Romantica Pop. Croci, bare e colori cupi che rievocano amarezza, indugio, paura. Il terrore della fine che ha pero' un filosofico telos nel sacro, quindi nell'essenza.
a cura di Carla Fiorini
Non è certo facile inquadrare una corrente artistica. Un processo lungo e complicato che partendo da una genesi ha poi un suo sviluppo, quindi un apice e infine un declino. Sfugge così, inevitabilmente, anche il destino dello stile pop. Idea modernista dell'arte che ha dentro di sé architettura, moda, industrial design, poesia, musica, cinema. Grazie a questo approccio intricato e labirintico la cultura alta della storia dell'arte si coniuga magistralmente alla cultura popolare. Questo è un po' quello che succede a Valentina Giannicchi: editor-blogger, architetto e industrial-designer, scrittrice, pittrice. Animo interdisciplinare e sfaccettato riesce ad inserire le sue vocazioni in tutti i suoi lavori, dal manuale al digitale: dalla carta disegnata alla grafica multimediale, dal libro al blog e infine la pittura perenne ed eterna sulla tela.
Emerge dalle pennellate l'Io di Valentina. Croci, bare e colori cupi che rievocano amarezza, indugio, paura. Il terrore della fine che ha però un filosofico telos nel sacro, quindi nell'essenza. Una prima fase che porta l'autrice a studiare il concreto, il tangibile, ciò che si può toccare. Il corpo: nasce la serie “Bodyline2006”, una mistura di architettura, precisione, disegno tecnico che preannuncia un assaggio pop che ha sapore di fumetto. È romantica Valentina e la sua è sensualità fumettistica. Quella sensualità che si fa iperbolica e si accentua nella serie delle “Ninfe”. Sono nuove icone pop intrise di storia, derivano infatti dalla mitologia del mondo classico. Resta la brillantezza dei colori pop e sembra prendere piede maggiormente la cifra stilistica dell'autrice: colli lunghi di bellezza parmigianesca, labbra di gloss, occhi pastosi languidi di modernità del XXI secolo. La linea grafica delle forme contrassegna chiaramente la mano di designer della Giannicchi.
Sicuramente pop le sue dame della “Disney”: hanno uno stretto legame con le immagini stereotipate della nostra infanzia. Sono veri e propri simboli pop moderni; la tavolozza utilizza le stesse tonalità e la stessa cromia dei cartoon, senza stravolgimento. Ne deriva un lessico figurativo noto a tutti, a favore di una lettura internazionale.
Le donne di Valentina Giannicchi sono spesso ritratte nei loro profili e si trasformano in visione eterea nell'opera intitolata “Morti bianche sul cantiere” opera in mostra per l’evento Inail “La sicurezza sul lavoro” nelle città di Frosinone, Sora e Cassino. Una donna quasi immaginativa, raffinata e diafana. La dilatazione del tempo si altera in stasi nella raffigurazione di argomenti impegnati, in un'atmosfera ferma, fissa e rarefatta si modella la pesantezza di un disagio della società. Il fondo omaggia la modernità di Tamara de Lempicka nei suoi grattacieli brillanti e colossali che nell'opera di Valentina hanno una ricercata opacità con l'intento di esprimere una crisi post-moderna.
Inaugurazione 2 novembre ore 17.30. La mostra ospiterà anche l’artista Francesca Grossi.
Porticato Village - Fondazione Gianluigi e Stefano Proia
Corso della Repubblica 170, Frosinone