Studio Lab
Capri (NA)
via Vittorio Emanuele, 50

Alessandro Papari
dal 24/6/2013 al 21/7/2013
10-24
081 8378828
WEB
Segnalato da

Grammatica dell'espressione visiva




 
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24/6/2013

Alessandro Papari

Studio Lab, Capri (NA)

Fire-eaters, Jugglers and other (Super) Heroes... Pittura e installazioni. Il giocoliere diviene metafora dell'artista, i cui gesti racchiudono la materia in una forma simbolica.


comunicato stampa

a cura di Marco Izzolino

Lo Studio Lab ha scelto di prolungare la permanenza in parte dei propri spazi espositivi dell'installazione Piume di un Dio Oltre Casa di Alessandro Cannistrà, per le forti emozioni che sta suscitando nel pubblico dei visitatori dell'isola di Capri.
Si è deciso, allora, di sperimentare un inedito collegamento ideale tra questa installazione e l'ultimo ciclo di dipinti di un altro artista italiano, Alessandro Papari.

Nella sua serie Circle giocolieri ed altri artisti girovaghi mostrano la propria abilità nel maneggiare gli strumenti della propria "arte nomade". Elemento comune a tutte le opere è la presenza del cerchio come forma geometrica archetipica: simbolo di delimitazione, di continuità e di movimento.

Papari coniuga con molta padronanza diverse tecniche pittoriche, lasciando che materia corposa si combini con fondi più piatti e sfumati. La materia si concentra per lo più in quei dipinti in cui i cerchi rappresentati sono quelli di fuoco: in questi il movimento dei giocolieri fa si che (nei vari quadri) il cerchio venga declinato in una serie di forme derivate e ricche di ulteriori sfaccettature simboliche: l'ovale, il cerchio doppio, la spirale, ecc. La pittura si condensa lì dove c'è il fuoco che dà luce a tutto il resto della composizione lasciata in ombra, in un gioco di forti contrasti.

Il giocoliere diviene metafora dell'artista, i cui gesti raccolgono e racchiudono la materia in una forma simbolica; la forma ormai riconoscibile dà "luce" alla significazione. La materia diviene ricca e spessa lì dove l'artista ripassa più volte ad aggiungere una nuova sfumatura di luce al cerchio.

Dal fuoco rappresentato prende le mosse il dialogo di questi dipinti con l'installazione di Cannistrà, tutta realizzata con nerofumo prodotto dalla fiamma di una candela; ma dal fuoco nascono anche tutta una serie di possibili rimandi alla mitologia antica e a quelli che possono essere considerati le trasfigurazioni dei suoi eroi nella cultura di massa contemporanea.
Nella mitologia greca il fuoco fu rubato da Prometeo agli dei per essere donato agli uomini (ai quali gli era stato sottratto da Zeus); ma lo stesso Prometeo aveva creato gli uomini creando forme di fango a cui aveva aggiunto la fiamma divina. Il fuoco era ciò che avvicinava gli esseri umani agli dei; non bastavano l'intelligenza e la memoria, che pure Prometeo aveva donato agli uomini, rubandoli ad Atena: era necessaria l'intuizione, la "fiamma che arde". E' proprio la fiamma ardente è stata poi, anche con la cristianità, il simbolo della saggezza e della divinità.

Il gesto pittorico, anche quando è istintivo, così come il gesto di chi sa fare uso del fuoco, diviene un atto di saggezza estrema perché nasce da una intuizione "divina". L'intuizione dà improvvisamente luce alla realtà, che da quel momento si colora di nuove sfumature e si mostra realmente per quella che è.

Prometeo è l'archetipo dell'eroe, che combatte per il bene dell'umanità; in quanto titano, Prometeo è più vicino agli dei che non agli uomini, il suo amore per questi nasce in virtù della sua paternità. Al contrario l'eroe che liberò Prometeo dal proprio martirio eterno, Ercole (Eracle), è un essere umano il quale possiede molte qualità divine (forza e altruismo) che mette al servizio della propria razza.

Prometeo ed Ercole sono i due prototipi degli eroi contemporanei rappresentati dai fumetti, dalle serie TV e da alcuni anni anche dal cinema: i personaggi della Marvel, indossano costumi moderni, vengono a volte da mondi lontani, eppure continuano ad incarnare attraverso i secoli il mito pagano dell'eroe al servizio degli uomini. Ma se i nuovi eroi (nelle loro rappresentazioni) mostrano le qualità dei loro antichi progenitori, la cultura di massa sembra averne carpito una interpretazione soltanto superficiale. Se la fiamma con cui è rappresentato Prometeo è quella della sapienza divina, se la pelle di leone di cui è vestito Ercole è simbolo della forza divina, le maschere da supereroi indossate dalle persone comuni divengono il pretesto per mostrare qualità di cui si è privi - che nulla hanno di divino - ma che anzi hanno il solo scopo di farsi notare, non per le qualità che si posseggono, ma esclusivamente per il proprio aspetto. Alla rappresentazione della "divinità" come esaltazione massima delle qualità umane, si è sostituito un vacuo desiderio di apparenza.

I cerchi e i cosplay (termine che nasce dalla contrazione e combinazione delle parole inglesi costume e play, e descrive l'hobby di vestirsi come il proprio personaggio preferito) di Papari sono i due lati della stessa medaglia: in una cultura contemporanea che si è impoverita di valori e di umanità (cosplay), l'artista (giocoliere) ha una funzione quasi eroica nel suo tentativo di mostrare la realtà nella sua giusta "luce".
Marco Izzolino

Inaugurazione 25 giugno ore 18.30

Studio Lab
via Vittorio Emanuele, 50 - Capri (NA)
Orario: 10-24

altre sedi:
White Room, via Vittorio Emanuele, 56 - Capri
tel. +39.081.01.91.478

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