Lo scenario di un parco giochi infantile diventa, nell'immaginario dell'artista, attento alle mutazioni di vita e di pensiero di questo inizio del terzo millennio, una sorta di scena primaria che, in 'Over playground 1999-2003', si ribalta nello scenario diurno e notturno di frenetiche metropoli dell'Estremo e Medio Oriente e dell'Occidente. La sua installazione video-digitale-sonora disegna sul terreno una sorta di mappa, dove otto monitor si intervallano a una rete di seicento luci rosse intermittenti. La mostra rientra nella rassegna 'Il Viaggio dell'Uomo Immobile'.
La galleria Artra di Genova inaugura una personale di YUAN SHUN dal titolo:
''Over playground'' 1999 - 2003
La mostra rientra a pieno titolo negli eventi collaterali alla rassegna internazionale di installazioni dal titolo Il Viaggio dell'Uomo Immobile, in corso dal 29 ottobre 2003 all'1 febbraio 2004 al Museo d'Arte Contemporanea di Villa Croce-Genova
Lo scenario di un parco giochi infantile diventa, nell'immaginario dell'artista, attento alle mutazioni di vita e di pensiero di questo inizio del terzo millennio, una sorta di scena primaria che, in ''Over playground'' 1999-2003, si ribalta nello scenario diurno e notturno di frenetiche metropoli dell' Estremo e Medio Oriente e dell'Occidente. La sua riflessione, alta e profonda a livello di pensiero e vasta e transcontinentale sul piano geografico, trova materiale visivo nei suoi viaggi e soggiorni di lavoro dal 1999 al 2003, viaggi fisici, per quanto attiene ai suoi spostamenti per terra, mare, cielo, e virtuali, per quanto attiene alle modalità estetiche e tecniche del suo linguaggio, ricorrente alla videoinstallazione, alla proiezione ambientale, alla fotografia, alla scrittura luminosa verbale e oggettuale.
Le ricognizioni video di Yuan Shun si focalizzano particolarmente sullo sperpero consumistico di massa, che ha come teatro gli ingorghi del traffico diurno e la vita notturna sulla strada e nei locali delle città portuali europee ed asiatiche, metaforicamente viste anche come porte degli scambi etno-economico-politico-culturali e come punti di soglia dei flussi di emigrazione e immigrazione. Su questo caotico andirivieni fisico l'artista simbolicamente proietta, nel lavoro, la rete planetaria delle connessioni immateriali elettroniche, suscitando nell'osservatore interrogativi sulla tenuta etica, psichica, mentale, energetica, della società e dell'uomo nell'epoca post-industriale, post-moderna, post-human. Il suo insistente riferimento alla metafora del gioco e del giocatore globale non può non rinviare ad un paragrafo del testo di Frank Popper, nel catalogo, a cura di Sandra Solimano, uscito per la mostra appunto Il Viaggio dell'uomo immobile, in cui lo studioso scrive:
[...] Dal mio punto di vista l'arte virtuale può persino giocare un ruolo etico nel presente sviluppo della globalizzazione, sottolineando, più di ogni altra forma d'arte precedente, fattori umani, sia per quanto riguarda gli artisti che per i molteplici ''utenti'' dell'arte. Di fatto, potrebbe avere un'incidenza su una visione etica e prospettica della globalizzazione. [...]
L'installazione video-digitale-sonora Over playground 1999-2003 disegna sul terreno una sorta di mappa, dove otto monitor si intervallano a una rete di seicento luci rosse intermittenti.
Video n.1: Amburgo 2002, piove sull'autostrada
Video n.2: Hong Kong, 1999, pubblicità notturna
Video n.3: Istanbul, 2001, ingorgo di traffico
Video n.4: Berlino, 2000, parco giochi infantili
Video n.5: Shangai, 1999, battendo il marciapiede
Video n.6: Haifa, 1999, campo di calcio
Video n.7: un porto, due vedute, 3 modelli di lavoro n.1
Video n.8: un porto, due vedute, 3 modelli di lavoro n.2
Nota biografica YUAN Shun
Nato a Shangai, Cina, nel 1961, dal 1994 vive e opera a Berlino. Dal 1979 al 1983 frequenta il Chinese People's Liberation Army Art Institute in Pechino, Cina, dal 1986 al 1990 la Chinese
Art Academy Shangai, dal 1990 al 1993 si sposta in Polonia e dall'anno successivo a Berlino. Ottiene la residenza come artista presso Art-Omi a New York nel 1997, nel 1998-99 la borsa di studio DAAD e la frequenza della Künstlerhäuser di Worpswede, nel 2000 ne ottiene un'altra presso la Künstlerhaus Schloss Wiepersdorf, nel 2001 quella di Berlino a Istanbul. Entra sulla scena dell'arte internazionale con la partecipazione a Cities on the Move, al P.S.1 di New York nel 1998, e nel 1999 a Cities on the Move 4, al Louisiana Museum of Modern Art, Danimarca, a Cities on the Move alla Hayward Gallery di Londra, nel ciclo di mostre curate da Hans Ulrich Obrist e Hou Hanrou, alla Triennale del Museo d'Arte di Haifa, Israele, nel 2001 alla prima Biennale di Tirana, Albania e alla prima Biennale di Ceramica nell'Arte Contemporanea ad Albisola, Italia, dove è invitato nel 2003 anche alla seconda edizione. Legato alla cultura tradizionale cinese, alla filosofia dell'antico testo di divinazione degli I Ching, Il libro dei Mutamenti, l'artista crea, con i sofisticati mezzi tecnologici della cultura di massa occidentale, configurazioni ambientali fondate sulle tavole degli esagrammi. La sua critica alla civiltà dei consumi si esprime attraverso il conflitto di energie contrapposte, riconducibili alla vita spirituale, al ritmo del corpo e dell'universo, da una parte, e dall'altra allo spreco, al caos, e alla violenza di una metropoli contemporanea, compulsata ed elettrizzata da un'attività senza freni, metaforicamente simile alla pista di atterraggio di un aeroporto internazionale. Il suo ricorso, nelle installazioni multimediali, a un tappeto di lampadine da biciclette, accese a intermittenza, e destinate a spegnersi una volta esaurite, adombra il problema del tempo.
ARTRA- Palazzo Ducale- Piazza Mateotti 28-16123 Genova
Orario di galleria : aperto dal martedì al sabato dalle 15.00 alle 19.30