Industria. 30 fotografie in bianco e nero stampate in grande formato, oltre 200 fotografie proiettate e video con importanti contributi critici traducono il "viaggio" nell'industria italiana del fotografo in un percorso per immagini di grande suggestione.
Una scoperta della realtà industriale italiana
che ha sorpreso gli stessi protagonisti e che ha già procurato a Niccolò Biddau numerosi
riconoscimenti, tra cui il primo premio del Black and White Spider Awards di Los Angeles (USA).
Dal grande numero di foto realizzate in anni di lavoro è stata effettuata una selezione tra le realtà
industriali italiane più apprezzate al mondo, tra le quali: Alessi, Borsalino, Pirelli, FIAT, Magneti
Marelli, Campagnolo, Italcementi, Campari, Dalmine, Marzotto, Missoni, Corneliani, Menabrea,
Cassina, Zanotta, Mediaset, Mondadori, Telecom Italia e molte altre.
Ne risulta un percorso tematico in cinque sezioni: L’oggetto visto da vicino e la serialità; Le
persone: tecnologia estrema e manualita’; 1900 vs 2000: la fabbrica contro i robot; Architetture
Industriali: impianti e linee di produzione; Le forme che ritornano: il riconoscibile e l’irriconoscibile.
Le fotografie vogliono mostrare come l’industria produca non solo beni e servizi per la società ma
crei anche cultura, cioè valori, attraverso le forme dei suoi impianti, il disegno del paesaggio, la
complessità delle tecnologie e il fascino dei luoghi dell’innovazione. Di questa efficacia l’Italia
presenta ricche testimonianze, che trovano nella qualità delle forme architettoniche degli oggetti
l’immagine più diretta.
Le immagini sono scelte in modo da rappresentare la varietà delle produzioni che caratterizzano il
territorio e l'eccellenza che esse sanno esprimere. Gli intensi scatti, che aiutano l'osservatore a
immaginare il "dietro le quinte" delle industrie, lasciano sovente l'impressione di stupore per la
bellezza che gli impianti industriali sono in grado di esprimere.
Dalla meccanica alla chimica, dall’arredamento alla moda, dall’alimentare alla comunicazione:
l’industria italiana viene così descritta attraverso un racconto sullo spirito imprenditoriale italiano
tradotto in immagini. Protagonista indiscussa è l’industria rappresentata dai suoi prodotti in “veste
artistica”. Tutti scatti da ammirare, attimi di vita produttiva immortalati dall’autore.
Accanto alle fotografie di acciaierie, le affascinanti forme del design, i magazzini automatizzati, gli
studi tecnologici, gli showroom, i laboratori farmaceutici. E ancora: materie prime e prodotti finiti
che si succedono in un altalenarsi di scorci tra la lavorazione del ferro e chiavi inglesi, tra colate
fuse d’ottone e maniglie per finestre, tra catene di montaggio e uova di cioccolata, tra telai per filati
e molto altro.
Le immagini di Niccolò Biddau sono riconosciute per la sua capacità di ridisegnare i contorni della
realtà delle cose, riversandoci tutta la sensibilità soggettiva che una visione è in grado di
suggerirgli. Adottando come linguaggio interpretativo il bianco e nero, è portato a lavorare sul
vuoto e sul pieno, esaltando l’assoluto della materia attraverso la quiete che vi è imprigionata
dentro. La sua fotografia si concentra sull’innata staticità degli oggetti industriali, delle forme
scultoree e architettoniche e questo viene comunicato attraverso i dettagli, quasi sempre celati,
che una volta individuati guizzano come materie vitali.
Per realizzare le sue fotografie lavora in analogico utilizzando una macchina di medio formato e
una pellicola a bassa sensibilità. Ritiene che la plasticità delle forme, i piani e la profondità
rimangano ancora largamente legati al negativo. Lavora con luce ambiente e scatta solo quando
trova il punto di equilibrio ottimale. Il nero assoluto e le sfumature di grigio gli permettono di
lanciare ogni volta una sfida, che a volte può rivelarsi estrema.
Le immagini esposte sono stampate in fine art su carta baritata, incorniciate con passepartout
conservativo. Formato: cm 100x80.
Un filmato in alta definizione a colori realizzato da Giovannij Lucci racconta, attraverso le
testimonianze di imprenditori, critici e dello stesso fotografo, la genesi del progetto e la sua
realizzazione. Inoltre il racconto del “dietro-le-quinte” documenta la storia di alcuni degli scatti
esposti in mostra, svelandocene così ulteriori retroscena e suggestioni. In questo modo il visitatore
potrà cogliere in modo emozionale l’impianto narrativo del percorso.
La mostra è accompagnata dai testi dei critici della fotografia Christian Caujolle e Roberto Mutti,
della giornalista e curatrice indipendente Susanna Legrenzi, del semiologo Paolo Caprettini e del
critico d’arte Philippe Daverio.
Niccolò Biddau inizia la sua attività nel 1988 come fotografo free-lance realizzando reportage in
Estremo Oriente e in America Latina; successivamente si dedica alla fotografia di nudo e di moda,
in Italia e all’estero. A partire dal 1998, privilegiando il bianco e nero, focalizza la sua ricerca sui
paesaggi urbani, sulla scultura e sulla fotografia d'interni.
Il 2002 segna una svolta nella sua produzione quando, indagando i cicli produttivi delle aziende
italiane, pone al centro del proprio linguaggio interpretativo “l'estetica della tecnologia”. Da questo
momento si dedica intensamente allo sviluppo di questo tema, realizzando campagne fotografiche
sulle eccellenze industriali del Made in Italy che vengono pubblicate su monografie, esposte in
mostre e riconosciute da awards internazionali.
A ciò si affianca un nuovo nucleo di ricerca:
complessi architettonici e monumentali con le loro componenti artistiche. Dal 2005, parallelamente
alla sua attività di fotografo, diventa anche curatore di libri e di mostre incentrate sul tema della
fotografia industriale italiana per conto di istituzioni e aziende. Nel 2007 fonda PHOTO publisher:
una Società editoriale che, avvalendosi della collaborazione di diversi professionisti, pubblica le
sue monografie e organizza le sue mostre. Dal 2013 è rappresentato dall’agenzia newyorkese
Gallery Stock: un’importante collezione d’immagini che offre contenuti creativi realizzati da alcuni
dei fotografi più raffinati e riconosciuti a livello mondiale.
Inaugurazione: Giovedì 28 novembre dalle ore 19
Triennale di Milano - Sala Impluvium
Viale Alemagna 6, Milano
Orario: Martedì - Domenica 10.30-20.30; Giovedì 10.30-23
Ingresso libero