Marco Antonecchia
Angela Di Paolo
Gabriele Di Labio
Giacomo Sabatini
Nordine Sajot
Giovanna Coppa
Piattaforma, ovvero forma piatta come l'apparenza ordinaria e insignificante degli scenari che accompagnano il vivere attuale. Forma piatta che definisce il cliche' d'un modo ordinario di sentire e di esprimersi tipico del nostro ecosistema esistenziale, deprivato di riflessioni, di stimoli, di interessi.
"L'immagine negata"
mostra d'arte contemporanea a cura di Giovanna Coppa
Marco Antonecchia
Angela Di Paolo
Gabriele Di Labio
Giacomo Sabatini
Nordine Sajot
Inaugurazione sabato 25 ottobre 2003 - ore 18
L'Immagine negata
testo di Giovanna Coppa
Piattaforma, ovvero forma piatta come l'apparenza ordinaria e insignificante
degli scenari che accompagnano il vivere attuale. Forma piatta che definisce il
cliché d'un modo ordinario di sentire e di esprimersi tipico del nostro
ecosistema esistenziale, deprivato di riflessioni, di stimoli, di interessi.
Rassegnati al pensiero che la vita in fondo è così e non altrimenti. Rassegnati
a un'esistenza confinata entro spazi alieni anche se tecnicamente idonei,
stressati da ritmi convulsi, bombardati da segnali insistenti e contrastanti.
Fino a sentire come s'appiattisce la coscienza di sé sulle facciate dei palazzi,
sui vetri dei tram, sugli schermi delle TV. Fino a sentir tramontare l'immagine
fisica e mentale del proprio Io. L'immagine negata, insomma. Relegata in fondo
all'anima, dopo l'ultimo dei pensieri, oltre l'ultima speranza.
L'inerte acquiescenza all'Immagine negata, estorta come possibilità di pensiero
oltre che come visione concreta, è posta in discussione dalla Piattaforma delle
opere in mostra. Sono lavori notevolmente diversi per ispirazione e
realizzazione che, proprio in virtù delle divergenze reciproche, attestano
vicendevolmente l'autenticità di ognuna e convivono utilmente sulla stessa
piattaforma. Piattaforma come base che supporta progetti affini
indipendentemente dagli sviluppi formali. Piattaforma come programma orientato
al riscatto di ragioni e scopi, al ripensamento e alla riformulazione di
immagini a tutto tondo. Che acquistano spessore di idee concrete
La pittura di Marco Antonecchia cita oggetti ed emblemi del giorno d'oggi
accanto a quelli di culture distanti nel tempo e nello spazio. Imprevisti
nell'accostamento, apparentemente inconciliabili, incontenibili. Disposti a
ripetizione, si misurano col perimetro irregolare e dirompente dell'opera. Con
l'irregolarità e l'audacia di respingere ogni sorta di confine
Angela Di Paolo ferma nello spazio fugace dello scatto fotografico, quasi un
battito di ciglia, la narrazione di storie condensate nel fremito, nel moto
impercettibile del corpo. Dal movimento bloccato sul fotogramma si materializza
la vicenda vissuta dal soggetto, prende corpo il sogno che scorre sul guanciale.
E sono visioni non viste, racconti mai sentiti a invadere la mente dello
spettatore.
Gabriele Di Labio si fa mezzo di conduzione delle immagini. Le preleva
dall'accumulo della conoscenza, dalla centrale dell'esperienza oggettiva. Le
lascia scorrere in un flusso che trapassa il pensiero. Le scarica sulla tela.
Come energia destinata a fuoriuscire attraverso le creste e i solchi delle sue
impronte digitali. E impresse restano, come la sorpresa di un'esplosione.
Il concetto caparbiamente analizzato, progettato, confezionato, modellato,
apparecchiato, il pensiero accuratamente reificato: questa la macchinazione di
Giacomo Sabatini. Una volontà determinata la sua, tesa costantemente a
ri-pensare per ri-costruire schegge di pensiero con essenzialità disarmante. Con
qualche concessione ironica, più raramente emotiva. Con singolare immediatezza
comunicativa alla quale lo spettatore non può sottrarsi.
Percezioni, visioni suggerite da ogni possibile relazione col cibo continuano a
dirigere la ricerca di Nordine Sajot, tesa a sviscerare con ogni mezzo e a tutto
campo, dal personale al sociale, i rapporti e i rituali connessi alla
consumazione del cibo. L'installazione presente gravita tra l'oggetto e il
dipinto bilanciandosi tra la limpidezza dorata dell'olio nell'ampolla e la
disinvoltura della composizione pittorica. Tra il sapore della Crudité e la
crudezza d'una ricetta deviante.
Gli artisti in mostra sono stati studiati - non selezionati - per l'innovativa
fusione, evidente nell'operare di ciascuno, tra modalità espressive e luciditÃ
di pensiero.
Il Campo delle fragole - Bologna
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