L'installazione di mixed media "That's love! (Chest' e' tutt' 'a vita!)" prosegue la ricerca dell'artista sintetizzandone almeno 2 aspetti: la ricerca costante delle geometrie cromatiche, formali ed emotive degli ambienti naturali ed il rapporto tra umanita' e materia.
THAT'S LIFE! è il risultato di una ricerca partita nel mese di luglio 2013.
Il percorso nasce dall’invito rivolto dalla Fondazione Meridies all’artista visiva Marianna Venticinque e al curatore Gian Maria Di Pasquale e si svilupperà in varie tappe stagionali che segneranno il ruotare delle colture. Il primo passaggio dello studio (una residenza artistica di sette giorni) è stato affrontato come un momento Esplorativo.
La popolazione e il territorio, l’umano e la terra, gli esseri e la natura.
Un rapporto che già nella scrittura pone problemi terminologici.
L’opera consiste in un’ istallazione Mixed Media composta da 5 video rallentati all’estremo attraverso un procedimento dapprima “analogico” (si chiede ad alcuni abitanti di performare posando fermi difronte ad una video-camera) poi digitale (un rallentamento dell’80% di sequenze temporali di 20 secondi),
e da una traccia audio di 88 minuti e 54 secondi che raccoglie voci e suoni del territorio.
I due Media sono riprodotti separatamente.
Tramite un processo di rallentamento si è ottenuta una dilatazione temporale.
In questo modo è variata la percezione dell’occhio e l’uomo appare completamente
immerso nel paesaggio. Scompare di fatto la separazione visiva tra un soggetto (umano)
e lo sfondo (natura).
L’attenzione sottrae fuoco alla figura umana estendendolo all’intero quadro, così da dare visibilità all’invisibile.
Ogni minimo movimento viene percepito come una mutazione nel campo visivo.
Una particella di tempo e di luce che si muove esattamente sullo stesso livello delle altre.
Ogni cosa è amplificata nel tempo e l’uomo stesso conquista l’energia,
ferma e vibrante nello stesso tempo, della vegetazione e della roccia.
In apparente contrasto alle immagini, voci e suoni restituiscono l’anima della terra sgorgando come sorgenti d’acqua, inarrestabili.
Niente intenzione.
In questo modo il movimento di un arto equivale percettivamente ad un volo d’insetto,
ad un fruscio di vento, ad un respiro. Una dimensione eterea, appesa al tempo, sinuosa.
Una natura nella natura.
Non è quindi: Dominio – Sottomissione - Continuità
Gli uomini sono la natura. Non potrebbe esserci contraddizione nello stesso termine.
La fatica, le difficoltà che si incontrano e si aggirano (nel migliore dei modi possibili),
non sono frutto di una cattiva sintesi tra gli stili di rapporto uomo-natura
(che restano esattamente uguali).
Sono solo conseguenze morfologiche. Come morfologico è il pensiero che ne nasce.
L’opera prosegue la ricerca di Marianna Venticinque sintetizzandone almeno 2 aspetti:
la ricerca costante delle geometrie cromatiche, formali ed emotive degli ambienti naturali
ed il rapporto tra umanità e materia.
Informazioni
Tel: +39 335 68 71 912
Web: www.fondazionemeridies.it
www.orocheluccica.tumblr.com/
Stampa:
Tel: +39 329 13 65 131
fondazionemeridies@gmail.com
gianmaria.dipasquale@gmail.com
Inaugurazione 7 settembre 2013 dalle 21 alle 23
Fondazione Meridies
Piazza Municipio - Scala (SA)