Noto per le sue azioni di disturbo e in tempo reale, Motti presentera' due nuovi lavori raccolti sotto il titolo unico di Turn Over, a partire da mercoledi' 15 e da sabato 18 ottobre 2003, rispettivamente presso la sede milanese della Galleria Artra e la chiesa lucchese di San Matteo, sede dell'Associazione Prometeo. Campione di dirottamento e di incursione nei riti sociali e nelle manifestazioni collettive, nelle reti mediali e negli eventi naturali, Gianni Motti e' autore di interventi a sorpresa, di situazioni puntuali entro contesti popolari precisi che lo vedono, di volta in volta, mutare ruolo. A cura di Marco Scotini
Turn Over
a cura di Marco Scotini
Con un doppio appuntamento, la Galleria Artra e l'Associazione Prometeo per
l'arte contemporanea, inaugurano la prossima stagione espositiva con la
prima ampia personale italiana di Gianni Motti.
Noto per le sue azioni di disturbo e in tempo reale, Gianni Motti presenterÃ
per l'occasione due nuovi lavori raccolti sotto il titolo unico di Turn
Over, a partire da mercoledì 15 e da sabato 18 ottobre 2003, rispettivamente
presso la sede milanese della Galleria Artra e la chiesa lucchese di San
Matteo, sede dell'Associazione Prometeo.
Campione di dirottamento e di incursione nei riti sociali e nelle
manifestazioni collettive, nelle reti mediali e negli eventi naturali,
Gianni Motti è autore di interventi a sorpresa, di situazioni puntuali entro
contesti popolari precisi che lo vedono - di volta in volta - mutare ruolo e
funzione, proponendo la figura dell'artista come psicanalista, tuttofare,
calciatore, candidato alle elezioni, telepatico, terrorista. In sostanza,
autore di una sorta di abusivismo permanente.
Se nel '97 a Ginevra s'introduce all'ONU nel posto lasciato vuoto dal
delegato indonesiano e parla in suo nome o nella città spagnola di Vigo
dirotta una festa popolare nel proprio funerale, per 'Manifesta 4' fa
ricreare la cella di Ocalan dell'isola di Imrali in un luogo come
Francoforte, dove la comunità kurda immigrata è più consistente. In questo
senso, la pratica artistica di Gianni Motti è una sorta di performativismo
assoluto, un'attività senza opera, un attivismo trasversale e onnipresente.
Più simile all'agire politico, dunque, che a qualsiasi attitudine o
strategia estetica.
Ma dopo le ultime prove a cui abbiamo assistito, dopo la manifestazione di
protesta kurda ''Liberez Ocalan'' presentata al Palais de Tokyo per la mostra
''Hardcore'' e dopo aver messo in scena un blitz con soldati Usa alla Biennale
di Praga, che cosa farà in questa occasione italiana? Il titolo stesso Turn
Over, tratto dal lessico sportivo, lascia ampi margini di indeterminazione e
mentre allude alla disseminazione e alla moltiplicazione dei suoi interventi
(davvero incalzanti negli ultimi tempi), non ci dice niente delle formazioni
con cui, di seguito, scenderà in campo.
Sappiamo solo che a Milano, presso la Galleria Artra, farà costruire uno
strano monumento alla 'vittoria', costringendo gli spettatori al gesto
simbolico della V, mentre nel grande spazio lucchese di San Matteo, Gianni
Motti si sottrarrà come artista per lasciar prendere posto alla realtà :
un'altra minoranza, una popolazione sconfitta, una comunità immaginata?
Immagine: Gianni Motti, Ciao Mamma, 1999. Performance
Per l'occasione sarà pubblicato un catalogo bilingue, italiano-inglese, con
interventi di Marco Scotini, Jérôme Sans, Marc-Olivier Wahler.
Inaugurazione: mercoledì 15 Ottobre 2003, ore 18,30
Galleria Artra via Settala 6 Milano
Orari: dal martedì al sabato dalle 15.30 alle 19.30