale di Arti Visive di Venezia, Punta della Dogana aprirà al pubblico l’esposizione Prima Materia. François Pinault ha affidato la curatela della mostra a Caroline Bourgeois e Michael Govan.
L’esposizione raccoglierà un insieme di circa 80 opere, dal 1960 a oggi, realizzate da artisti della Collezione Pinault.
Prima Materia propone un dialogo tra importanti movimenti storici - come il Mono-Ha e l’Arte Povera – e monografici, con i lavori di Marlene Dumas, Llyn Foulkes e Mark Grotjahn. Prima Materia include anche una selezione di importanti installazioni di artisti come Lizzie Fitch & Ryan Trecartin e Diana Thater, reimmaginate per gli spazi di Punta della Dogana, sino e nuove opere commissionate appositamente per la sede espositiva, realizzate da Theaster Gates, Loris Gréaud, Philippe Parreno.
Oltre la metà degli artisti e la quasi totalità delle opere esposte sono presentate per la prima volta nell’ambito di un’esposizione della Collezione Pinault.
Tra gli artisti in mostra: Adel Abdessemed, Shusaku Arakawa, Robert Barry, Alighiero Boetti, James Lee Byars, Marlene Dumas, Lizzie Fitch & Ryan Trecartin, Koji Enokura, Llyn Foulkes, Theaster Gates, Dominique Gonzalez Foerster, Loris Gréaud, Mark Grotjahn, David Hammons, Roni Horn, Susumu Koshimizu Lee Ufan, Sherrie Levine, Piero Manzoni, Mario Merz, Bruce Nauman, Roman Opalka, Giulio Paolini, Philippe Parreno, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Bridget Riley, Nobuo Sekine, Thomas Schütte, Kishio Suga e Diana Thater.
Prima Materia, secondo Caroline Bourgeois e Michael Govan:
“Lo scenario visivo delle innovazioni artistiche alla fine degli Anni Sessanta è costituito da una profusione di immagini di guerra e di manifestazioni di protesta sociale diffuse dai media. Moltissime opere hanno trovato nell’astrazione, a volte addirittura nel vuoto, la loro modalità espressiva. In quegli anni sono emerse nuove prospettive in merito a temi come l’eguaglianza sociale, l’ambiente e il possibile destino del nostro pianeta. Oggi la scienza e la tecnologia permettono la connessione sociale su scala globale, la costante disponibilità di immagini di ogni tipo e la promessa di soluzioni tecnologiche in grado di prolungare la vita media dell’essere umano e di sviluppare fonti di energia pulita. Eppure, viviamo in uno stato di ansia perenne, in un rapporto di tensione con avversari invisibili e astratti - dal riscaldamento globale al terrorismo tecnologico - immersi in una ridondanza cacofonica di immagini e suoni mediatici.
“Se nell’Ottocento il fine dell’arte era soprattutto il raggiungimento della verità attraverso la bellezza e l’equilibrio, dal tardo Novecento sino ai nostri giorni l’arte ha teso verso una conciliazione degli estremi – astrazione e surrealismo, vuoto e caos, negazione e spettacolo, “alto” e “basso”. Dal punto di vista artistico, viviamo in un’era di pluralismo globale. Le quattro principali forme espressive di oggi – pittura, scultura, installazione e performance – sono sottoposte a un processo di fusione alchemica con la prima materia - la materia prima – proposta dai media. Non più solo componente fondamentale del cinema, dei video o di internet, ma strumento di diffusione e discussione globale”.
“I testi medievali d’alchimia propongono centinaia di descrizioni e definizioni diverse del concetto di prima materia, sostanza primigenia che distingue e insieme costituisce terra, aria, fuoco e acqua; sostrato informe di tutte le materie che comprende anima e corpo, sole e luna; luogo di amore e di luce, di immaginazione e di coscienza; ma anche urina, sangue, sporco. È stata a lungo ricercata nel fondo tenebroso delle foreste, così come all’interno stesso del corpo umano. È il caos primordiale che esiste prima del tempo e prima di qualsiasi idea di futuro. Occidente e Oriente insieme, è il Tao del Tao Te Ching di Lao Tzu. In campo scientifico, è forse la materia oscura che forma gran parte del nostro universo. Le definizioni di questo medium, che racchiude in sé tutti gli elementi, variano in funzione della prospettiva culturale o dell’identità personale. Rappresentata talvolta dalla circolarità del serpente che si morde la coda, la prima materia, essenza pura, tutto e niente, ovunque e in nessun luogo, assume molteplici forme”.
L’esposizione Prima Materia sarà accompagnata da un catalogo, edito da Electa, che raccoglierà contributi e conversazioni inedite con gli artisti in mostra, realizzati tra gli altri da Caroline Bourgeois, Germano Celant, Erich Franz, Madeleine Gins, Michael Govan, Jarrett Gregory, Fabrice Hergott, Philippe Alain Michaud, Hans-Ulrich Obrist, Adrian Searle, Franklin Sirmans, Ali Subotnick e Jochen Volz.
Con Prima Materia, Punta della Dogana inaugura un nuovo ciclo di commissioni specifiche per il “Cubo”, spazio centrale dell’edificio, di cui è baricentro architettonico e cuore simbolico. Ogni anno, un artista sarà invitato a concepire un progetto specifico per questo luogo. Per la prima edizione del programma, Punta della Dogana accoglierà l’artista cinese Zeng Fanzhi.
Parallelamente all’esposizione, il Teatrino di Palazzo Grassi, il nuovo auditorium da 225 posti, interamente restaurato da Tadao Ando, presenterà un programma di film d’artista della Collezione Pinault, con opere di Loris Gréaud, Philippe Parreno e Anri Sala.
Infine, a Palazzo Grassi, la mostra Rudolf Stingel, realizzata dall’artista in collaborazione con Elena Geuna, sarà aperta al pubblico dal 7 aprile sino al 31 dicembre 2013.
Immagine: Sherrie Levine, Crystal Skull 2010 12 pieces each skull: 13,9 x 17,7 x 11,4 cm Courtesy Jablonka Galerie Cologne Photo: Nic Tenwiggenhorn / VG Bild-Kunst, Bonn
Contatti per la stampa
Paola C. Manfredi Studio
Via Marco Polo, 4 – 20124 Milano
T. +39 02 87 23 80 04
F. + 39 02 87 23 80 14
press@paolamanfredi.com
Paola C. Manfredi
M. + 39 335 54 55 539
paola.manfredi@paolamanfredi.com
Punta della Dogana
Giornata stampa: martedì 28 maggio, ore 11.00 -19.00
Inaugurazione: mercoledì 29 maggio, ore 16.00
Apertura al pubblico: giovedì 30 maggio, ore 10.00
Punta della Dogana Francois Pinault
via Dorsoduro 262
Tutti i giorni 10-19, chiuso martedi'. La biglietteria chiude alle 18. Chiuso 24 e 25 dicembre
Punta della Dogana + Palazzo Grassi intero 20 euro, 15 euro, ridotto 10
----english
curated by Caroline Bourgeois and Michael Govan
A new exhibition, Prima Materia , will be on view in Venice from May 30, 2013, to
December 31, 2014, at Punta della Dogana. François Pinault has appointed
Caroline Bourgeois and Michael Govan as the curators.
Prima Materia brings together almost 80 works from the last 50 years by approximately thirty
artists from the Pinault Collection. The exhibition establishes a dialogue between important
historical movements, such as Mono-Ha and Arte Povera, as well as in-depth monographic
presentations of works by artists such as Marlene Dumas, Llyn Foulkes and Mark Grotjahn.
Prima Materia will include a selection of ambitious installations that have been reconceived for
Punta della Dogana by artists such as Lizzie Fitch/Ryan Trecartin and Diana Thater, as well as
new commissions by Theaster Gates, Loris Gréaud and Philippe Parreno.
More than half of the artists (and almost all the works displayed) are presented for the first
time in an exhibition from the François Pinault Collection, including Adel Abdessemed,
Shusaku Arakawa, Robert Barry, Alighiero Boetti, James Lee Byars, Marlene Dumas, Koji
Enokura, Lizzie Fitch/Ryan Trecartin, Llyn Foulkes, Theaster Gates, Dominique Gonzalez
Foerster, Loris Gréaud, Mark Grotjahn, David Hammons, Roni Horn, Susumu Koshimizu, Lee
Ufan, Sherrie Levine, Piero Manzoni, Mario Merz, Bruce Nauman, Roman Opalka, Giulio Paolini,
Philippe Parreno, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Bridget Riley, Thomas Schütte,
Nobuo Sekine, Kishio Suga, and Diana Thater.
Michael Govan and Caroline Bourgeois have written about the exhibition’s title and content:
“Ubiquitous and graphic media images of war, protest, and social upheaval provided the
backdrop for artistic breakthroughs of late 1960s, much of which was expressed in
abstraction—sometimes emptiness. That era also opened new vistas on social equality and
shared concerns, such as the condition and future of our environment. Today, science and
technology offer social connectivity on a global scale, constantly available images of every
kind, and the promise of technological solutions for life, longevity, and renewable energy. At
the same time, we still live in an atmosphere of no less anxiety, often faced with invisible and
abstract adversaries—among them, global warming and technological terrorism. We are
blanketed in a cacophony of media image and sound.
If the goal of most of nineteenth century art was truth through beauty and balance, the art of
the late twentieth and our own century tends toward a coexistence of extremes—of
abstraction and surrealism, emptiness and chaos, negation and spectacle, high and low.
Artistically, we live in an age of global pluralism. Four basic elements of painting, sculpture,
installation, and performance are all alchemized by the prima materia of media, not only the
substance of film or video or the Internet, but the means of its dissemination and discussion
globally.
Medieval texts on alchemy suggest hundreds of diverse descriptions and definitions of the
prima materia, the prime matter—separate from, or encompassing, earth, air, fire, and water;
or the formless base of all matter; containing the soul and the body, the sun and the moon;
love and light, imagination and consciousness; or urine, blood, or dirt. It was searched for in
the darkest soil of the forest, and inside the body. It is the primal chaos that exists before time
and all possibilities of the future. Western and Eastern, it is the Tao of Lao Tzu's Tao te Ching;
or, in science, perhaps the dark matter that makes up most of our universe. The definitions of
this medium that carries all of the elements are diverse by cultural perspective or personal
identity. Sometimes circularly represented as a serpent eating its tail, the prima material—
essence, everything and nothing, everywhere and nowhere—takes many forms.”
The catalogue of the exhibition Prima Materia will be edited by Electa and will include
contributions and previously unpublished artists interviews by Caroline Bourgeois, Germano
Celant, Erich Franz, Madeleine Gins, Michael Govan, Jarrett Gregory, Fabrice Hergott, Philippe
Alain Michaud, Hans-Ulrich Obrist, Adrian Searle, Franklin Sirmans, Ali Subotnick, and Jochen
Volz, among others.
From this year, Punta della Dogana will launch a new series of site-specific commissions for
the “Cube,” the central space and the symbolic heart of Punta della Dogana. The Chinese artist
Zeng Fanzhi was invited to conceive of a project for the first edition of the program, which will
rotate on an annual basis.
Also opening on May 30, 2013, the Teatrino of Palazzo Grassi, a new auditorium of 225 seats
restored by Tadao Ando, will present a program of three films by artists from the François
Pinault Collection: Loris Gréaud, Philippe Parreno and Anri Sala.
The exhibition Rudolf Stingel (conceived by the artist in collaboration with Elena Geuna) will
also be opened to the public at Palazzo Grassi, from April 7 to December 31, 2013.
Image: Sherrie Levine, Crystal Skull 2010 12 pieces each skull: 13,9 x 17,7 x 11,4 cm Courtesy Jablonka Galerie Cologne Photo: Nic Tenwiggenhorn / VG Bild-Kunst, Bonn
Press Office
Claudine Colin Communication
Constance Gounod
28 rue de Sévigné
F-75004 PARIS
t. : +33 1 42 72 60 01
constance@claudinecolin.com
www.claudinecolin.com
Punta della Dogana:
Press day: May 28 from 11am to 7pm
Opening: May 29 from 3pm
Public opening: May 30 at 10am
Punta della Dogana Francois Pinault
Dorsoduro 262 - Venice
Daily 10-19, tuesdays closed