Studio Giangaleazzo Visconti
Milano
corso Monforte, 23
02 795251 FAX 02 76023238
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Alighiero Boetti - Andy Warhol
dal 26/11/2003 al 31/3/2004
02 795251, 02 76023238

Segnalato da

Delos



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Alighiero Boetti
Andy Warhol



 
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26/11/2003

Alighiero Boetti - Andy Warhol

Studio Giangaleazzo Visconti, Milano

Alighiero Boetti e Andy Warhol, due artisti e due momenti storici a confronto. Due icone dell'espressione contemporanea piu' originale della seconda meta' del secolo scorso dialogano attraverso una selezione di opere.


comunicato stampa

Alighiero Boetti e Andy Warhol, due artisti e due momenti storici a confronto. Due icone dell'espressione contemporanea più originale della seconda metà del secolo scorso dialogano attraverso una selezione di opere scelte dallo Studio di Giangaleazzo Visconti, nella mostra che inaugura il 27 novembre e che resterà aperta al pubblico fino al 31 marzo 2004.

Proprio come nelle opere di Boetti, la mostra nasce dalla coincidenza delle immagini a confronto: le mappe in negativo e positivo delle basi missilistiche della Russia orientale realizzate da Warhol tra il 1985 e il 1986 e le opere che Boetti esegue quasi negli stessi anni, gli arazzi fatti ricamare su tela dalle donne afghane, i 'postali' e i lavori a biro nera, blu e verde.

Entrambi hanno trasformato la quantità delle immagini riproducibili in qualità dell'immagine stessa. Hanno prodotto 'in serie': Warhol avendo come riferimento (critico) la produzione industriale, la pubblicità, i consumi di massa e in collaborazione con altri esecutori nel suo laboratorio storico chiamato non a caso Factory; Boetti negli anni Settanta fino all'invasione sovietica sceglie l'Afghanistan come seconda patria e fa eseguire i suoi arazzi dalle ricamatrici di Kabul e poi nei campi profughi in Pakistan. Per lui l'opera non è solo una critica alla società ma è biografia e memoria collettiva.

Warhol critica i media e la società commerciale, impiegandone i modi e gli strumenti, lo stesso cinismo e la stessa aggressività. I suoi simboli, dall'hamburger alle pistole, ai personaggi politici, presenti in mostra dettano il ritmo di un'epoca transitoria, ma straordinariamente creativa, dove l'esagerazione delle immagini porta all'azzeramento di qualsiasi significato che non sia quello della negazione. 'Come si può dire che uno stile sia migliore di un altro? - si interroga Warhol -. Questo stile o quello, questa o quella immagine dell'uomo non fa nessuna differenza'. Parole che sembrano confermare il suo atteggiamento nichilista, nascosto dietro la maschera del divismo e del gioco, ma che spiegano la presenza di soggetti solo apparentemente incongrui come nella ripetizione ossessiva della bottiglia della Coca Cola, di Marilyn e della Campbell's Soup.

Boetti non ha la stessa spregiudicatezza. Se Warhol prende spunto dal mondo per rivelarne vizi e virtù in maniera razionale e lucida, senza lasciare spazio a inclinazioni poetiche, Boetti lo interpreta attraverso l'uomo, i suoi simboli, i suoi segni. Nasce così la mappatura del mondo, classificato in porzioni di universo che mutano con gli eventi politici, sociali e geografici.

Così come Warhol aveva dato vita ai simboli del consumo di massa, alla galleria di potenti, criticando il sistema dal suo interno, in modo analogo Boetti nelle mappe gioca e ironizza sui principi di ordine e disordine, cerca di superare il principio dello stile individuale affermando la soggettività della percezione. '...Divertirsi molto con il mondo - sosteneva Boetti - dietro le cui apparenze stanno delle incredibili magie: magie delle parole, magie dei numeri'. 'Le vie contorte fra ordine e disordine - ha scritto il critico Jean Christoph Amman - sono il dramma, la commedia e la tragedia della storia dell'umanità. Di questo parla l'opera di Boetti, e qualcuno provi a dirmi che non ci riguarda'.

naugurazione giovedì 27 novembre 2003 ore 18.30

Orari: Lunedì - Venerdì 11.30 - 19.30

Per informazioni: 02/795251

Immagine: Alighiero Boetti, Mappa 83

Ufficio Stampa Delos
02/8052151

Luogo: Studio Giangaleazzo Visconti - C.so Monforte 23, Milano

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