Armonie, figure tra mito e realta'. Una cinquantina di opere, significative della sua poetica e della sua idea di "armonia", sia attraverso l'interpretazione della figura femminile, sia nelle opere degli ultimi anni caratterizzate da una accentuata ricerca formale.
A cura di Claudia Casali
In autunno, frutto della sinergia tra la Fondazione Cassa di Risparmio
in Bologna e il Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, una
doppia mostra dedicata al protagonista della scultura italiana del ‘900.
Una collaborazione inedita tra la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e la
Fondazione del Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, porterà a
Bologna a Palazzo Fava (22 settembre 2013 – 12 gennaio 2014) e a Faenza al
MIC (12 ottobre 2013 – 30 marzo 2014) una straordinaria mostra dedicata al
più importante scultore del ‘900 italiano: Arturo Martini.
Un racconto diviso in un due atti: quello a Bologna rivolto all’analisi della scultura
in terracotta di grandi dimensioni, e quello a Faenza attento alla ricerca estetica
dell’artista attraverso, in particolare, la rappresentazione della figura femminile.
A Faenza la mostra Arturo Martini. Armonie, figure tra mito e realtà a cura di
Claudia Casali, direttrice del Museo Internazionale delle Ceramiche, espone
una cinquantina di opere, significative della sua poetica e della sua idea di
“armonia”, sia attraverso l’interpretazione della figura femminile tra mito e realtà,
sia attraverso le opere degli ultimi anni caratterizzate da una accentuata ricerca
formale.
Nella prima metà del ‘900 Arturo Martini è stato lo scultore più sensibile alle
esigenze di rinnovamento, immettendo, di decennio in decennio, nuova linfa nel
corpo spento della scultura italiana. Rimasto sempre all’interno dell’ambito
figurativo, l’artista trevigiano ha saputo però trasmettere le tensioni e le vibrazioni
che la grande tradizione può suggerire ad un occhio moderno, libero da schemi,
aperto al futuro. È accaduto così che per l’ultima volta nella scultura italiana ed
europea, la forza del Mito e si potrebbe dire della “poesia”, abbia trovato un
interprete degno dell’antico.
Le opere al MIC di Faenza dialogheranno idealmente con quelle a Palazzo Fava e
completeranno l’attenzione sul percorso artistico lasciando spazio a tutti i
materiali da lui utilizzati (ceramica, bronzo, legno, marmo, pietra, gesso).
Di madre brisighellese, Martini frequentò Faenza, nel 1918, in congedo militare,
realizzando piccole sculture in gesso, arredi ecclesiastici, disegni, cheramografie, e
pubblicando il volume Contemplazioni, uno dei più importanti libri d’artista.
Per la mostra sono stati selezionati pezzi significativi del suo percorso artistico,
dagli inizi più scolastici alla produzione finale più sperimentale, e relativa ai
principali centri di sviluppo della sua attività: Treviso, Faenza, la Liguria, Milano,
Venezia.
Tra le principali opere in mostra sono da segnalare:
Ritratto di Fanny Nado Martini (1905), Davide Moderno (1908), La lettura (1910
ca), La fanciulla piena d’amore (1913), La lussuriosa (1918), La pulzella di Orleans
(1920), Leda (1926), La leggenda di San Giorgio (1926-27), Presepio piccolo e
grande (1926-27), La pisana (grande frammento) (1928), Lo spaventapasseri
(1928-29), La Nena (1930), Odalisca (1930), Torso (1930), Donna sdraiata (1932),
Vittoria Fascista (1932), Abbraccio-amplesso (1936-1940), Testa di Vittoria (1937-
38), Cavallo allo steccato (1943), Signorina seduta (1943), Donna sulla sabbia
(1944).
Ufficio stampa: Stefania Mazzotti, 339 1228409, ufficiostampa@micfaenza.org
Inaugurazione: 12 ottobre 2013
Mic - Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza
viale Baccarini 19, 48018 Faenza (Ra)
Apertura: martedì-venerdì ore 10-13.30, sabato-domenica e festivi ore 10-17.30, lunedì
chiuso
Info: 0546 697311, www.micfaenza.org
Ingresso: intero 8 euro, ridotto 5, gruppi 5