L'artista statunitense ha realizzato una serie di dipinti su carta. I lavori di Garth Weiser sono il frutto di stratificazioni, ognuna figlia tanto del caso, quanto della cosciente manipolazione del tempo e della materia.
La galleria Norma Mangione è lieta di annunciare la nuova mostra di
Garth Weiser.
Per questa sua seconda personale, l’artista statunitense ha realizzato una
serie di dipinti su carta. Seppur lavorati con tecniche simili a quelle utilizzate
per le tele, il supporto cartaceo delle opere introduce un elemento di
novità, restituendo un diverso senso della materia pittorica.
I dipinti di Garth Weiser sono il frutto di stratificazioni, ognuna figlia tanto
del caso, quanto della cosciente manipolazione del tempo e della materia.
A prima vista, le opere provocano un’impressione di velocità, pur essendo
realizzate con una costruzione lenta e sistematica.
Le opere “a pattern d’interferenza” rimandano alla distorsione digitale e agli
schemi astratti della natura (come le venature nel legno o le vibrazioni in
acqua) e abbandonano le geometrie caratteristiche di quelle precedenti per
preferire una composizione più uniforme. Lo schema grafico in primo piano
diviene una sorta di barriera che limita l’accesso agli strati sottostanti. I suoi
margini erosi e irregolari danno corpo a un brusio udibile, pulsante; e in
alcuni casi è interrotto da lacerazioni che paiono simultaneamente erompere
dalle profondità e aggredire i primi strati di pittura.
I nuovi lavori con applicazione di rame, invece, si oppongono in modo
diretto e cosciente al ritmo ingannevolmente compassato degli altri dipinti,
possiedono una forza quasi geologica. Weiser applica prima, in modo libero
e gestuale, un cumulo di pittura colorata; poi una membrana di rame che
va a coprire, e in definitiva a celare, il segno espressionista sottostante.
A quel punto l’opera diventa un sito di scavo: l’artista utilizza una lametta
da barba per raschiarne e sgorbiarne la superficie, con un’intensità tale, alle
volte, da perforare la carta stessa. La brevità dei tagli fisici nega la serie di
azioni fluide che li hanno preceduti; e nel loro seguire il gesto impulsivo e
spontaneo, le incisioni si fanno topologiche, grafiche, così che ogni sezione
svela il residuo accumulato di un processo ormai dissolto.
Inaugurazione 26 settembre ore 18
Norma Mangione Gallery
via Matteo Pescatore 17 – 10124 Torino
mar-sab 15.30-19.30 o su appuntamento