Spazio B - Palazzo Sanseverino
Vigevano (PV)
corso della Repubblica, 21
0381 21165
WEB
Cesare Giardini
dal 20/6/2013 al 29/6/2013
ven-dom 10-13 e 16-20 o su appuntamento
0381 347332

Segnalato da

Cesare Giardini




 
calendario eventi  :: 




20/6/2013

Cesare Giardini

Spazio B - Palazzo Sanseverino, Vigevano (PV)

Italy tours. Come dimostrato dalle opere esposte a Vigevano, la ricerca dell'artista giunge al cuore della cultura del Bel Paese: la citta'.


comunicato stampa

a cura di Fortunato d'Amico

Il tour di Cesare Giardini, continua. Dopo un lungo viaggio nel profondo dei paradisiaci paesaggi terrestri disposti sulle mappe dell'immaginario artistico , o negli sperduti vicoli malfamati mitizzati per la presenza di problematici personaggi femminili , descritti nei testi delle canzoni italiane intonate dai cantautori, questa volta la ricerca dell'artista giunge al cuore della cultura del Bel Paese: la città. E' il grande tema del dibattito sui palcoscenici internazionali della sociologia, dell'economia, dell'architettura, del patrimonio delle Real Estate che costruiscono le megalopoli , le nuove aree urbane che, cjrca in un decennio, si sono diffuse rapidamente in tutto il mondo asiatico e dell'America Latina , abitate da milioni di abitanti stipati in migliaia nei moderni grattacieli residenziali piroettanti verso il cielo, in attesa di spiccare il volo alla ricerca di altri pianeti da vivere.

"Come è bella la città, come è grande la città, come è allegra la città..." "Vieni a vivere in città" cantava Giorgio Gaber all'inizio degli anni settanta , apostrofando ironicamente la massa degli italiani , in quei decenni emigranti dalle campagne alle moderne metropoli del nord, logo geografico in cui il consumo del moderno si sposava con stridore alla cultura antica della città tricolore, organizzata attorno ad un impianto costruito nel periodo rinascimentale. A questa Italia in grande trasformazione , rivoluzionata dalle radici già dal secondo dopoguerra, si riferiscono le tele di Cesare Giardini e il suo girovagare nei panorami di un illusorio realismo che conduce in morbide atmosfere da favola. I suoi racconti sono storie illustrate che rivelano regioni dimenticate dalla lirica , zone turistiche del pensiero dove è possibile liberarsi dal gruppo e disperdersi in lunghi itinerari personali.

Il turista procede nel cammino, convenientemente attrezzato per la ripresa di panorami , contesti scenici, profili e scorci che con lo sguardo è possibile percorrere sul filo sospeso della poesia.
Le città germinano crescendo verso l'alto, sommano nel loro sviluppo le storie degli uomini che le hanno innalzate, lasciando ai posteri la possibilità di leggere le tracce del loro passaggio. Una cultura dell'architettura sovrapposta alle idee e ai sogni dominanti nell'epoca in cui le costruzioni venivano realizzate. Un ' italianità fortemente marcata dalla presenza del Rinascimento , formalizzato all'interno di un marchingegno urbano massiccio diventato ingombrante quando la contaminazione dei linguaggi e delle conoscenze , la mescolanza delle etnie sociali non è più riuscita ad ordinare principi ed etiche e diramare contenziosi sociali, lasciando sgombro il campo all' insorgere delle sperequazioni economiche e territoriali e ai conseguenti disordini mentali diffusi in tutta la popolazione. La sensibilità della mostra è quindi orientata alla riscoperta dei gusti, dei sapori, dei suoni e della luce dei nostri borghi storici. Le tecniche dell'affresco, utilizzate da Cesare Giardini per dipingere alcuni quadri, sono riferimenti utili a indagare nel lavoro di ricerca e nelle pratiche impiegate dagli artisti del passato per dare corpo alle immagini, alle pitture collocate sulle pareti di edifici che oggi sono diventati patrimoni storico e artistico dell'umanità.
Questa scelta tecnica, estetica e di linguaggio , nel momento storico attuale è anche una dichiarazione critica nei confronti di chi intende spacciare al mondo dell'arte immagini conseguite senza nessuna operazione critica e prive di qualsiasi spunto di riflessione e progettualità artistica.

Le città in stile cartolina, disegnate da Cesare Giardini e abitualmente frequentate dai personaggi sottintesi creati dal dall'artista e già conosciuti in diverse occasioni, sono veri strumenti per allenare la memoria assopita e registrare la traccia delle emozioni di un'esperienza indimenticabile.

Le profonde suggestioni, un tempo percepite osservando certi panorami italiani, che hanno suscitato nei poeti momenti unici di liricità poetica, sono ora il ricordo di un paese consumato dall'eccessiva proliferazione urbana, causata della trasformazione selvaggia degli ultimi sessant'anni di cementificazione. L'estetica di questa mostra invita a ritornare sui passi mitigati della poesia e del rispetto della territorio, riportando la cura del patrimonio storico e culturale al centro dei nostri interessi sociali ed economici.
Fortunato d'Amico

inaugurazione 21 giugno ore 17

ven-dom 10.00-13, 16.00-20 o su appuntamento

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