Mirabilia. Doppia personale di pittura: in esposizione una visione del mondo che ruota intorno all'uomo - nel caso di D'Auria - e intorno alla donna secondo Pergolesi.
Una visione del mondo che ruota intorno all’Uomo, nel caso di Marco, e intorno alla Donna secondo Ilaria. I due artisti hanno in comune il protagonismo che pone al centro dell’attenzione il comportamento e l’interpretazione del proprio ruolo nei due sessi.
Nell’Uomo, D’Auria intravede una possibilità di riscatto e di salvezza solo aggregandosi e sviluppando una socialità che contrasta la morte dell’anima e il dolore che ne deriva. Addirittura evoca la danza come mezzo terapeutico di contrasto in grado di rendere la vita accettabile e degna di essere vissuta.
Le figure, pur nella loro evanescenza, sono solide, capaci di sorreggere il peso del vivere quotidiano.
A parte il protagonismo femminile, Pergolesi rappresenta una donna quasi Vestale, con ammiccanti sorrisi e gli abiti intrisi di colori vivaci, sacrificata all’Uomo che indossa le sembianze del Minotauro di Creta; sempre affamato e bisognoso di consumare il proprio pasto intriso del sangue innocente delle fanciulle ricevute in dono dal popolo, vero complice dell’atto orrendo e osceno. Una donna quindi che per la sua sopravvivenza, utilizza strumentalmente il proprio corpo dove, appunto, l’eleganza del portamento è un’arma di difesa, proprio come i tratti caratteristici delle Geishe. Con questi presupposti era inevitabile che tra l’Uomo e la Donna nascesse un rapporto di odio e amore
Inaugurazione 9 giugno ore 18
Artespazio la Vaccarella
vicolo della Vaccarella, 12 - Roma
Orario: 14.30 - 18