Albrecht Durer
Arnaldo Pomodoro
Gino Fossali
Giacomo Manzu'
Gio Pomodoro
Felice Casorati
Renato Birolli
Eugenio Morlotti
La mostra "Durer. L'opera incisa dalla collezione di Novara" comprende 170 incisioni donate alla citta' piemontese nel 1833 da Venanzio e Gaudenzio De Pagave. Invece con la mostra "Il museo racconta. Le donazioni, i documenti, gli artisti" il Museo della Permanente intende presentare al pubblico le acquisizioni piu' recenti e nello stesso tempo ripercorrere la sua storia tramite i premi e le donazioni dalla seconda meta' del '900 ad oggi. In esposizione fino al 17 luglio anche l'antologica di Gino Fossali "Opere 1958/2012".
Mercoledì 3 luglio 2013 inaugura la mostra Dürer. L’opera incisa dalla collezione di Novara, dedicata alla collezione di stampe di Albrecht Dürer di proprietà del Comune di Novara: centosettanta incisioni del maestro tedesco donate alla città piemontese nel 1833 da Venanzio e Gaudenzio De Pagave, come parte di un vasto lascito che comprendeva beni mobili e immobili, quadri, disegni e libri. Dopo essere stato conservato presso la Biblioteca Civica di Novara sorta nel 1852, il nucleo di incisioni è poi entrato a far parte delle collezioni dei Musei Civici della città.
La Permanente, una delle sedi dell’arte di più lunga tradizione, rappresenta una degna cornice per una rassegna di alto valore culturale, che si propone di coinvolgere un vasto pubblico, a partire dal contesto milanese. Questa iniziativa si pone in continuità con le numerose rassegne e attività dedicate dalla Permanente all’arte incisoria fin dall’inizio del Novecento. Nel 1915, infatti, si svolse la Mostra dell’Incisione Italiana, la prima rivolta esclusivamente alle tecniche grafiche, che erano già presenti alle esposizioni annuali e biennali nelle sezioni di “Bianco e nero”. L’attenzione a questa tecnica è proseguita nella seconda metà del Novecento con numerose mostre, da L’Acquaforte Italiana dell’800 del 1955 al ciclo delle Triennali dell’Incisione inaugurato nel 1969 e proseguito sino ad anni recenti. Per l’occasione Michele Tavola ha scritto un testo dal titolo Dürer incisore.
Accanto all’esposizione dedicata alle incisioni di Albrecht Dürer, si inaugura la mostra Il museo racconta. Le donazioni, i documenti, gli artisti con la quale il Museo della Permanente intende presentare al pubblico le acquisizioni più recenti e nello stesso tempo ripercorrere la sua storia tramite i premi e le donazioni dalla seconda metà del ‘900 ad oggi. La collezione si è infatti formata, da un lato tramite i premi assegnati durante le manifestazioni tenutesi nel Palazzo sociale a partire dagli anni 30, dall’altro attraverso le donazioni di collezionisti e artisti. Tra i premi più rilevanti si segnalano in particolare il Premio Antonio Feltrinelli per la pittura istituito nel 1947 e il Premio Bagutta – Orio Vergani. Il nucleo più consistente di donazioni è quello di Giovanni Falck con opere del 900 italiano. Motivo principale di interesse di questa rassegna è poi la presentazione delle opere della Collezione Walter Fontana, tra cui la monumentale “Tavola della memoria” di Arnaldo Pomodoro, sculture di Martini, Cascella, Consagra, Manzù, Giò Pomodoro, Milani, Broggini, Minguzzi e dipinti di Casorati, Cassinari, Birolli e Morlotti. Questa iniziativa non vuole dunque essere solo un’esposizione di opere del Museo, ma ha l’obiettivo di ricostruire in maniera più analitica la storia e l’evoluzione della raccolta, anche attraverso una sezione dedicata ai documenti provenienti dall’Archivio Storico della Permanente, in cui è conservato un ricco patrimonio relativo all’Ente.
---
Gino Fossali
Opere 1958/2012
Fino al 17 luglio
Da martedì a domenica 10.00-13.00 / 14.30-18.30
Una mostra antologica dedicata a Gino Fossali ripercorre il lavoro del pittore dai suoi esordi alla fine degli anni 50 fino al 2002, anno della scomparsa dell’artista, con oltre cinquanta dipinti e materiali diversi.
Nato a Pieve di Cadore (Belluno) nel 1940, deceduto prematuramente a St.Etienne (Francia), Fossali era venuto a Milano nel 1960 per studiare all’Accademia di Brera, vivendo e lavorando assieme a molti altri artisti nelle famose “case Valadè” a Sesto San Giovanni. A partire da quegli anni giovanili, ha partecipato alle più significative vicende della vita artistica milanese, sempre intento da un lato a indagare percorsi di coinvolgimento sociale del suo lavoro su tematiche di forte impegno civile e, dall’altro, a sviluppare un linguaggio di affilata e crepitante sensibilità lirica. Successivamente si è diviso tra la Grecia e lunghi soggiorni in Costa Azzurra, a Le Lavandou.
La mostra allestita alla Permanente di Milano testimonia degli snodi principali del suo itinerario espressivo, dalla riflessione sul disagio esistenziale dell’uomo contemporaneo a fronte delle contraddizioni del presente alla scoperta del tema classico del Mito e del fascino della sua carica metaforica, fino alla narrazione di un erotismo panico e sensuale, affermativo di un caldo amore per la vita, che attraversa le sue varie stagioni. Particolare spazio è dato, inoltre, allo straordinario ciclo di immagini dedicate alla tragedia del Vajont, per la quale Fossali tra il 1963 e il 1965 ha “gridato” la sua indignazione per quel disastro annunciato con immagini di straordinaria espressività e pertinenza plastica. È un modo per rinnovare la memoria anche a Milano, e non solo nei luoghi della sciagura, di quella terribile notte del 9 ottobre di cinquant’anni fa e onorare le 2000 vittime insieme alla comunità dei superstiti.
Accompagna l’iniziativa una esauriente monografia, pubblicata nel 2011 per i tipi di Silvana Editoriale, a cura di Antonio D’Amico, che sarà presente all’inaugurazione.
www.ginofossali.it
----
Inaugurazione 3 luglio 2013 ore 18,30
Anteprima per la stampa 3 luglio 2013 dalle ore 11,30 alle ore 13
La Permanente
via Turati, 34 - Milano
Orari da martedì a domenica 10-13/14,30-18,30; chiuso tutti i lunedì e il 15 e il 16 agosto
Ingresso libero