Pablo Bermudez
Marco Brenna
Patrizia Cassina
Adriano Caverzasio
Alessandra Collina
Francesco Corbetta
Maurizio Gabbana
Maurizio Galimberti
Angelo Minardi
Fabrizio Musa
Carlo Pozzoni
EnzoSantambrogio
Donatella Simonetti
Le opere in mostra testimoniano l'interesse trasversale riscosso dal Monumento ai Caduti di Terragni. Gli artisti hanno reso dinamica e contaminata una struttura che nel 1930 si era voluta 'univoca' e 'purista'.
Negli ultimi quindici anni l’architettura razionalista è stata il soggetto più frequente delle opere degli artisti comaschi. In particolare gli edifici progettati da Giuseppe Terragni sono stati raffigurati, e spesso rielaborati, attraverso le più molteplici tecniche pittoriche e fotografiche. Il Monumento ai Caduti di Como, realizzato da Attilio e Giuseppe Terragni fra il 1931 e il 1933, è forse la costruzione che ha ottenuto il maggior successo iconografico nella scena artistica lariana, come mette in luce la mostra presso il Ristorante Caffè Teatro.
Le opere che verranno esposte nelle sale adiacenti al Teatro Sociale di Como (con l’eccezione di quella di Maurizio Gabbana, fotografo milanese appassionato di arte e architettura futurista, special guest della mostra in quanto autore di un’immagine scattata appositamente per l’occasione) sono state create in circostanze e periodi fra i più diversi: nel loro complesso, quindi, testimoniano l’interesse spontaneo e trasversale riscosso da questa costruzione massiccia, statica e tutto sommato irrisolta, così diversa dallo schizzo di Antonio Sant’Elia a cui avrebbe dovuto ispirarsi.
La tortuosa storia del Monumento ai Caduti, infatti, ha inizio con la mostra commemorativa di Sant’Elia allestita al Broletto di Como nel 1930. In quell’occasione Filippo Tommaso Marinetti sceglie il disegno che dovrebbe fare da modello per un monumento ai caduti lariani nella prima guerra mondiale.
L’incarico di idearne «la pianta e di tradurre il disegno su scala maggiore» viene assegnato in un primo tempo al futurista Enrico Prampolini, ma ben presto la direzione dei lavori viene assunta da Attilio Terragni in collaborazione col fratello Giuseppe. Attilio scriverà in seguito di aver «rettificato in misura sensibile il primitivo progetto».
Nelle loro opere gli artisti lariani hanno invece compiuto il percorso inverso: hanno reso dinamica e contaminata una struttura che all’epoca si era voluta «univoca» e «purista». D’altra parte il dinamismo è una delle categorie estetiche predilette dal Futurismo: in un certo senso gli artisti coinvolti in questa mostra hanno reso omaggio al «primitivo progetto».
Opere esposte di: Pablo Bermudez - Marco Brenna - Patrizia Cassina - Adriano Caverzasio - Alessandra Collina - Francesco Corbetta - Maurizio Gabbana - Maurizio Galimberti - Angelo Minardi - Fabrizio Musa - Carlo Pozzoni - EnzoSantambrogio - Donatella Simonetti
Ristorante Caffe' Teatro
Piazza Verdi, 11 - Como
mart-dom 12-15 e 19-22
Ingresso libero