Mostra personale. L'artista indaga le possibilita' di riscatto (culturale ed estetico) delle periferie urbane. Utilizzando materiali di scarto, in questo caso la carta, egli realizza opere che si impongono per la loro evidente monumentalita', ma che mantengono la leggerezza e la fragilita' del materiale originario. Lo spettatore si trovera' disorientato dalle strutture che alterano la consueta architettura della galleria.
L'artista Luigi De Simone presenta a Napoli la sua prima mostra
personale. Egli intende indagare le possibilità di riscatto (culturale
ed estetico) delle periferie urbane. Utilizzando materiali di scarto,
in questo caso la carta, egli realizza opere che si impongono per la
loro evidente monumentalità , ma che mantengono la leggerezza e la
fragilità del materiale originario.
Le industrie, le grandi discariche, i depositi dei materiali più vari,
i ''non-luoghi'' che i cittadini relegano nelle zone più marginali delle
aree urbane, sono i siti dove De Simone ha trovato lo spunto e la
materia prima per questi suoi nuovi lavori. Egli riporta al luogo
originario i materiali che il centro cittadino aveva scartato; questi,
però, anziché ritornare nella condizione e nelle forme precedenti,
vengono trasformati e plasmati secondo l'estetica creativa e
contraddittoria della periferia.
''Giocando'' con questi materiali di scarto De Simone esplora le
potenzialità espressive dello spazio espositivo. Lo spettatore si
troverà disorientato dalle strutture che alterano la consueta
architettura della galleria. E', anche in questo caso, il paesaggio
architettonico della periferia urbana, con la sua povertà strutturale e
materiale, ad offrire all'artista lo spunto iconografico per le sue
costruzioni.
La prima sala ospita un cubo di carta di 3 metri, all'interno del
quale il visitatore è invitato ad entrare. Per questi si pone uno
sdoppiamento delle possibilità percettive: accettare la costruzione
come una scultura, e dunque osservarla dall'esterno, oppure
considerarlo un ambiente e viverlo dall'interno?
Nella seconda sala una griglia architettonica realizzata con ritagli di
prestiti obbligazionari e azioni di risparmio, che ricorda gli edifici
non-finiti delle periferie, costringe i visitatori attraverso un
percorso obbligato e invita a riflettere su quanto l'architettura,
oltre a modificare l'aspetto del paesaggio, sia responsabile anche del
movimento al suo interno.
Marco Izzolino
Inaugurazione giovedi' 4 dicembre ore 19
Apertura dal 4 dicembre 2003 al 20 gennaio 2004
dal lunedì al sabato dalle 11 alle 19
sabato e festivi su appuntamento
Mimmo Scognamiglio
Via M. D'Ayala, 6 80121 Napoli