Nella sua ricerca Giovani sviluppa un'interessante riflessione sull'identita' degli oggetti prodotti dall'uomo e sulla loro natura, rivelando con una tecnica molto originale una 'doppia' immagine delle cose che travalica la loro funzione d'uso e l'immagine mentale che ne abbiamo. Soggetti delle sue opere sono banali oggetti d'uso quotidiano, dei quali l'artista ritrae solo l'ombra prodotta da due fonti luminose e riflessa sulla tela.
Sabato 18 ottobre alle ore 18,00 s'inaugura presso lo Studio Ercolani di Bologna la personale dell'artista Marco Giovani dal titolo 'Doppiogioco', a cura di Marinella Paderni, con la quale l'artista presenta un nuovo ciclo di opere omonime su tela.
Nella sua ricerca Giovani sviluppa un'interessante riflessione sull'identità degli oggetti prodotti dall'uomo e sulla loro natura, rivelando con una tecnica molto originale una 'doppia' immagine delle cose che travalica la loro funzione d'uso e l'immagine mentale che ne abbiamo. Soggetti delle sue opere sono banali oggetti d'uso quotidiano, dei quali l'artista ritrae solo l'ombra prodotta da due fonti luminose e riflessa sulla tela. L'immagine fissata risulta essere una 'ripetizione differente' rispetto all'ombra consueta e riconoscibile di quegli oggetti. Attuando uno slittamento percettivo le immagini ritratte acquisiscono una loro identità individuale, una loro vita indipendente dall'immagine d'origine.
In queste opere le cose sono 'mutanti' e rivelano attraverso uno sdoppiamento di ombre di diverse tonalità di grigio non un semplice riflesso della loro immagine - una delle tante possibili sfaccettature - ma la realtà di un mondo condizionato dalle apparenze degli eventi, dal doppiogioco di ruoli e situazioni, in cui l'ombra è simbolo di un ostensione dell'oggetto stesso, è 'presenza', nuova entità .
Comun denominatore delle opere esposte è uno stesso oggetto ritratto secondo diverse angolazioni grazie a un 'doppiogioco' di luci e di ombre, di vuoti e di pieni fermati sulla tela e ricoperti da un 'velo' di plastica opacizzata che crea un effetto 'fotografico' e una maggiore distanza tra l'immagine conosciuta dell'oggetto e la sua nuova immagine. Questa serie inedita di opere, intitolata 'Doppiogioco', è uno sviluppo delle precedenti serie 'Cosacomedovequando' e 'Anticorpo', in cui Giovani già approfondiva le dinamiche concettuali sul tema della percezione del reale.
Studio Ercolani
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