Luoghi e figure di "Field Work" richiamano esperienze reali, vissute soprattutto in Corea del Sud, nella zona di Yeongyang-gun dove si trova Ilwol san - La montagna Stregata.
“The real, the unique misfortune: to see the light of day”
“Il vero, l'unica sfortuna: per vedere la luce del giorno”
- E. M. Cioran The Trouble with Being Born
Inseguendo una definizione di realtà in un'epoca in cui la verità rimane sempre più opaca, Stark tenta di ridiscutere il rapporto tra il sé e il mondo indagando sia la modalità del visivo sia, in termini epistemologici, scienza e spiritualità. Il risultato è una distillazione neo-tantrica insieme ontica e sciamanica, un'esplorazione creativa del significare umano e delle ombre che la natura getta su di esso.
Luoghi e figure di Field Work richiamano esperienze reali, vissute soprattutto in Corea del Sud, nella zona di Yeongyang-gun dove si trova Ilwol san - La montagna Stregata. Condividere quel territorio, ultima roccaforte di Sciamanesimo (Mudang - una volta la religione nazionale piu' diffusa della Corea) con alcune fazioni segrete delle forze armate conferma la duplice natura della cultura coreana. Il rituale sciamanico infatti è ancora considerato da molti coreani come l'unica soluzione davanti a malattie, morte o difficoltà finanziarie e continua ad essere praticato malgrado la diffusa convinzione che esso sia una superstizione da disprezzare. La sua esistenza, in tempi moderni, sembra essere un paradosso culturale dove i problemi di una società capitalistica avanzata cercano risposte attraverso le antiche credenze locali.
Le opere qui presentate alternano diverse metodologie, spesso svelando una luce segreta o un calore vitale che rimane appena fuori campo. The Shaman's Garden (Il Giardino dello Sciamano) presenta un' enclave rocciosa che ospita un apiario, creando un parallelo tra le pratiche sciamaniche e l'apicoltura. Interior view (Vista interna) pone lo spettatore all'interno di un ascetico rifugio improvvisato e costruito con materiali economici: impalcature, un tetto di lamiera, teli di plastica e fioriere diventano santuari, con candele tremolanti all'interno. Un utilitarismo incantato e una luce sublime permeano l'immobilità dello spazio buio. Altrove in questo mondo oscuro, figure incappucciate si affaticano nelle loro faccende quotidiane scovando i resti di rituali lontani: un fuoco morente, un Elisir e una pietra straordinaria. Il lato perturbante di ogni luogo, quello che Stark chiama The Haunted Mountain (la montagna stregata) è insieme realistico e fantastico, familiare ed estraneo e tratta di una coalescenza “sincro-mistica” antica e moderna, di conoscenza empirica e intuizione silenziosa, stregoneria, arte bellica e quotidianità.
La ricerca della verità attraverso la creazione o la percezione di queste opere ci conduce verso l'esperienza del vero significato occulto: quello che è clandestino, recondito, e forse intrinsecamente inconoscibile. Stark ci offre immagini che fluttuano tra immersione e reinterpretazione, frammentazione e pienezza, e che in ultima analisi mettono a confronto il sé apparente con l'inevitabile dipendenza dall'insondabile.
John Stark è nato nel Regno Unito nel 1979. Ha studiato presso l'University of West England, di Bristol, dal 1998 al 2001 e poi alla Royal Academy Schools di Londra, dal 2001 al 2004. Stark ha esposto a livello internazionale ad Amsterdam, Berlino, Dublino, Klaipeda, Losanna, Parigi, Londra, New York, Los Angeles, Miami, Washington DC, Monaco, Napoli, Roma, Basilea e Zurigo,tra cui presso la Grieder Contemporary, la Somerset House, l'Ana Cristea Gallery, la John Hansard Gallery e il Torrance Art Museum. Più di recente, ha esibito i suoi lavori presso la Galeria Cadaques con The Chapman Brothers, Marcus Harvey, James White e altri. Il lavoro di Stark è inoltre presente in collezioni private a livello globale.
Inaugurazione 19 settembre ore 18-21
Edward Cutler Gallery
via Dell'Orso, 12 - Milano
lun-ven ore 10-19, sab su app
Ingresso libero