Gesine Arps
Adriano Bimbi
Francesco Bombardi
Paola Campidelli
Silvano D’Ambrosio
Vittorio D’Augusta,
Giovanni Fabbri
Antonio Giosa
Graziella Giunchedi
Ana Hillar
Giovanni Lombardini
Daniele Masini
Stefano Mazzotti
Stefano Mercatali
Velda Ponti
Aldo Rontini
Guerrino Siroli
Marisa Zattini
Augusto Pompili
Questo Autoritratto del 2013 si configura come la terza partitura di un progetto unitario, singolare/plurale, teso a indagare l'Identita' e l'Alterita'.
Il corpus comprende 18 autoritratti realizzati nel formato del doppio quadrato alchemico: 140 x 70 cm; nel
rispecchiamento, anche una scultura ferrosa a tutto tondo. C’è chi si è ritratto con pittura, con disegno, con
scultura, con fotografia, con paesaggio, con sogno, con parola... Tutti, sempre, con immensa poesia!
A latere, là dove in Metamorphosi primeggiava la Dissimilazione d’affezione oggi viene accolto il trittico di
Carlo Ravaioli dedicato ad un ideale Ritratto di famiglia.
Al centro dell’Oratorio verrà collocata l’opera site specific Autosacramentale III (2013) dedicata alle matrici
dei volti metamorfici degli artisti invitati. Tutte le matrici gessose - realizzate nel 2011, che avevano generato
Convesso-Autosacramentale II (Opera al Nero) - sono state racchiuse in scatole ovali realizzate in ferro e ri-
composte a terra.
Nella parete d’ingresso una vera e propria parata di volti ceramici trattati ad ingobbio e montati su dischi
in ferro smaltato lucido, Autosacramentale IV (2013). Due opere di Marisa Zattini in omaggio alla Identità nell’Alterità.
Scrive la curatrice: «Se Sartre scriveva «io sono le mie scelte» e Aristotele imponeva che l’uomo fosse il
principio dei propri atti, l’autoritratto che da anni andiamo perseguendo accoglie il riflesso e il bagliore di
ciò che immaginiamo, sogniamo e sentiamo di essere e non-essere attraverso i molti noi stesse che ci abitano
e ci circondano. Cosa sono? Un guscio vuoto, un’impronta, un’ombra, un riverbero di luce, un profilo, una
traccia in rispecchiamento multiplo. Una “ulteriorità” che cambia continuamente e si dissimiglia da me e da
noi nella traccia di svelamento e di estraneità che vado vivendo. Formulazione di un confine, di un perimetro
e di un respiro.
Accettare di eseguire il proprio autoritratto è gesto coraggioso e audace. È atto eroico per un corpo glorioso.
Per rendersi porosi allo sguardo dell’altro. È un ripercorrersi nel nomadismo di questo esilio che è la vita.
Qual è allora il vero volto che ci individua allo sguardo degli altri in questa esistenza? Cosa scegliamo di noi,
in permanenza? Come ci rileviamo nella ricerca della nostra identità? Paul Celan si concentrava sulla
possibilità e sui modi della “comunicazione” - io e te - perché solo nel rapporto, nello scambio e nella
comunicazione ci si individua, stabilendo la nostra identità. Una identità in continua mutazione, in perenne
metamorfosi: che non ci viene data una volta per tutte.
Se la finalità di questo progetto, sin dal principio, è stata «una ideale consegna al tempo», l’Autoritratto
chiude l’ouroborus».
L’allestimento sarà sovrinteso dall’architetto Augusto Pompili. La mostra verrà documentata in un numero
“speciale” della rivista Graphie (Anno XV, n.64), trimestrale di Arte & Letteratura, interamente dedicato
al tema dell’Autoritratto, che sarà presentato sabato 9 novembre 2013 alla Biblioteca Malatestiana di Cesena
(Sala Lignea, ore 16.00) per festeggiare così anche il XV anno di fondazione della rivista, con una esposizione
di tutti i numeri della testata editi dal 1998 ad oggi ordinati in teche nel Corridoio Lapidario.
Inaugurazione sabato 26 Ottobre 2013 ore 17
Piazza Guido da Montefeltro Forlì
martedì - venerdì 16 - 19, prefestivi e festivi 10.30-12.30 / 16.30-19.30
Ingresso libero