Il terzo appuntamento del 'Viaggio intorno all'opera', curato da Maria Flora Giubilei e dedicato a tre artisti contemporanei, Francesco Arena, Pietro Geranzani e Roberto Merani le cui opere, in buona parte appositamente progettate e realizzate, 'intaccano' gli algidi spazi museali di Villa Grimaldi Fassio e, in alcuni casi, si proiettano virtualmente nel parco.
FRANCESCO ARENA PIETRO GERANZANI ROBERTO MERANI
La nuova mostra che si inaugura venerdì 14 novembre, alle ore 17.00, nelle sale
delle Raccolte Frugone, costituisce il terzo appuntamento del "Viaggio intorno
all'opera", curato da Maria Flora Giubilei e dedicato a tre artisti
contemporanei, Francesco Arena, Pietro Geranzani e Roberto Merani le cui opere,
in buona parte appositamente progettate e realizzate, "intaccano" gli algidi
spazi museali di Villa Grimaldi Fassio e, in alcuni casi, si proiettano
virtualmente nel parco. Segni forti grazie ai quali il contesto del museo di
Nervi si offre con immagini e potenzialità diverse, di dialogo, di dibattito, di
sperimentazione artistica.
Le opere, le installazioni dei tre artisti, che vantano un consistente
curriculum di mostre e iniziative in ambito nazionale e internazionale, entrano
"dentro il contesto" museale intridendolo di un bagno di contemporaneitÃ
talvolta lacerante, violandone l'incantesimo di collezione isolata nella storia,
quasi intoccabile dagli affanni del mondo.
Dall'800 post-unitario al 2000 delle Twin Towers, della globalizzazione e dei
clandestini extracomunitari: un secolo e mezzo di guerre, illusioni e
disillusioni che, oggi, per picchi, si riassume nelle storie ad alta densitÃ
simbolica esposte nel museo.
Due sono tuttavia gli aspetti che accomunano gli artisti "storici" e gli artisti
contemporanei documentati nell'esposizione attuale: da un lato l'esigenza di
dare spazio a inquietudini, emotività , simbolismi e irrazionalità , dall'altro la
volontà di catturare, con tecniche diverse e miste, la fugacità di immagini, di
dare concretezza a sensazioni e presenze ectoplasmiche, di ottenere dei
"fermo-immagine", vuoi col pennello, vuoi col mezzo fotografico o digitale, che
ambiguamente rendano l'impressione di un'estemporaneità progettuale ed
esecutiva, in alcuni casi gestuale.
Potente, drammatico e di esasperato respiro manierista il racconto attualissimo
di Pietro Geranzani, un vero distillato di aulici riferimenti alla storia,
all'arte antica e alle vicende contemporanee, fissato in quattro grandi
tele-fotogrammi (Atta-llah Martire & Rivoluzionario e Atta-llah Nel paradiso dei
martiri, ispirati alle più recenti vicende del terrorismo internazionale; Ombra
ammonitrice III; Ovvero il moderno Prometeo), evoluzione di quelle Ombre
ammonitrici del 1997 che lasciavano sulla tela tracce, tanto inafferrabili,
quanto perentorie, di forme e materia in odore di Gerhard Richter.
Dedicate all'ambiguità della visione e della rappresentazione sono le fotografie
della serie Emergency di Francesco Arena; venti immagini che, raccogliendo
codici espressivi anche legati alla pubblicità , annullano la progettualitÃ
sottesa e la sofisticata elaborazione tecnica a favore di effetti di
immediatezza. Fotografie sature di rossi che cancellano i particolari e che, per
temi - la bocca, l'occhio, il corpo femminile e la maternità , il corpo maschile
e la sua anatomia - saranno affiancate ad alcuni dei dipinti del museo a
marcare, con effetti stranianti, indirizzi di espressione e ricerca artistica
alternative ad un secolo di distanza.
Sette installazioni retroilluminate di Roberto Merani entrano negli spazi delle
finestre del museo per proporre sguardi disincantati sul territorio usurato, in
un dialettico rimando al parco in cui il museo si trova. Due di esse sono legate
ai contenuti e a particolari spazi del museo: Lo straniero, inserita nella sala
delle opere di artisti stranieri, figura ispirata al dibattito scaturito intorno
alla presenza degli emigrati clandestini e Tesi a consumare metereologici
assalti-arie, acque, riflessione-denuncia circa lo sfruttamento della
risorsa-territorio ospitata nello splendido bagno della villa. Le rimanenti sono
cinque finestre artificiali "aperte" su ricuciture paesaggistiche elaborate in
digitale, con "sovrascritture" pittoriche dell'artista che, guardando a Kiefer,
Richter e Rainer, inserisce, non solo grondanti cromie per ripassare precedenti
segni virtuali, ma anche materiali vegetali secchi e dati documentari.
La mostra sarà visitabile dal martedì al venerdì dalle ore 9.00 alle 19.00; il
sabato e la domenica dalle ore 10.00 alle 19.00.
L'ingresso all'esposizione è compreso nel biglietto d'ingresso al museo:
intero Euro 3,10 e ridotto Euro 2,07.
L'accesso è sempre gratuito per chi ha meno di 18 anni e più di 60 ed ogni
domenica lo è per tutti. Libero accesso per i possessori della Card Musei di
Genova.
E' disponibile il catalogo (Euro 12,00) pubblicato da maschietto&ditore.
Sede della mostra
Raccolte Frugone
Villa Grimaldi Fassio
Via Capolungo, 9 - 16167 Genova - Nervi
tel. 010 322396