Giullari e buffoni di corte nella storia dell'arte. Una ricognizione completa e precisa tra preziosi manoscritti, incunaboli, cinquecentine, stampe, facsimili e pubblicazioni moderne della biblioteca, tesa a illustrare la figura del giullare dai primi secoli del medioevo fino a oggi.
a cura di Tito Saffioti
Martedì 12 novembre 2013 alle ore 17.30 presso la Biblioteca Nazionale Braidense, si inaugura la mostra
Gli occhi della Follia. Giullari e buffoni di corte nella storia e nell’arte, a cura di Tito Saffioti.
Una ricognizione completa e precisa tra preziosi manoscritti, incunaboli, cinquecentine, stampe, facsimili, e
pubblicazioni moderne della biblioteca, tesa ad illustrare la figura del giullare dai primi secoli del medioevo fino a
oggi. La sua importanza storica consiste nell’aver consentito la trasmissione della tradizione teatrale dall’epoca
greca e latina fino ai giorni nostri.
Sotto gli abiti colorati, i campanelli e le piume che guarnivano il cappello di buffoni, giullari, nani e cantastorie si
celava l’opera di persone che hanno reso un grande servizio alla storia culturale dell’Occidente europeo. Per lunghi
secoli, infatti, la pratica teatrale era completamente scomparsa dal panorama culturale.
In Italia fin dai tempi più antichi il termine “giullare” (parola che è ricalcata semanticamente su joculator) è stato
usato come una specie di contenitore per indicare numerose figure di intrattenitori. Li abbiamo conosciuti con il
nome di istrioni, mimi, ciarlatani, saltimbanchi, imbonitori, cantastorie, domatori e ammaestratori d’animali,
acrobati, mangiatori di fuoco, giocolieri, burattinai, prestigiatori, lottatori, guitti, danzatori. Un personaggio
poliedrico che doveva la sua sopravvivenza all’arte della comunicazione e alla capacità di ottenere una retribuzione
per il suo lavoro.
Il cospicuo materiale iconografico e librario rende il percorso espositivo molto affascinante; il giullare ha
rappresentato il polo laico della cultura medievale, praticamente l’unico contraltare alla figura del chierico.
I temi su cui si articola l’esposizione sono i seguenti:
I giullari tra condanna e redenzione - Tra follia e saggezza - Lussuria, gola ed altri peccati - La corte, la musica, le feste
- I mestieri della strada - Gonnella, il principe (fantasma) della giulleria italiana - Nani, Nani, Nani - L’insipiens del
salmo 52 - Omnia mors aequat - Stultorum infinitus est numerus - Le testimonianze letterarie - I giullari nel mondo
moderno e contemporaneo.
In mostra sarà esposta anche un’opera pittorica del premio Nobel per la letteratura Dario Fo, ed è attesa la sua
presenza all’inaugurazione. Fo ha il merito di avere imposto all’attenzione del pubblico l’attività svolta da queste
figure trascurate dalla storia del teatro. Il suo spettacolo Mistero buffo ha riaperto la discussione e offerto numerosi
spunti per la riflessione sul tema.
Tra le altre opere esposte ci sarà un cartellone usato dal cantastorie siciliano Franco Trincale nei suoi spettacoli di
piazza, una tela e una scultura del maestro Maurizio Carnevali e alcune marottes dello scultore friulano Luigi
Revelant.
Ufficio stampa:
Tiziana Porro Ufficio Comunicazione Biblioteca Nazionale Braidense Tel. 02 86460907 interno 536 e-mail: tiziana.porro@beniculturali.it
Inaugurazione 12 novembre ore 17.30
Biblioteca Nazionale Braidense
via Brera, 28 Milano
dal lunedì al sabato 9,30 - 13,30
Ingresso libero