Travelling white man. Le cinque opere esposte, in ceramica smaltata, sono le protagoniste di un racconto che vuole offrire una panoramica sullo stereotipo del collezionista.
CO2 ha il piacere di presentare la prima personale italiana di Jesse Wine (1983, Chester UK).
Il progetto si compone di una serie di nuove sculture che indagano i sentimenti dell'artista nei confronti del mondo attuale, come testimonianza del suo lavoro, incrocio di opportunità e complicità con il mercato.
Le cinque opere esposte, in ceramica smaltata, sono le protagoniste di un racconto che vuole offrire una panoramica sullo stereotipo del collezionista, conducendolo a una riflessione sul modo in cui osserva e vive il manufatto che possiede.
Nella condivisione del medesimo spazio la relazione opera-osservatore tende a mutuarsi nel mero rapporto fisico che si instaura tra loro.
L'oggetto scultoreo diviene oggetto domestico su cui appoggiare una cintura o qualsiasi altro capo d'abbigliamento, generando una naturale collisione tra la sacralità dell'opera d'arte e il suo utilizzo.
Il collezionista trova conforto nel possedere oggetti in cui può osservare se stesso, così come accade nel caso dell'opera Travelling white man, autoritratto dell'artista e punto di congiunzione tra la sfera pubblica e quella privata.
A completamento del processo, ogni scultura entra in dialogo con il suo piedistallo, ricavato da tavole che hanno sedimentato e incorporato tracce di vita quotidiana di alcuni artisti romani, divenendo anch'essi parte del processo creativo.
I plinti, realizzati con pannelli di mdf, hanno vissuto e rivestito gli ambienti di alcuni studi d'artista: pavimenti, pareti o supporti di lavoro, su cui sono visibili tracce, azioni e sentimenti.
Basi che svolgono l'ulteriore testimonianza della pratica manuale di Jesse Wine, delineando il rapporto che lo stesso ha stabilito con un territorio di passaggio.
Travelling white man è un viaggio.
Travelling white man è la pratica del viaggiatore che racconta i suoi segreti e le sue visioni.
Travelling white man è un percorso di azioni e reazioni generate nella vita quotidiana.
Travelling white man è l'uomo che preferisce il sentiero boschivo per assaporare meglio l'odore della pelle del suo zaino.
Travelling white man è Jesse Wine.
con il supporto della Regione Lazio
Biografia
Jesse Wine (1983, vive e lavora a Londra, UK) consegue nel 2007 il BA in Fine Art presso il Camberwell College Art e nel 2010 il MA presso il Royal College of Art.
Mostre personali: 2013 – Oriel Mostyn Gallery, Llandudno; Two-person show, Marquise Dancehall, Istanbul; Two-Person show with Jackson Sprague, Hobbs Mclaughlin, Londra; 2012 – The practice of the wild, Limoncello, Londra; 2011 - Modern Love, The Sunday Painter, Londra; Dax Wax, Hayward Gallery, Concrete Café, Londra; Mostre collettive: 2013 – MOSTYN Open 18, Oriel Mostyn, Llandudno; Al Fresco, Great Fosters, Marcelle Joseph Projects, Ascot; 2012 – Chester, CO2, Roma; BB#8: Dawdle, SPACE, Londra; The way things go, Frutta, Roma; Mocha non-truth, Cul de Sac Gallery, Londra; Original/Copy I, Pele's Empire, Londra; Re-Run, Banner-Repeater, Londra; DUTY FREE, Arkasşirket Foundation, Kilyos; House of Voltaire, 17a Adams Row, Londra; Minstrel & Chronicle, Hannah Barry Gallery, Londra.
Inaugurazione: Giovedì 26 Settembre 2013, ore 19
CO2
via Piave, 66 (cortile interno) - Roma
Orari: Lunedì–Venerdì 15 > 19 | Sabato su appuntamento