Alterazioni Video
Anna Franceschini
Massimo Grimaldi
Alessandro Nassiri Tabibzadeh
Valerio Rocco Orlando
Matteo Rubbi
Driant Zeneli
Antonella Croci
Federico Florian
Un Grand Tour immaginario lungo la penisola italiana, le cui tappe vengono scandite dai lavori di 7 artisti. Le opere stimolano una riflessione sul ruolo dell'artista contemporaneo in un'Italia investita dalla crisi.
a cura di Antonella Croci e Federico Florian
L’Italia è ancora come la lasciai, ancora polvere sulle strade,
ancora truffe al forestiero, si presenti come vuole. [...]
Bello è il paese! Ma Faustina, ahimè, più non ritrovo.
Non è più questa l’Italia che lasciai con dolore.
J.W. Goethe, Viaggio in Italia (1816-17)
Secondo Richard Lassels, l’autore del Voyage of Italy (1670), soltanto chi compiva un viaggio in Italia poteva
realmente dirsi “in grado di comprendere Cesare e Tito Livio”. Il Grand Tour, espressione coniata dallo
stesso Lassels, faceva riferimento al viaggio formativo che il giovane sette-ottocentesco doveva compiere
attraverso l’Europa. Solo chi intraprendeva questo lungo cammino per arrivare a Roma, chi ne studiava la
storia, l’arte e la cultura, poteva tornare in patria e definirsi adulto.
Cosa significa oggi formarsi in Italia? Essere giovani in Italia? Parlare di contemporaneità in una cornice storica
così ingombrante?
Non è un paese per vecchi? è da intendersi come un Grand Tour immaginario attraverso la penisola italiana:
le opere che accompagnano il percorso del visitatore conducono a una riflessione sul ruolo dell’artista e le
sue possibilità d’azione nell’Italia contemporanea; sullo stato di una nazione e la crisi culturale che la investe;
sull’invecchiamento progressivo del nostro paese e sulla sua difficoltà nell’incoraggiare energie artistiche
innovative.
La mostra collettiva, dunque, comincia con un interrogativo: quale ruolo ricopre oggi l’Italia ai fini della formazione
intellettuale di un artista? Costituisce ancora, come in passato, una destinazione necessaria al completamento
della propria educazione culturale? Quesiti a cui cerca di rispondere il lavoro di Valerio Rocco Orlando, dal
titolo The Reverse Grand Tour (2012). Il video, nato dall’incontro con gli artisti in residenza presso le principali
accademie straniere a Roma, riflette sul sistema educativo accademico e sulla funzione che esso ricopre ai
fini della formazione dell’artista contemporaneo, indagando al contempo il rapporto fra arte internazionale e
territorio italiano.
Seconda tappa del percorso espositivo è Viaggio in Italia: Live in Dakar (2011) di Matteo Rubbi: l’artista
presenta in mostra il vinile del primo concerto pubblico a Dakar di Chadal, orchestra sardo-senegalese nata
grazie al supporto dell’associazione Cherimus. Il 33 giri è stato prodotto appositamente per Viaggio in Italia
- un cammino volto a esplorare territori di provincia e periferici, cominciato dall’artista nel 2011 nella regione
sarda del Sulcis Iglesiente e proseguito inaspettatamente sino a Dakar.
Dalla Sardegna il tour continua in Sicilia, luogo prescelto dal collettivo Alterazioni Video per il progetto dal titolo
Incompiuto siciliano, avviato dagli artisti nel 2006. In mostra è esposto il video Intervallo (2009), successione di
fotografie di opere pubbliche incompiute su territorio siciliano, accompagnate dal motivetto dell’intervallo RAI.
Dalla crisi endemica di un’Italia parodiata da Alterazioni Video si passa al ritratto corale degli abitanti di una
nazione: il video di Alessandro Nassiri Tabibzadeh Una buona notizia. Intervista n° 2 (2012) costituisce un’ironica
documentazione delle reazioni di alcuni cittadini italiani alla notizia dell’approvazione da parte del Parlamento di
una legge che aumenterebbe del 100% gli investimenti statali in cultura. Il lavoro di Nassiri Tabibzadeh mette a
nudo – con pungente sarcasmo – lo stato di emergenza di un paese e l’inadeguatezza della sua politica culturale.
La drammaticità della situazione italiana diviene per Massimo Grimaldi lo spunto per riflettere sul senso dell’arte
e sulla condizione contemporanea dei suoi artefici. Finally (2008), quinto tassello dell’itinerario espositivo, si
presenta come una pila di fogli che riportano un testo, in cui Grimaldi descrive con estrema poesia e lucidità il
senso di frustrazione e necessità che accompagna il lavoro di ogni artista – la condizione particolare dell’Italia
contemporanea diviene pretesto per un discorso universale sull’arte e sull’essere artista.
Il concetto di fallimento è al centro dell’opera di Driant Zeneli: la sesta tappa del viaggio-mostra è la video-
documentazione di Bankrupt Artists Lesson n° 4 (2013), parte di un progetto cominciato dall’artista nel 2008 e
ancora in corso. Il filmato documenta una lezione di “storia di artisti falliti” – appositamente concepita da Driant
Zeneli per la mostra a Sala Dogana – tenuta dal docente Fabio Negrino a una classe del Liceo Artistico Klee
Barabino di Genova. Il lavoro di Zeneli riflette sul concetto di insuccesso, considerato elemento imprescindibile
e fondamentale al percorso di ogni artista.
Al termine di questo tour, il visitatore si imbatte nel video Casa Verdi (2008) di Anna Franceschini, lungometraggio
sulla casa di riposo milanese per artisti anziani e in difficoltà economiche. Il lavoro riflette con delicatezza
sulle sorti dell’artista al termine della propria carriera: il tema dell’invecchiamento s’intreccia al discorso sul
fallimento, la precarietà e la criticità di una condizione che accompagna ogni artista sino al capolinea della sua
attività creativa.
Non è un paese per vecchi? è dunque un ragionamento sullo status dell’arte in Italia; un cammino a tappe
attraverso le città e i luoghi della nostra nazione; un pensiero sulla crisi culturale e intellettuale – prima
che economica e finanziaria – che coinvolge un paese ormai stanco. Ma è anche una riflessione – a tratti
irriverente, a tratti poetica – sulla responsabilità e il percorso travagliato di ogni artista. Un discorso orchestrato
attraverso i lavori di sette artisti, che propongono nuovi spunti e possibilità d’intervento nel panorama italiano
contemporaneo.
L’EDIZIONE
La mostra è accompagnata da un poster pieghevole in edizione limitata che, riprendendo il formato della
mappa stradale, presenta testi inediti sulle opere esposte.
Strumento complementare al percorso espositivo, verrà distribuito a titolo gratuito la sera del vernissage
della mostra (venerdì 4 ottobre, ore 18.30).
SALA DOGANA. GIOVANI IDEE IN TRANSITO
Sala Dogana a Palazzo Ducale è il luogo della creatività e dell’arte giovane: un centro per sostenere la
produzione culturale emergente, la sperimentazione, l’innovazione, lo sviluppo di nuove tendenze e la
commistione dei linguaggi artistici.
Negli oltre due anni di programmazione Sala Dogana ha ospitato 52 eventi, coinvolto 479 artisti e operatori
culturali, registrato oltre 28.000 presenze.
Sala Dogana è aperta ai progetti di giovani tra i 18 e i 35 anni: mostre, spettacoli, installazioni, performance,
workshop... Una commissione di esperti valuta periodicamente le proposte pervenute e inserisce le migliori
nella programmazione.
Tutte le attività di Sala Dogana. Giovani idee in transito sono a ingresso libero.
IL CONCORSO E I CURATORI
Con l’intento di fornire opportunità ai diversi soggetti del mondo dell’arte tra cui artisti e curatori, il Comune
di Genova, attraverso il Museo di Arte Contemporanea Villa Croce e l’Ufficio Cultura e Città – ‘Progetto Sala
Dogana. Giovani idee in transito’ e Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, in collaborazione con GAI
– Associazione Circuito Giovani Artisti Italiani, hanno bandito il concorso Giovani Curatori per l’ideazione di un
progetto culturale da realizzarsi negli spazi di Sala Dogana.
Non è un paese per vecchi?, a cura di Antonella Croci e Federico Florian, è il progetto vincitore del concorso.
Dopo una laurea in Comunicazione e gestione nei mercati dell’arte e della cultura (Università IULM, Milano),
Antonella Croci ha conseguito una seconda laurea in Storia dell’arte e archeologia, un master in Storia
dell’arte contemporanea e un secondo master in curatela presso l’Université Paris-Sorbonne (Paris IV). Tra
le sue esperienze, ha co-curato la mostra Échos al Musée Nissim de Camondo, facente parte delle Arts
Décoratifs di Parigi. Ha poi collaborato con ART for The World come Assistente curatore e Coordinatore
d’esposizione per mostre a Ginevra, Marsiglia e San Paolo del Brasile.
Federico Florian è critico d’arte e giornalista milanese. Possiede una laurea in Storia dell’Arte e una
specializzazione in Estetica, entrambe conseguite presso l’Università degli Studi di Milano. Dopo aver lavorato
come editorial assistant per Mousse Magazine & Publishing, ora collabora come contributor indipendente
per diverse testate italiane e internazionali, tra cui Klat, Rolling Stone Italia, ArtSlant, Arte e Critica.
Nel 2013 Antonella Croci e Federico Florian si sono aggiudicati il Premio della Giuria e il Premio del Pubblico
del Musée Imaginaire Concours, organizzato da Kapsul, Kadist Art Foundation San Francisco e curating.
info, con il progetto di mostra virtuale I Close My Eyes in Order to See.
Immagine: Alessandro Nassiri Tabibzadeh, Una buona notizia, 2012. Intervista n.2. Video, 9', con la collaborazione di Valentina Maggi. Courtesy dell'artista
Contatti
Antonella Croci
antonella.croci@gmail.com
Federico Florian
federico.florian@gmail.com
Comune di Genova Assessorato Cultura e Turismo
Sala Dogana
Gianna Caviglia t 0105573975 | Patrizia Solidoro t 0105574806
saladogana@comune.genova.it
www.genovacreativa.it
www.palazzoducale.genova.it
Ufficio stampa Cultura - Comune di Genova
Massimo Sorci t 0105574826
msorci@palazzoducale.genova.it
Vernissage venerdì 4 ottobre 2013, ore 18.30
Sala Dogana a Palazzo Ducale
piazza Matteotti 13, Genova
Orari: martedì-domenica, ore 15.00-20.00
Ingresso gratuito