Terforation. Il contrasto tra la purezza della forma iniziale, e il "guasto" provocato dallo scavo, costruisce anche il senso del lavoro, frutto dell'incontro simbolico tra la "terra" e il "foro" .
Angela Glajcar presenta alla Galleria Eduardo Secci Contemporary una serie di lavori non tanto su carta, ma di carta, che appartengono al grande ciclo di “Terforation”, iniziato nel 2005, e tuttora continuato. Il titolo deriva dall’unione di due parole latine: “terra”, e “foramen”, foro, buco. Di fatto, una forma geometrica pura, creata dalla misura regolare dei fogli di carta - ora sovrapposti e posati a terra, ora pendenti dall’alto, ora appesi al muro – viene scavata da una specie di gigantesco “tarlo” – l’artista – che costruisce i suoi sentieri interni.
Il contrasto tra la purezza della forma iniziale, e il “guasto” provocato dallo scavo, costruisce anche il senso del lavoro, frutto dell’incontro simbolico tra l’una e l’altro, che è come dire – con una semplice metafora – che l’idea viene attraversata dal senso, dai sensi e dalla sensibilità, e che solo da questo incontro si crea l’opera, a sua volta metafora della vita.
Ancora, secondo questa medesima interpretazione, la bianchezza intatta della carta, usata senza sovrapposizioni di colore, si trova a fare i conti con l’ombra creata dalla “caverna” scavata all’interno, e che è potenzialmente sempre cangiante e mutevole, a sottolineare l’incontro/scontro tra le due anime compresenti nell’essere umano: la parte razionale e il lato se non proprio oscuro, sicuramente emotivo, della sensibilità.
Catalogo a cura di Marco Meneguzzo
Inaugurazione 11 ottobre ore 18
Eduardo Secci Contemporary
via Fra Giovanni Angelico 5r, Firenze
Orario al pubblico: dal Lun. al Ven. dalle 9:00 alle 13:00/ dalle 15:00 alle 19:00
Ingresso libero