Passaggi. 30 incisioni calcografiche con interventi in xilografia pensati per le copertine de "La Morte" di Riccardo Gamondi e Giovanni Succi e 15 tavole ispirate al tema delle trasformazioni alchemiche con al collaborazione di Father Murphy.
A cura di Francesca Pergreffi
PASSAGGI, a cura di Francesca Pergreffi, inaugura allo Spazio Meme di via Giordano Bruno 4 a Carpi (Mo) alle ore 19 di sabato 23 novembre, in mostra fino al 5 gennaio 2014.
Le opere esposte di Veronica Azzinari appartengono a un lasso di tempo che parte dal 2012 ad oggi, periodo in cui la ricerca dell’artista si è avvicinata all’incisione. Ogni tavola è in incisione calcografica con interventi in xilografia. Tra le opere in mostra, sono presenti 30 soggetti pensati per le copertine de “La Morte” progetto di letture ed elettronica di Riccardo Gamondi e Giovanni Succi e 15 tavole ispirate al tema delle trasformazioni alchemiche, realizzate grazie alla partecipazione ed ispirazione data da Father Murphy.
PASSAGGI
“Un mio disegno non pesa mai più della carta che lo ospita”, con queste parole Veronica Azzinari racchiude tutta la sua poetica.
L’artista, nel nuovo ciclo di lavori calcografici, ci mostra il suo paradosso costante: la rudità del tratto e l’evanescenza spaziale e temporale dell’atmosfera.
L’Azzinari genera mondi abitati da figure iconiche, scarne e taglienti a tratti rupestri, che rimandano a simbologie interiori collocate in una sospensione temporale e spaziale, metafisica.
Un universo aereo spezzato senza una continuità narrativa; piccoli frammenti di epifania che sfiorano la sacralità senza avere mai la pretesa di raggiungere la religione. Si compiono PASSAGGI.
Passaggi tecnici: la stampa dalle matrici di rame, quindi l’urto della punta d’acciaio che incide l’altro metallo e, dopo lo scontro, rimane sulla carta l’immaginario surreale ed effimero dell’artista.
Passaggi interiori: “Passaggi sta ad indicare l’attraversamento del mio mondo onirico da parte di personaggi che non creano storie ma illuminano solo piccole zone di un inconscio profondamente collegato a epoche lontane e alla sacralità del corpo umano e del suo significato simbolico. Sono passaggi di angeli messaggeri che portano con sé codici che non ho mai voluto decifrare”, dice Azzinari.
Passaggi mediatici: suono-musica, acciaio-carta, immagine-visione.
Dopo aver compiuto un passaggio visivo sulle opere dell’artista rimane l’interrogativo: un disegno non pesa mai più della carta che lo ospita?
Francesca Pergreffi
Io sono VERONICA AZZINARI:
“Sono nata a Milano il 29-06-1986. Ho studiato e mi sono diplomata presso la "Scuola del Libro" di Urbino nella sezione di illustrazione e cinema d'animazione.
Il mio viaggio attraverso l'illustrazione dopo gli studi è stato molto breve, non ho mai sentito in me l'esigenza di legarmi a un testo per poter disegnare, più spesso mi sono avvicinata a parti di testo o solo parole, atmosfere o ancora meglio alla musica, i suoni, proprio per questo motivo dal 2011 ho iniziato ad offrire il mio immaginario per alcuni progetti della scena musicale italiana.
Le immagini che riporto su carta sono sempre caratterizzate da un tono evanescente che negli ultimi periodi sfiora quasi la sacralità, ovviamente si tratta di materiale puramente inventato!
Le simbologie che si trovano sui miei lavori non hanno la pretesa di avvicinarsi ad alcuna religione o esoterismo, è solo che i luoghi in cui vivo spesso sono così impregnati di una strana magia che non riesco a fare a meno di produrre dei sogni, particolari che poi cerco di trasmettere a matita, penna
pennello o punta d'acciaio.
C’è da dire poi, che quando ero piccola sognavo e pensavo che da grande avrei fatto l'archeologa e a furia di rinvenire, dal campo sotto casa, frammenti di cocci corrosi dal tempo, sassi e strane radici, mi sono portata fino ad oggi un fascino nei confronti del passato e di alcune sue estetiche.
Ho sempre avuto un rapporto molto fisico con il mio lavoro, ho sempre cercato di avere un contatto con la materia molto forte infatti le immagini sono passate dai supporti svariati: gesso, pietra, fango, catrame, volumi importanti di colori ad olio e ora il metallo, l'alluminio, il rame.
Due anni fa è iniziato un bellissimo rapporto con l'incisione calcografica, il mezzo più appagante che mi sia mai capitato! Ritrovo in questa tecnica la forza e il contatto durante la lavorazione, ma con un risultato finale estremamente delicato … diciamo che lo trovo un connubio perfetto!”.
www.veronicaazzinari.it
Inaugurazione sabato 23 novembre ore19
Spazio Meme
via Giordano Bruno 4, Carpi (Mo)
Orari: tutti i pomeriggi dalle 16.30 alle 20, sabato e domenica anche alla mattina dalle 10 alle 13, chiuso il giovedì
Meme è un’associazione culturale che prevede una tessera soci annuale ad offerta libera; gli eventi e le mostre sono a ingresso gratuito