Con "Crossroads" El Gato Chimney presenta un corpo di lavori frutto di una ricerca approfondita in ambito antropologico e folkloristico. In contemporanea, Little Circus ospita la personale di Sale "Happiness is a Warm Gun".
El Gato Chimney
Crossroads
A cura di Michela D'Acquisto
Il 26 settembre Antonio Colombo inaugura la nuova stagione espositiva con la
personale di El Gato Chimney, dal titolo Crossroads.
E' indubbiamente un momento cruciale della carriera artistica di El Gato
Chimney quello rappresentato dal corpo di lavori che costituiscono
Crossroads, frutto di una ricerca approfondita in ambito antropologico e
folkloristico.
L'artista non abbandona le suggestioni fiamminghe che hanno caratterizzato
le sue opere precedenti, ma le utilizza come sfondo su cui ricamare i temi
della mostra: le credenze e le superstizioni, il legame indissolubile fra
natura e uomo, i miti tramandati oralmente, la religione del popolo, intesa
come insieme di artefatti e gesti apotropaici.
El Gato Chimney attinge al folklore europeo e dipinge la silhouette delicata
delle croci lituane, chiede in prestito alla cultura tribale oceanica le
maschere variopinte che adornano i suoi personaggi misteriosi (alberi,
animali, o forse persone travestite per officiare chissà quale rituale), in
una commistione ben riuscita di epoche e di tradizioni, perchè celebrare la
vita e sfuggire alla morte è il desiderio che accomuna tutti gli uomini.
Filo conduttore della narrazione è il crocicchio, l'incrocio di tre strade
sacre alla dea Ecate, luogo dove convergono il giorno e la notte, il mondo
dei vivi e quello sotterraneo delle ombre.
Non mancano i dettagli da sempre cari all'artista: a metà fra un cassetto
pieno di cose dimenticate e una camera delle meraviglie, sono presenti
campanelli, chiavi, ex-voto, oggetti all'apparenza quotidiani abbandonati
per sempre o lasciati in attesa di qualcosa o qualcuno, particolari
impercettibili tracciati da una linea leggera di matita.
Oltre ai dipinti su tela e ai disegni su carta, El Gato Chimney presenta
un'installazione site-specific e due maschere feticcio realizzate con found
objects e tessuti riutilizzati.
Sarà disponibile il catalogo della mostra con un testo di Michela D'Acquisto
e Jean-Pierre Girolami.
El Gato Chimney è nato nel 1981 a Milano, dove vive e lavora.
Autodidatta, con un background da street artist e una passione ai più
sconosciuta per l'incisione, ama definire gli artisti che ha incontrato
durante gli anni trascorsi a dipingere in strada come i suoi veri maestri,
in particolare lo statunitense Doze Green.
Le sue influenze sono molteplici: l'arte fiamminga, sacra e tribale,
l'esoterismo, il folklore, il realismo magico in letteratura.
Ha esposto in numerose gallerie e musei internazionali, come Museo D'Arte
Contemporanea MADRE, Napoli, Musei Capitolini - Centrale Montemartini, Roma,
Museo Della Permanente, Milano, Thinkspace Gallery, Los Angeles, Triennale
Di Milano, Milano.
Tra le pubblicazioni, si ricordano Arte Contemporea Volume 7 "Ambienti"
(Electa per Repubblica - L'Espresso, 2008, Italia), Hunt And Gather (Mark
Batty Publisher, 2010, Stati Uniti), Los Colores Del Underground (Astiberri,
2009, Spagna).
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In contemporanea, in Little Circus:
Giuliano Sale
Happiness is a Warm Gun
A cura di Roberto Fantoni
Scegliendo questo titolo, Happiness is a Warm Gun, per la sua nuova ricca
mostra personale allestita nell'intimo spazio del Little Circus della
galleria di Antonio Colombo, probabilmente Giuliano Sale vuole fornirci una
chiave di lettura parallela per orientarci nel suo immaginario artistico.
John Lennon scrisse canzoni con un caratteristico linguaggio visionario e
metaforico prossimo al nonsense, permettendo molteplici letture trasversali
ed allusive delle sue opere. Dolcezza ed eleganza racchiudono messaggi duri
e violenti, descrizioni di situazioni assurde ma tremendamente reali vengono
affrontate con ironia ed umorismo. Nel brano tratto dal White Album dei
Beatles si integrano mirabilmente temi musicali diversi fra loro con
immagini surreali alternate a richiami personali ed allusioni erotiche.
Nella mostra, opere d'ispirazione folkloristica virano in situazioni
inquietanti, emblematiche ed imprevedibili. L'erotismo è indagato con un
distacco che contrasta con la forza e bellezza della rappresentazione. Il
ritratto è affrontato in tutta la sua ambiguità, liberato dai canoni
estetici attuali. Nelle nature è sufficiente un minimo dettaglio, un
particolare fuori posto, fuori registro e il tutto assume una tensione
inaspettata dove crollano certezze ed interpretazioni. Di fronte a questi
lavori si prova un piacevole disorientamento temporale, si respira la storia
dell'arte senza che ci sia conoscenza scolastica. Giuliano Sale si dimostra
pittore del dubbio, dell'indefinito, dell'incerto. Si assiste alla perdita
dei confini fra i generi, fra il bello ed il brutto, fra il bene ed il male.
In questo viaggio al centro dell'uomo sono scomparsi i punti di riferimento,
i punti cardinali, s'è persa la via maestra. Giuliano Sale è un pittore
severo e rigoroso, lontano dalle mode, irriverente e fustigatore, si
dimostra artista di sfumature ed esploratore di confini indefiniti, grande
interprete della Zona Grigia oggi imperante. Mai come in questo caso, in
un’epoca di facile serialità e riproducibilità, di gigantismo scenografico e
di certo concettualismo di maniera, l'antica ma sempre attuale pittura
dimostra di saper suscitare emozioni uniche ed irripetibili generate
esclusivamente da sensibilità e talento naturale.
Ritornando all'apparente “bianco” White Album è proprio il caso di dire:
nulla è come appare e parafrasando gli Stones di “It's only rock & roll”: è
solo pittura, ottima pittura.
Giuliano Sale è nato a Cagliari nel 1977. Vive e lavora a Milano.
Principali mostre personali: 2013 Cadono Pietre, Catania Art Gallery,
Catania, a cura di I. Quaroni; 2011 Biedernaier, L’umanità al crepuscolo,
Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano; 2010 L'Oblio, Antonio Colombo
Arte Contemporanea (Little Circus), Milano, a cura di M. C. Valacchi; 2007
Lullaby, Galleria Capsula, Roma, a cura di S. Elena ed E. Olmetto; 2006
Embryo-Onis, Galleria Studio 20, Cagliari; 2005 Spinky & Co, Galleria My
Mask, Cagliari, a cura di R. Vanali.
Principali mostre collettive: 2013 The Dark Night, Pinacoteca Carlo Contini,
Oristano; 2012 Something Else, Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano, a
cura di R. Fantoni; Premio Terna04 sezione gigawatt Roma; The shape of
painting to come, galleria Lem, Sassari; L'isola dei morti, Exma, Cagliari,
a cura di R. Vanali; Italian Newbrow.Cattive Compagnie, Fortino, Forte dei
Marmi, a cura di I. Quaroni, Altrove Luogo o poesia, Catania Art Gallery,
Catania; Big Bang, galleria Lem, Sassari; Biennale Italia-Cina, Villa Reale
di Monza, Monza; Italian Newbrow, Como Pinacoteca Civica Palazzo Volpi; 2011
54 Biennale di Venezia, Padiglione Sardegna, 2010 Quattordicesima Biennale
d'Arte Sacra - Le Beatitudini evangeliche, Museo Stauros d'Arte Sacra
Contemporanea, Isola Del Gran Sasso, a cura di Luca Beatrice; The Berlin
Wall, Promenade Gallery contemporary art, Vlore, Albania; Forward_Rewind,
Colombo Arte Contemporanea, Milano; 2009 SerrONE - Biennale Giovani, Serrone
della Villa Reale, Monza; 2008 Alone, Galleria TubeGallery, Milano, a cura
di Arsprima; Overture, Galleria San Salvatore, Modena, a cura di I. Quaroni;
Whaleless , Strychnin Gallery, Londra, a cura di G. Cervi e R. Pira; Allarmi
2008 Caserma de Cristoforis, Como, a cura di I. Quaroni, A. Zanchetta e A.
Trabucco; Arrivi e Partenze, Mole Vanvitelliana, Ancona, a cura di A. Fiz e
W. Gasperoni.
Inaugurazione giovedì 26 settembre 2013, alle ore 18.00
Antonio Colombo
Via Solferino, 44 Milano
da martedì a venerdì, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00
sabato dalle 15.00 alle 19.00
Ingresso libero