Gianni Guidi
Ding Wei
Fan Bo
Gao Weigang
Guo Gong
Guo Yan
Guan Jingjing
He Duoling
Jia Zhenyao
Kang Jianfei
Li Gang
Li Hongbo
Li Songhua
Li Yongzheng
Liang Kegang
Liang Shaoji
Liu Chuanbao
Ma Liang
Ren Zhitian
Shao Fan
Shao Yinong
Shi Jinsong
Tan Xun
Shi Hengbo
Xiao Xiao
Xiao Yu
Wang Huangsheng
Wei Qingji
Yang Ming
You Liangcheng
Yu Fan
Zhang Fan
Oltre 30 dipinti inediti di Gianni Guidi vengono presentati al Magi '900 per suggellare una nuova fase della ricerca dell'artista ferrarese - dal mito al misticismo, dal reale al fantastico. Pittura, scultura, installazione, video e fotografia, tutto di matrice orientale, nella collettiva "Confronting Anitya. Oriental experience in contemporary art".
Gianni Guidi
Fino al 19 gennaio
Oltre trenta dipinti inediti vengono presentati al MAGI’900 per suggellare una nuova fase della ricerca artistica dell’artista ferrarese Gianni Guidi, guidandoci lungo un percorso in cui altissima qualità tecnica e una figurazione intensamente evocativa invitano un viaggio nella memoria della storia dell’arte e del profondo.
Dapprima pittore, ma dagli anni Ottanta attivo soprattutto come scultore, Guidi è tornato a dipingere, con un fervore immaginativo pienamente assaporato. Un immaginario liberato e lieve, il suo, che attinge ad ogni territorio in cui si possa evocare l’esistenza di figure: dal reale al fantastico, dal mito al misticismo, dalla psicoanalisi al simbolismo, dal sacro al fiabesco, dall’indicibile al quotidiano, dalla storia dell’arte alla storia personale. Con la felicità regalata dalla facilità di esecuzione – per lui non certo semplificazione, ma raffinatezza raggiunta quasi d’istinto – l’artista ha così aperto una nuova stagione della sua ricerca, tornando ad accarezzare le origini della propria esperienza di artista.
Come ci descrive Valeria Tassinari nel catalogo che accompagna la mostra
«c’è quasi sempre una meteorologia perturbata, piogge scroscianti come lavacri rituali, arcobaleni come messaggi criptati del cielo, vento e onde che muovono il profondo e cullano lo sguardo. Ma c’è anche l’abbaglio della luce mediterranea: fronde di acanto affilate, che oscillano ancora, sospinte dal soffio di un dio ormai estinto; labirinti silenziosi, frammenti di colonne reclinate, fauni enigmatici; cieli stellati in cui canta la voce di un aedo. Ci sono ovali d’ombra, sguardi trasparenti di Madonne trecentesche, bestiari mistici, astrologie, simboli esoterici e preziosi equilibri rinascimentali. Ci sono tutti i colori del tempo: una ricca tavolozza della memoria, sulla quale si stemperano, in armonia, le cromie smaglianti rubate alla storia dell’arte, e i mezzi toni del cuore, le sfumature più sensibili, i cedimenti alla malinconia, gli slanci improvvisi di energia, gli struggimenti e i guizzi di ironia. Nei nuovi quadri di Gianni Guidi la pittura non si nega nulla, tranne l’oggettività.»
Nota biografica:
Nato a Bologna ma da lungo tempo attivo a Ferrara, Gianni Guidi ha esordito come pittore negli anni ’70. Dagli anni Ottanta si è dedicato intensamente alla scultura, privilegiando la terracotta, spesso lievemente dipinta o patinata. Ha una lunga carriera espositiva in Italia e all’estero.
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Confronting Anitya. Oriental experience in contemporary art
Fino al 2 febbraio
Opere di: Ding Wei,Fan Bo,Gao Weigang,Guo Gong,Guo Yan,Guan Jingjing,He Duoling, Jia Zhenyao, Kang Jianfei,Li Gang,Li Hongbo,Li Songhua,Li Yongzheng,Liang Kegang,Liang Shaoji,Liu Chuanbao,Ma Liang,Ren Zhitian,Shao Fan,Shao Yinong,Shi Jinsong,Tan Xun,Shi Hengbo,Xiao Xiao,Xiao Yu,Wang Huangsheng,Wei Qingji,Yang Ming,You Liangcheng,Yu Fan,Zhang Fan
Le regole del cambiamento e il cambiamento delle regole: su questo tema, centrale tra i tanti individuati dalla mostra Confronting Anitya. Oriental experience in contemporary art, potrebbe fondarsi buona parte del dibattito internazionale sulla relazione tra Oriente ed Occidente. Ma, in questa mostra, non si parla di norme, di accordi, di sistema economico. Qui si parla di natura, di poetica, di bellezza. Trentuno artisti cinesi, in gran parte docenti di Facoltà di Belle Arti tenuti in grande considerazione nel loro Paese, espongono al MAGI’900 una selezione della loro più recente ricerca, sospesa tra valori tradizionali e dialogo con l’occidente. Incentrata sull’idea tipicamente orientale di impermanenza, intesa come abbandono dell’arte al flusso della trasformazione del mondo, la mostra documenta attraverso un’ampia scelta di tecniche e materiali – pittura, scultura, installazione, video e fotografia – gli esiti più autentici ed originali della ricerca artistica cinese contemporanea. Attenta a mettere in luce come il concetto di cambiamento abbia una rilevanza del tutto particolare in quella civiltà, attraverso l’ossimoro del titolo – la permanente impermanenza – si cerca di tradurre quell’idea di ineluttabile instabilità dell’esistenza e del cosmo che deriva da tematiche religiose e filosofiche ancora profondamente radicate. Contrapponendo l’orientale attitudine ad assecondare il mutamento al bisogno di stabilizzazione razionale, insito nella mentalità occidentale, l’ esposizione ci indica così una avvincente direzione di esplorazione. La forza della natura, ovunque richiamata, si lega ad una sensazione di leggerezza e fragilità delle forme; il dominio del sentimento sulla ragione, l’abbandono alle piccole imprecisioni del cosmo, dove anche il dolore e la transitorietà hanno un loro spazio armonico, ci accompagnano in ogni visione. La mostra è curata da Liang Kegang, artista e direttore di YUAN ART MUSEUM e TIANTAI ART MUSEUM, in collaborazione con la giovane curatrice LiLi Xu. Il catalogo contiene numerose testimonianze critiche e una presentazione di Valeria Tassinari, curatore scientifico del MAGI’900. Presentata per la prima volta a Venezia tra gli eventi collaterali dell’ultima Biennale delle Arti Visive, dove ha ottenuto un grande riscontro di pubblico, l’esposizione al MAGI’900 ben rappresenta la profonda attenzione del suo fondatore - l’imprenditore Giulio Bargellini ¬-, con la Cina, in previsione dell’imminente apertura di una grande struttura espositiva gemellata al museo italiano nella città di Guangzhou.
Inaugurazione 30 novembre ore 18
MAGI Museo delle Generazioni Italiane del 900 G. Bargellini - Magi '900
via Rusticana A/1 – Pieve di Cento
Aperto tutti i giorni tranne il lunedì, dalle ore 10 ,00 alle ore 18,00
Ingresso libero