The Suicide Paintings. La serie rappresenta il culmine del lavoro dell'artista, iniziato con le sue fontane fino ai piu' recenti Face Paintings. Se gran parte delle opere di Rob Pruitt del passato hanno affrontato il tema della cultura popolare e di massa, in questa nuova serie di opere il contenuto e' scomparso per lasciare spazio a un vuoto psicologico e emotivo. Contemporaneamente nel primo piano della galleria sono esposti 11 dipinti e un lavoro su carta di Castellani che coprono l'intero arco della carriera di Castellani.
La galleria Massimo De Carlo inaugura la sua nuova stagione espositiva londinese con la mostra dell’artista americano Rob Pruitt, The Suicide Paintings. Pruitt, nella sua terza personale nella galleria di Londra, presenta una nuova serie di dipinti che esplorano lo spazio infinito e la vacuità, la purezza e l’inquinamento, l’ottimismo e la disperazione.
La serie di nuovi lavori di The Suicide Paintings rappresentano il culmine del lavoro dell’artista, iniziato con le sue fontane fino ai più recenti Face Paintings. Se gran parte delle opere di Rob Pruitt del passato hanno affrontato il tema della cultura popolare e di massa, in questa nuova serie di opere il contenuto è scomparso per lasciare spazio a un vuoto psicologico e emotivo.
Nei nuovi dipinti di The Suicide Paitings si sovrappongono due campi di colore sfumati che creano un dipinto all'interno di una cornice. Le immagini suggeriscono panorami allo stesso celesti e infernali che evocano visioni che spaziano dalle nuvole di un dipinto di Botticelli allo screensaver di un iPad. Le sfumature di colore ricordano rappresentazioni cosmiche, la luce nei diversi momenti della giornata e sono una metafora visiva per la transizione tra stati emotivi diversi.
Una serie di televisori cromati compongono una nuova installazione: divenuti inutili come mezzo di informazione e di intrattenimento – sostituiti ormai definitivamente dagli schermi piatti - questi oggetti degli anni ’80 e ’90 sopravvivono grazie alla loro forma ricoperta da una patina brillante e glamour. Anche questi lavori si rifanno ai classici e trasferiscono una profonda nostalgia.
Tutte le nuove sculture della mostra sono poste su centinaia di cubi bianchi e neri. In parte sculture a sé stante, in parte piedistalli, questi cubi sono un nuovo sistema modulare pixelato, radicale e unico su cui esibire tutte le sculture di Rob Pruitt. Questi stessi cubi possono perfino diventare un intero pavimento per una delle sale della galleria, come se un Carl Andre fosse diventato digitale.
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Enrico Castellani
Enrico Castellani, was born in Castelmassa, in the province of Rovigo, on the 4th of August 1930. After studying painting and sculpture at the Académie des Beaux-Arts, he then undertook an architecture degree at the École Nationale Supérieure in Belgium until 1956.
Castellani’s architectural training is a key to his practice as an artist. He constructs space with wood, nails and canvas. The complexity of his works can range from the minimal to the completely abstract and downright surreal. Castellani however, was never interested in referencing other artists and looking back on art history. Instead, he and fellow artists Piero Manzoni, Dadamaino and Vincenzo Agnetti grouped together to found the gallery and associated magazine ‘Azimuth’ in 1959. Like the group ‘Zero’ from Düsseldorf, the Milanese wanted an artwork to be entirely self- referential, possessing reality and authenticity in its own right.
The exhibition at the gallery Massimo De Carlo, London is comprised of eleven paintings and one work on paper. The range of ages of the artworks covers his entire career, from early experimental works from the 60s to important works from the 70s, 80s, 90s and the latest works of this century. Through this historic overview the visitor is able to fully appreciate Enrico Castellani’s intensity and obsession in the repetition and perfection of his unique artistic formula.
In close dialogue with his mentor Lucio Fontana, Enrico Castellani proposes a two dimensional surface that is in the process of morphing into something three-dimensional. His works are not quite reliefs but paintings emerging from paintings; the animated dynamic of the paint emerges from the materials used and creates itself. The work is born when light hits the surface, radically altering at different hours of the day until it is eventually put to sleep when the lights go out.
Opening 14 ottobre ore 18
Massimo De Carlo
55 South Audley Street, London