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13/6/2013

Eros Philia Agape

Il Vicolo - Interior Design, Cesena (FC)

"Eros Philia Agape”

Con letture di Alessandro Pieri e Iuri Monti da "EROS - Imitazioni da Marziale” di Walter Galli (Il Vicolo Editore - Collana “Sfridi”)
Musiche di Milena Crociani (viola e fisarmonica)
ed una performance multipla di Giulia, Giovanna e Susanna

«Il corpo è il luogo della vertigine progettuale, dei nuovi feticci, degli scenari psicologici, di nuovi alfabeti decorativi, di nuovi emittenti visive, di nuovi giocattoli religiosi, della nuova estetica per una possibile terremotazione degli oggetti» (da GRAPHIE, Eros Philia Agape).

L’esposizione - «Di Eros, Philia e Agape, i tre aspetti in cui gli antichi greci declinavano l’Amore, è sorprendente notare la coincidenza con i tre aspetti che nella cultura biblica, ebraica e poi cristiana, viene declinata la dimensione dell’uomo. Se l’Agape è l’amore disinteressato, dato gratuitamente, la Philia l’amore tra amici, potremmo dire “sociale”, e l’Eros l’amore passionale che coinvolge corpo e mente, ciò riecheggia appunto nelle tre dimensioni bibliche distinguibili in ogni uomo: spirito, anima e corpo» (Gianfranco Lauretano). È bello pensare che «l’amico è un altro se stesso», come ha scritto Aristotele, perché allora vediamo che le tre voci tematiche sviluppate in Graphie - Eros Philia Agape - possono formare, in fondo, un’unica parola: Amore. Declinato in modi differenti, fra riservatezze ed esibizionismi, fra ossessioni e passioni e in modi inediti.

Pompei era tappa privilegiata ai tempi dei Grand Tour, quando gli affreschi più scabrosi erano talora velati da una “tendina”. Pensiamo anche che il Trionfo dell’Amore, inteso come “istinto”, era quello che apriva la serie dei Trionfi del Petrarca. Nelle xilografie dell’epoca veniva rappresentato bendato, a significare l’amore cieco «nell’atto di scagliare i suoi dardi contro uomini e donne che seguono il suo carro. Essi hanno le mani legate dietro la schiena a significare la loro impotenza nei confronti di questa forza» (Andrea Vitali). Le opere degli artisti riunite qui, per l’occasione, nelle sale de IL VICOLO Interior Design, confermano il fascino della ricerca su questo tema che si lega alle riflessioni e alle iconografie di GRAPHIE (Anno XV, n.62) - la nostra Rivista che, con orgoglio, possiamo definire “spazio di libertà” e di ricerca indipendente (interdisciplinare e intergenerazionale) al di fuori dei circuiti mercantili imperanti e delle lobby museali, che non gode di finanziamenti pubblici! - declinate sul filo rosso dell’Eros! In occasione dell’inaugurazione alcune performance completeranno questa particolare offerta artistica.

Dalla pittura alla scultura, dall’incisione alla ceramica tutto si esplicita in una coralità espressiva che comprende diversificate personalità artistiche.

Ecco allora che la Voluntas Numinis (1990), opera di GIANNETTO FIESCHI (Lavagna, 1921), è risolta nella sua potente e perturbante bellezza, con vigore espressionista e soluzioni polimateriche da artista “pop”; DANIELE MASINI (Forlì, 1951), in un onirismo surreale, con elegante perizia tecnica, indaga le atmosfere notturne di una notte d’amore, la prima, quella cantata per l’amico “sposo” da Giovanni Pascoli ne Il gelsomino notturno (2012); PATRIZIA TADDEI (Montescudo [RN], 1948) ci offre allo sguardo raffinatissimi acquarelli (2012) eseguiti su carta giapponese; di MATTIA MORENI (Pavia, 1920) abbiamo selezionato sette straordinari fogli litografici eseguiti nel 1979, dedicati alle “bandiere del mondo”, le sue ossessive “Marilù” risolte come magici paesaggi; di TONINO GUERRA (Santarcangelo, 1920) sono le biomorfiche brocche con le sue iniziali, uno yin e yang ideali declinati nelle rotondità del corpo femminile; di RICHARD HESS (Berlino, 1937) è il piccolo bronzo che ritrae una coppia amorosa; di FRANCO DELL’AMORE (Cesena, 1952) è la raffinata serie di fotografie, Classicismo Spurio, presentata da Marzia Persi; di NULLO MAZZESI (Ravenna, 1937) sono l’incisione e la xilografia erotica; di PAOLO PONI (Forlì, 1968) presentiamo una ludica opera che titola Toro eccitato dalla pioggia e dai diavoli azzurri della malinconia (2013); MARISA ZATTINI (Forlì, 1956) presenta alcune raffinate ceramiche degli anni ’90, eseguite a lustro metallico che si risolvono fra fluttuanti corpi sospesi. In Via Chiaramonti, nelle sale de IL VICOLO Galleria Arte Contemporanea, si inaugura parallelalmente la mostra GRAZIELLA GIUNCHEDI “ombre tattili”, composta da una selezione di volti intesi come nuclei esplorativi emozionali.

Inaugurazione: Venerdì 14 giugno, ore 20.30 (Via Carbonari, 16)

Sedi espositive:
IL VICOLO Arte Contemporanea - Via Chiaramonti, 6 - Cesena
IL VICOLO Interior Design - Via Carbonari, 16
dal lunedì al sabato - 9.00-12.30 / 15.30-19.30 - Chiuso il giovedì
Per l’apertura di Via Chiaramonti su richiesta all’Interior Design (t 0547 27479 f 0547 27479)
per info - IL VICOLO Sezione Arte: 0547 21386 - arte@ilvicolo.com - www.ilvicolo.com

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