Alfredino. L'autoritratto entra nel lavoro dell'artista in forme totalmente inaspettate, con una modalita' che evidenzia ancor piu' i limiti dell'identita' stessa.
Sviluppando la propria opera in un percorso creativo che si articola attraverso le molteplici e mai realmente risolte tappe della crescita, Alfredo Aceto, nonostante la giovane età, matura la propria indagine interrogandosi su se stesso e più in generale sull'ego che prevale, seppur a livello latente, in ciascuna persona. Prende dunque forma un lavoro che trova le proprie basi concettuali nella dimensione inconscia dell'esistenza, resa nelle opere dell'artista talvolta in chiave narrativa, con riferimento a storie di vita vissuta, talvolta seguendo un'ispirazione immaginaria e quasi onirica.
Per l'artista la nozione di "identità" è un metodo per fornire un ritratto definito di qualche cosa che in realtà trova difficoltà a delinearsi in una forma precisa. Effettivamente essa può apparire come un modo per essere fintamente esaustivi in un'analisi che rimarrà pur sempre parziale e mal costituita.
Quando il rapporto all'identità si introduce in un'opera d'arte, questa diventa un'ambigua superficie incastrata in un loop di rappresentazione di un ego che non si rivelerà nella sua totalità. Spesso la questione dell'identità rimane dietro l'angolo e si intrufola nell'espressione artistica in modalità varie e diversificate.
L'autoritratto entra nel lavoro di Alfredo Aceto in forme che si rivelano in maniera totalmente inaspettata, manifestandosi con una modalità che evidenzia ancor più i limiti dell'identità stessa.
L'osservatore si trova di fronte ad una rappresentazione congelata ed immobile ma presto si concede una porta d'entrata in un universo che prescinde dall'artista raffigurato.
Quasi come un pretesto, l'autoritratto è strumento per un'analisi in bilico tra autobiografia e astrattismo.
Se si osserva una produzione artistica come una frammentata costellazione di oggetti, ci si può accorgere che alcuni di loro possono essere facilmente associati all'autoritratto mentre altri corrispondono a piccoli testimoni di un mondo intimo.
"Molte mie rappresentazioni portano dentro di sé un ego che si relaziona con i rimasugli di figure mitologiche di ogni epoca che si scompongono lasciando solo il loro profumo nel lavoro.
Si tratta di idoli provenienti dall'antichità o dal presente che vengono generati dalla mente nel periodo che precede la conoscenza della loro identità. Ed è proprio grazie a questa conoscenza o approfondimento che la misticità di queste entità si sgretola lasciando nella mia iride uno spettacolo senza paragoni. Credo che il mio lavoro sia il risultato di una narrazione costante che poggia su forme diverse tra loro e in certi casi vede introdursi creature ingombranti in tutti i sensi."
In mostra, la balena in scala naturale, costituisce l'effigie di una scultura anch'essa riferita all'ego, presentandosi in posa ieratica con uno dei due occhi che appartengono all'artista. Quasi priva di espressione, porta a toccare una sorta di spiritualità. Nella mitologia indiana la balena detiene la memoria di tutta la storia umana e ha conosciuto tutti gli esseri viventi che sono transitati sul nostro pianeta, corrispondendo così ad una lotta contro il tempo nello scopo di percepire la vera essenza dell'identità che forse Alfredo Aceto ritrova nelle proprie opere, a volte assunte a testamento artistico come in "Alfredo era un bambino, Sophie una donna affascinate, Paola fece una magia".
Alfredo Aceto è nato nel 1991,vive e lavora a Torino e Losanna.
Tra le mostre si ricordano "iii-ooo" (con Peter Hutchinson) Blancpain Art Contemporain - Ginevra; "Lullabies for obsessions" Galleria Changing Role - Roma; "Format à l'italienne" Espace le Carré - Lille; "Special Project", Maison Folie Moulins - Lille; "One Thousand Four Hundred and Sixty Peep-Hole" Peep-Hole - Milano; ARI MORTIS" Museo del 900 - Milano; "There is a différence between a shaky or out-of-focus photograph and a snapshot of clouds and fog banks" ECAL - Losanna; "Fforfake" Belvedere di San Leucio - Caserta; "This is Tomorrow" Galleria Anna Rumma - Napoli; "Nero su Nero" Galleria Franz Paludetto - Torino; "OPS!" Ambassade de France en Italie – Torino.
Inaugurazione giovedì 12 dicembre alle ore 18.30
Luce Gallery
Corso San Maurizio 25, Torino
Orario: mercoledì-sabato 15.30 - 19.30
Ingresso libero