Nord-Est Sud-Ovest. L'artista ha ideato una struttura cubica nella quale assemblare un gruppo di lavori visibili sia dall'esterno che dall'interno di tale struttura, che e' a sua volta opera d'arte. Non si tratta, dunque, della costruzione di un mero perimetro espositivo, quanto della costruzione architettonica di una visione dell'arte.
a cura di Achille Bonito Oliva
L’intervento installativo di Felice Levini presso la Galleria nazionale d’arte moderna, voluto e
curato dalla Soprintendente Maria Vittoria Marini Clarelli e da Achille Bonito Oliva, prevede un
confronto diretto con le opere, in particolar modo con quelle dei Futuristi, appartenenti alla
collezione permanente della Galleria.
L’artista ha ideato una struttura cubica (m 4 x 4 x 4) dove assemblare un gruppo di lavori visibili sia
dall’esterno che dall’interno di tale struttura, che è a sua volta opera d’arte. Non si tratta, dunque,
della costruzione di un mero perimetro espositivo, quanto della costruzione architettonica di una
visione dell’arte.
Tre tele di grandi dimensioni campeggiano su fondo nero, ciascuna su una delle tre facce del dado.
Dalla quarta, in alto su fondo bianco, emerge la testa della dea Fortuna bendata, con la scritta
“Meglio una fine spaventosa che uno spavento senza fine”. Al di sotto, attraverso un oblò in vetro,
si assiste invece ad una rappresentazione (Non c’è, già presentata nel 2004 presso la Fondazione
Volume, Roma) tesa a simboleggiare la continua domanda sull’esistenza. Completano
l’installazione I quattro punti cardinali, posizionati sulle pareti laterali e contrassegnati dal colore
rosso.
Una visione caleidoscopica dove il dentro e il fuori si misurano in un dialogo tra forme, contenuto e
materia. Un’ipotesi di esistenza/resistenza, “Azione a distanza” del fare e ragionare sul possibile
“rasoio” dell’arte. Liberi dalla dittatura dell’estetismo del “contemporaneo”.
Felice Levini nasce a Roma nel 1956, dove tuttora vive e lavora. Dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti,
apre nel 1978 uno spazio in Via S. Agata dei Goti che gestisce con altri artisti e che diventa luogo di incontro
per mostre e serate dedicate alla poesia.
Nel 1980 entra a far parte del gruppo dei "Nuovi-Nuovi" che debutta con la mostra a cura di Renato Barilli
alla Galleria Civica d'Arte Moderna di Bologna.
Nel corso degli anni '90 il suo lavoro oscilla tra l'astratto e il figurativo; nei suoi allestimenti, alla ripetizione
dell'immagine, che la rende astratta, viene contrapposta la presenza umana, viva. Ricorre spesso
all'autoritratto. Nel 1991 espone al XXXIV Festival dei Due Mondi di Spoleto, nel 1993 è presente alla XLV
Biennale di Venezia, nel 1996 alla XII Quadriennale di Roma. Numerose sono le sue mostre personali in
importanti spazi di ricerca come La Nuova Pesa, Fondazione Volume!, De Crescenzo e Viesti.
Ufficio Stampa Laura Campanelli
Gnam 06 32298328, 349-5113067, s-gnam.uffstampa@beniculturali.it
Inaugurazione giovedì 5 dicembre 2013 ore 18.30
Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea - Sala della Guerra
Viale delle Belle arti, 131 Roma
Orari Aperta al pubblico dal 6 dicembre 2013
Martedì - domenica 8.30 - 19.30; lunedì chiuso.
L'ingresso è consentito fino a 45 minuti prima della chiusura.
Biglietto intero 8 euro, ridotto 4 euro