Villaggio Globale International
XXII edizione: Specie di Spazi. Le mostre di questa edizione del festival di fotorafia raccolgono opere di autori famosi ed esordienti e attraversano diversi sottotemi: il paesaggio, lo spazio privato, lo spazio digitale. SI FEST OFF (dal 13 al 15 settembre) e' la sezione fotografica alternativa e indipendente del SI FEST con un ricco programma di mostre estemporanee, esposizioni informali, video proiezioni, happening e performance.
Uno spazio collettivo in cui incontrare i grandi protagonisti della
fotografia contemporanea come
Max Pam, Roman Bezjak e Joachim Schmid,
guardare ai maestri del passato come Elio Luxardo,
discutere, scoprire, imparare, sognare, respirare “fotografia”.
2013 SAVIGNANO IMMAGINI FESTIVAL
Savignano sul Rubicone – 13 – 14 – 15 settembre
Mostre aperte tutti i week end fino alla fine di settembre
Spazio e Fotografia.
L’immagine fotografica esplora lo spazio, lo inventa nella disposizione di
sequenze calibrate, lo contamina, lo rappresenta, lo trasforma.
Spazio essa stessa - in senso fisico e mentale – la fotografia interagisce
con lo spazio temporale, con quello dei luoghi, dei siti, dell’anima.
Sarà proprio questo stimolante rapporto a connotare - il 13, 14 e 15
settembre 2013 - la 22° edizione del SI Fest a Savignano sul Rubicone:
primo Festival della Fotografia in Italia per nascita, uno dei più
accreditati tra i cultori della fotografia in Italia e all’estero e,
soprattutto, uno degli appuntamenti più amati dal pubblico giovanile, per il
suo sapore informale, l’internazionalità delle presenze, l’altissimo livello
delle mostre molte delle quali presentate in anteprima in Italia, ma anche
per l’apertura alle nuove proposte con concorsi, premi, workshop, atelier,
letture di portfolio e book fotografici in piazza, la “notte bianca della
fotografia”.
Riprendendo dunque il titolo “Specie di Spazi” da un caleidoscopico saggio
di George Perec e rifacendosi ad alcune delle categorie indagate dal famoso
scrittore – spazio vissuto, spazio libero, spazio critico, spazio
immaginario, spazio verde, spazio onirico, i grandi spazi, spazio ordinato,
ecc. - l’edizione 2013 del Festival, curata da Massimo Sordi e Stefania
Rössl, proporrà una successione di aree tematiche, tutte riferibili alla
fotografia, che indagano il termine spazio.
Valorizzando le relazioni di continuità tra spazio artistico e urbano,
spazio transitorio e consolidato, con una serie di percorsi tematici che
s’intersecano tra le vie della città, le tre giornate del Festival
consacrano Savignano alla fotografia nelle sue differenti manifestazioni
artistiche, generando uno speciale “spazio condiviso” in cui riflettere su
tale concetto “come termine assoluto, “dimensione percepita dall’individuo
attraverso uno sguardo puro diretto al mondo”.
In questo contesto s’inseriscono le grandi anteprime nazionali, gli incontri
con alcuni tra i principali protagonisti della fotografia contemporanea
internazionale come Max Pam, Roman Bezjak, Machiel Botman e Joachim Schmid,
l’omaggio a un memorabile interprete dell’arte fotografica come Elio Luxardo
con il suo gusto iconico, la collettiva di grande respiro europeo –
produzione del SIFest - che darà modo di confrontare personalità emergenti
dei diversi Paesi e i loro sguardi multiculturali e tutte le altre proposte
di questa atteso 22esimo SI Fest.
Un’edizione - promossa dalla Città di Savignano sul Rubicone, ICS
Istituzione Cultura Savignano con la collaborazione di Regione
Emilia-Romagna, Provincia di Forlì-Cesena e Fondazione Cassa di Risparmio di
Cesena - con che rivolgerà particolare attenzione anche al tema degli
“archivi” e dunque allo “spazio” degli archivi fotografici, tanto
importante per Savignano Immagini e per l’ICS-Istituzione Cultura Savignano
diretto da Paola Sobrero che hanno dato vita, in questi anni, a un immenso
fondo di immagini: patrimonio collettivo, memoria comune, strumento
fondamentale per rinvenire passati legami tra paesaggi e generazioni in
costante trasformazione; ma un’edizione che punta anche ad ampliare lo
sguardo dalle differenti realtà europee, da sempre oggetto d’indagine del
Festival, a paesi lontani come il medio e l’estremo oriente, comunicando la
vocazione a trasmettere relazioni con il mondo intero.
E’ in questo contesto che s’inserisce per esempio il lavoro dell’australiano
Max Pam - certamente uno dei fotografi più autenticamente originali e dotati
a livello mondiale - presentato a Savignano in anteprima nazionale.
Pam - che inizia a fotografare nel 1970 e giunge al successo internazionale
grazie al suo libro “Going East: vent’anni di fotografie in Asia” pubblicato
dalle edizioni Marval nel 1992 e vincitore del “Prix du livre” in Francia,
il più prestigioso premio letterario europeo – propone ora il risultato dei
suoi viaggi degli ultimi dieci anni, che hanno toccato i quattro angoli del
pianeta.
Utilizzando una varietà di mezzi e tecnologie - macchine fotografiche di
plastica, colori saturi o sovraesposti, stampe digitali, fotografie a colori
e in bianco e nero, fotocopie (o anche xilografie) e incidenti "apparenti",
Max – come scrive il critico fotografico Robert Cook – “incoraggia
continuamente lo spettatore a interpretare gli oggetti come frammenti
rivelatori. Erotici, maliziosi e ironici”.
Un “Supertourist”, che rileggendo la realtà con il proprio occhio interiore,
accompagna lo spettatore in un viaggio attraverso gli spazi/luoghi
relazionati del viaggio, del sesso, del desiderio e dell’identità”.
Anche Roman Bezjak, sloveno classe 1962, presenterà per la prima volta in
Italia al SIFest gli scatti raccolti nel suo libro “Socialist Modernism –
Archeology of on Era”: cinque anni di viaggi nei Paesi dell’Est (tra i quali
Polonia, Lituania, Serbia, Ungheria, Ucraina e Georgia) fotografando edifici
del periodo comunista.
Ne emerge un paesaggio fatto di strane architetture in cemento armato che
paiono tratte da film di fantascienza: ci sono le costruzioni gigantesche
simbolo dell'energia visionaria del comunismo ma anche i prefabbricati in
calcestruzzo, le facciate pallide di sale polivalenti e centri commerciali,
“il cui cemento è elemento per raccontare storie di povertà e di conformità
desolanti”.
Bezjak in realtà non vuole giudicare “ideologicamente” queste architetture
ma presentarle in chiave contemporanea, vissute nella quotidianità,
proponendo la visuale di un qualunque passante che si trovi tutt’al più sul
marciapiede nel lato opposto della strada.
In tal senso egli ha fissato regole molto rigide per le sue foto:
utilizzando una macchina di grande formato, sempre il medesimo obiettivo e
fotografando solo ciò che poteva rientrare in questa cornice, sia per
dimensioni degli edifici che per possibile distanza da essi. Parti di
costruzioni, tronchi di torri mozzate, strane superfici: il risultato è una
raccolta d’immagini completamente diversa da qualunque altro reportage.
Il fotografo olandese Machiel Botman sarà presente al SI Fest con “Lo
Spazio Che Sento / The Space I Feel”, un racconto per immagini che concentra
le esperienze vissute dall’autore. Prendendo costantemente appunti visivi e
riscrivendoli finché non ne è soddisfatto, Botman ricompone le immagini
della sua esistenza fissando istanti del vivere quotidiano. Attraverso la
costruzione di un processo narrativo che si nutre di esperienze intime,
Botman raccoglie immagini fotografiche, ma anche anche scritti, disegni e
tutto ciò che egli ritiene importante. In mostra saranno esposte le
fotografie, le pubblicazioni, i video prodotti fino ad oggi dal fotografo.
Tra le tante altre mostre ed eventi che animeranno gli spazi del Festival
anche una nuova edizione di “Global Photography” che con le immagini di
Daniel Augshoell (IT), Laura Pannak (UK), Sandra Vitaljic (HR), Jeoffroy
Pleignet (FR), Regine Petersen (DE), Lotte Sprengers (NL), Michal Lukzak
(PL), Anne Golaz (CH), propone un focus sulla giovane fotografia europea
contemporanea, inaugurando un programma pluriennale consacrato ai cinque
continenti; mentre in esclusiva per il SiFest verrà ricostruita a Savignano
la fantasmagorica atmosfera creativa del Circolo ARCI BTOMIC di La Spezia e
dell’attività editoriale ANTIBTOMIC-SELF/PUBLIHING. La mostra-spettacolo di
Jacopo Benassi “Btomiczine n°01” mescolerà infatti in modo scoppiettante le
fotografie in bianco e nero della fanzine n. 00, la presentazione in
anteprima del nuovo numero e le performance di musicisti di primo piano del
panorama sperimentale europeo.
Con “Archiv” il grande artista tedesco Joachim Schmid, di fronte al
proliferare delle immagini nella società odierna, proporrà il suo personale
percorso per una rilettura, ricostruzione, riuso, riassemblaggio di immagini
già esistenti e scattate da altri, raccolte dal 1989 al 1999 e ordinate e
classificate per tipologie.
Sospesa l’attività di fotografo, proprio in contrapposizione a una “civiltà
dell’immagine” sempre più frenetica, Schmid si pone come collezionista
entusiasta del riciclaggio, catalogatore ed ecologista, fondendo due temi
fondamentali dell’arte contemporanea: il ready made duchampiano e la “morte
dell’autore” formulata da Roland Barthes.
Di “formazione” degli archivi fotografici si discuterà inoltre nel convegno
organizzato in collaborazione con l’IBC dell’Emilia Romagna e all’universo
del collezionismo va ricondotto “SENSO. Fotografie di Elio Luxardo
1932-1944”: un omaggio all’arte del fotografo milanese Elio Luxardo (1908 –
1969) antesignano di Robert Mapplethorpe e Annie Leibovitz. La ricerca
espressiva di Luxardo, perfetto ritrattista del mondo patinato di Cinecittà
celebrato nei divi e nelle divine, “scultore” della luce che privilegiava la
metafora piuttosto dell’effetto realistico, non si è mai limitata –
soprattutto nel suo lavoro sul corpo svelato, quasi di sapore amatoriale e
carico di una sensualità vicina a quella del mitico film di Luchino Visconti
- a un’esposizione fredda e banalmente “superomistica” della bellezza. Così,
i ritratti in bianco e nero selezionati per la mostra evidenziano proprio
l’originalità e la modernità di questo grande maestro della fotografia.
Tra le novità al SI Fest di quest’anno da segnalare anche la mostra
“L’archivio nel libro”: un viaggio ideale all’interno di più di sessanta
volumi che riconfigurano, in forma di libro, immagini e documenti
provenienti da archivi istituzionali, archivi privati, album di famiglia e
web, attribuendogli significati nuovi e inattesi come quelli rivelati da
Franco Vaccari nei due video che esplorano l’universo personale e biografico
dell’artista modenese.
Si parlerà inoltre di come costruire un archivio del contemporaneo con il
progetto fotografico Adriatic Coast to Coast dedicato all’indagine dei
territori della costa occidentale e orientale del mare Adriatico: una mostra
con le immagini realizzate da quattro scuole italiane e una tavola rotonda
faranno il punto sullo stato del paesaggio costiero e sull’importanza di
istituire un’archivio del paesaggio Adriatico.
Quindi spazio ai giovani autori, alle scuole, ai workshop, agli emergenti
vincitori del Premio Portfolio e del Premio Pesaresi dello scorso anno che
si rinnovano e si ripropongono in questo SI Fest sempre più ricco e intenso.
Immagine: @ Eduard Zent
Villaggio Globale International
Antonella Lacchin
041/5904893 –335/7185874
a.lacchin@villaggioglobale.191.it
www.villaggioglobaleinternational.it/sala_stampa
Città di Savignano sul Rubicone
Mariaelena Forti
0541/809684 – 347/8868104
mariaelena.forti@comune.savignano-sul-rubicone.fc.it
Inaugurazione 13 settembre
Diverse sedi
Savignano sul Rubicone (FC)
venerdì 13 settembre: 20,00 – 24,00
sabato 14 settembre: 9.00 – 01.00
domenica 15 settembre: 9.00 – 20.00
sabato 21 settembre: 15.00 – 19.00
domenica 22 settembre: 10.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00
sabato 28 settembre: 15.00 – 19.00
domenica 29 settembre: 10.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00
Intero:8€
Giovani (13-29): 5 €
Residenti Savignano sul Rubicone: 5 €
Gratuito: 0-12 anni
Catalogo + biglietto: 13 €