Galleria dell'Immagine
Rimini
via Gambalunga, 27
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Angelos/Angelo
dal 7/11/2003 al 29/11/2003
0541 55082

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Anton Roca
Giancarlo Papi



 
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7/11/2003

Angelos/Angelo

Galleria dell'Immagine, Rimini

In mostra gli ultimi lavori di Anton Roca. Un progetto incentrato sull'isola greca di Cefalonia e sul tragico eccidio di soldati italiani durante la II Guerra Mondiale


comunicato stampa

Sabato 8 novembre, alle ore 17.00, alla Galleria dell'Immagine di Rimini, inaugura una mostra personale di Anton Roca dal titolo "ANGELOS/ANGELO. L'esposizione presenta un allestimento realizzato per l'occasione, frutto del recente soggiorno dell'artista a Cefalonia, Isola della Pace 2003, dove ha partecipato al progetto "Testimonials 03/Kefalonia Peace Island", ideato e curato da Francesca Pietracci e promosso dall'ANRP, incentrato sul tema della costruzione della pace e del rispetto dei diritti umani.

In un mondo in dinamica evoluzione culturale, etnica, economica e politica, in cui i sistemi fino a ieri vigenti sono diventati rapidamente obsoleti e gli scenari di crisi profonde impongono ripensamenti radicali di dati fino a ieri certi, è inevitabile l'apertura dei "confini" ai popoli, alle idee, alle culture, all'arte. Se da un lato nuovi nazionalismi si affacciano, riscoprendo e valorizzando tradizioni locali, dall'altro, ben pochi uomini sul pianeta hanno ormai una identita' culturale semplice ed univoca.

Da questa premessa, facendo ricorso ad un linguaggio espressivo che va dalla fotografia al video, dalla pittura all'allestimento, prende avvio il lavoro attuale di Anton Roca, uno degli artisti più coerenti e rigorosi nella ricerca del rapporto tra arte e vita.

In questa mostra riminese parte fondamentale riveste la memoria, quella di un "angelo-messaggero" grazie al quale viene rivissuto e reso attuale il monito di liberta' e di giustizia proveniente dall'eccidio di Cefalonia dell'8 settembre 1943.

Superstiti
L'incontro con la realta' dell'isola di Cefalonia e la pesante memoria in essa celata mi hanno fatto rivivere altre esperienze a me più vicine. Mi riferisco alla guerra civile spagnola ed, in particolare, alla figura di mio padre Ventura, miliziano a 16 anni. Purtroppo, anche se ancora vivo, egli non è più mentalmente presente. Superstite di se stesso, la sua memoria è andata persa: si è rifugiata in un mondo asettico, dove il ricordo di allora, oggi non causa più dolore ne sofferenza.
Ho avuto in dono da Angelo - egli e mio padre sono coetanei - mentre percorrevamo insieme i luoghi della sua memoria relativa all'eccidio di Cefalonia, durante un tramonto infuocato di settembre, quel racconto che oggi mio padre non è più in grado di farmi, quella sofferenza che non è più in grado di donarmi.
Nella drammatica esperienza di Angelo, relativa alla seconda guerra mondiale, e nel suo racconto commosso ho ritrovato una sorta di forma di riscatto di quella sofferenza celata per anni nei loro animi: ho preso il fardello della loro pesante memoria nella forma del sasso che ho tenuto sulla testa.
anton roca

A cura di Giancarlo Papi

Inaugurazione: sabato 8 novembre 2003, ore 17.00
Orari: 9,30-12,30 / 16,00-19,00; sabato 10,00-12,00; domenica chiuso

Galleria dell'Immagine
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