Hotel San Giorgio. Tra le nuove opere presentate si trovano due 'collezioni' di piatti di ceramica, due scaffali di bibite e birre ed alcuni disegni che rappresentano i due mondi che hanno determinato la formazione personale di Favelli: quello dell'Italia pop di Manlio Favelli (padre dell'artista) e quello borghese dei nonni materni. Inoltre un'installazione realizzata con un assemblaggio di mobili.
Questa mostra, appositamente concepita dall’artista per gli spazi della Galleria, si inserisce in un momento di intenso lavorìo per Favelli che, a breve dalla recente personale al MAXXI di Roma, si appresta a incontrare nuovamente il pubblico istituzionale in due importanti appuntamenti primaverili: in maggio presenterà una grande installazione ad ART BASEL HONG KONG nel settore ENCOUNTERS diretto dalla curatrice internazionale Yuko Hasegawa (Chief Curator, Museum of Contemporary Art, Tokyo) e in giugno prenderà parte alla 55° BIENNALE D’ARTE CONTEMPORANEA di Venezia, all’interno del Padiglione Italia, diretto da Bartolomeo Pietromarchi (Direttore, Museo MACRO, Roma).
Questa fase di grande interesse da parte della critica per il lavoro di Favelli, si accompagna a importanti riconoscimenti presso pubblico e mercato, come attestato dalla recente acquisizione da parte di ArteFiera Bologna della grande opera: Java Blond, 2012 destinata ad un’istituzione bolognese.
In questo momento della sua carriera, Favelli si misura con una serie di nuove sfide e contesti che inevitabilmente influiscono sulla sua pratica artistica, ora riempita di nuova consapevolezza e maturità.
Hotel San Giorgio fa riferimento all’albergo in cui l’artista e il padre pernottarono durante il primo viaggio a Roma che il padre fece fare al piccolo Flavio nel 1975 di nascosto dalla madre. La mostra da S.A.L.E.S. costituisce una sintesi di quegli elementi di continuità e rottura che l’artista rappresenta nel nuovo corso della sua carriera, e si sviluppa come nuova tappa romana all’interno del percorso personale e formativo intrapreso dall’artista.
Tra le nuove opere presentate al pubblico romano si trovano due “collezioni” di piatti di ceramica, due scaffali di bibite e birre ed alcuni disegni che rappresentano i due mondi che -in modi completamente opposti e spesso confliggenti- hanno determinato la formazione personale di Favelli: quello dell’Italia pop e popolaresca di Manlio Favelli (padre dell’artista) e quello borghese e laccato dei suoi nonni materni. In mezzo a questi vi sarà poi una grande installazione realizzata con un assemblaggio di mobili, rappresentante una "libreria" di volumi e riviste politiche degli anni Settanta, che chiude lo spazio ma che è attraversata al suo interno dal pubblico. Sono presenti tutte le principali tematiche ricorrenti nel lavoro dell'artista: la sensibilità per il gusto ornamentale, l’ornamento come “cineseria” o chincaglieria, lo sviluppo di una poetica dell’oggetto, la presenza di uno spesso filo narrativo che intreccia le contraddizioni del passato collettivo (quello italiano) alle contraddizioni della vicenda autobiografica dell’artista, il dubbio di fronte alla pretesa estetizzante (e anestetizzante) dell’arte rispetto alla realtà.
Le opere dell'artista sono presenti in importanti collezioni private e pubbliche tra le quali: GAM (To); Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (To); MAMbo (Bo); Fondazione Furla (Bo); La Maison Rouge Fondation Antoine De Galbert (Parigi), Collezione La Gaia (Cn); Museo del ‘900 (Mi); MACRO (Rm); MAXXI (Rm); Nomas Foundation (Rm); Collezione Anita Zabludowicz (Londra); Collezione Elgiz (Istanbul); Collezione Unicredit Banca.
Immgine: China Venice, 2013, 5 piatti inglesi tagliati di misure varie
S.A.L.E.S.
via dei Querceti, 4/5 00184 Roma
orari
lunedì dalle 15:30 alle 19.30
martedì - venerdì dalle 11:30 alle 19:30