Palazzo della Racchetta
Ferrara
via Vaspergolo, 9

Due mostre
dal 15/11/2013 al 26/11/2013
tutti i giorni dalle 15 alle 19
02 83660823
WEB
Segnalato da

Galleria Zamenhof




 
calendario eventi  :: 




15/11/2013

Due mostre

Palazzo della Racchetta, Ferrara

Terza parte del progetto "Dramatis Personae - Il volto e la figura nell'arte italiana contemporanea" con quadri a sculture. Inaugura anche la seconda tappa di "Viaggio in Italia. Il paesaggio nell'arte italiana contemporanea".


comunicato stampa

Dopo il successo a Torino alla Galleria 20, si inaugurano sabato 16 novembre 2013, alle ore 16.00, a Palazzo della Racchetta di Ferrara, due mostre parallele: la terza parte del progetto “DRAMATIS PERSONAE. Il volto e la figura nell’arte italiana contemporanea”, e la seconda parte del progetto "VIAGGIO IN ITALIA. Il paesaggio nell'arte italiana contemporanea"

Le due mostre proseguiranno fino al 27 novembre, tutti i giorni dalle 15 alle 19. Ingresso libero.

Nel corso del vernissage verrà presentato ufficialmente il volume “Dramatis Personae, Il volto e la figura nell’arte italiana contemporanea” che riunisce le tre mostre Dramatis Personae 1, 2, 3. Il volume è curato da Virgilio Patarini per l’Editoriale Giorgio Mondadori.

“DRAMATIS PERSONAE 3. Il volto e la figura nell’arte italiana contemporanea”
A cura di Virgilio Patarini, catalogo Ed. Giorgio Mondadori
In mostra quadri sculture e fotografie di Andrea Boldrini, Simone Boscolo, Valentina Carrera, Fabio Cuman, Graziella Paolini Parlagreco, Donatella Sarchini, Edoardo Stramacchia.

“VIAGGIO IN ITALIA (anteprima). Il paesaggio nell’arte italiana contemporanea”
A cura di Virgilio Patarini, catalogo Zamenhof Art
In mostra quadri e fotografie di Roberto Butta, Salvatore Carella, Valentina Carrera, Michele Coccioli, Verena D'Alessandro, Giovanni Drogo, Fiorella Manzini, Franco Maruotti, Anna Rota, Ivo Stazio

DRAMATIS PERSONAE
Nota di presentazione

Innanzitutto è la presenza della figura umana che caratterizza tutte le opere di questo progetto, poiché c’è sempre una presenza antropomorfa (o più di una) che abita lo spazio o la superficie. Tuttavia ad una più accorta disanima si potrà ben notare come ci sia dell’altro: ciascuna di queste umane presenze evoca un mondo, richiama alla memoria o alla immaginazione una storia. Non è solo figura, dunque, ma anche e soprattutto personaggio. “Dramatis personae” in latino significa, infatti, semplicemente, “personaggi”.
I colori, le forme, le espressioni, i gesti, i contesti che caratterizzano le figure ritratte hanno la forza, di volta in volta, di alludere a intrecci, situazioni, vicende, di cui quello che vediamo immortalato sulla tela o plasmato nello spazio è solo un istante, un fotogramma, un momento forte in cui si condensano, in potenza, i momenti futuri e si concentrano, come in una sorta di precipitato, i momenti passati. “Carpe diem”, insegna Orazio: cogli l’attimo. Anzi, non “cogli”, ma “afferra”, “ghermisci”, per fare una traduzione più puntuale.
Poi certo le modalità con cui i vari artisti selezionati “strappano l’attimo” sono molto diverse tra loro: diverse le poetiche, diversi gli stili. Ma comune è la capacità (e la volontà, più o meno consapevole) di condensare storie, emozioni, vicende nello spazio circoscritto di una singola opera. E fare di un quadro o una scultura un crocevia di situazioni. Un crogiolo.
Ci sono poi punti di contatto per così dire trasversali che consentono di accostare tra loro alcuni dei pittori e degli scultori qui radunati e di raggrupparli per affinità stilistiche e compositive.
Dal che si evince, in conclusione, che la parata di personaggi che attraversa questa mostra e l’omonima pubblicazione è decisamente variegata: personaggi drammatici accanto ad altri comici o grotteschi, evanescenti figure poetiche accanto a solide presenze carnali, in una ridda di stili teatrali mischiati tra loro che forse assomiglia alla tragicomica varietà di questi nostri tempi confusi. Tempi in cui facilmente la tragedia si risolve in farsa. E viceversa. (Virgilio Patarini)

VIAGGIO IN ITALIA
Nota di presentazione

Tra fotografia e pittura, tra dissolvenze incrociate e sapienti spatolate di colore, tra vedute urbane e scorci agresti, questa mostra presenta una carrellata di opere capaci di suggerire una ridefinizione in chiave contemporanea della forma codificata del paesaggio, tra recupero della tradizione senza manierismo o pedanteria, e sperimentazione senza inutili eccessi. Gli scatti di Michele Coccioli, sapientemente articolati in un montaggio di dissolvenze incrociate, e doppie o triple esposizioni, ci raccontano luoghi e città in un ritmo serrato di strutture architettoniche e presenze umane. Verena D'Alessandro e Ivo Stazio recuperano l'antico magistero della pittura ad olio, scomponendo anche loro scorci urbani, di antiche città storiche (la Bologna di Stazio) o di desolate periferie (la Roma della D'Alessandro) ma con la forza e la pregnanza di spatolate o pennellate decise, che giocano tra la rapida guizzante definizione del particolare naturalistico e la forza inquieta e primigenia della materia-colore. Fiorella Manzini e Franco Maruotti affrontano invece il tema del paesaggio agreste o la veduta marina, lasciando cantare la materia pittorica fino allo sfaldarsi della forma, fino quasi a sconfinare nell'Informale, fermandosi in bilico, oscillanti, alle soglie di un espressionismo quasi astratto: pastoso e materico quello della Manzini, guizzante e segnico quello di Maruotti. (Virgilio Patarini)

Inaugurazione 16 novembre ore 16

Palazzo della Racchetta
via Vaspergolo, 9 - Ferrara
Tutti i giorni dalle 15 alle 19

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