Julia Brown
Chto Delat?
Jacopo Natoli
Ana Pecar
Oliver Ressler
Alessandro Rolandi
Mike Watson
Collettiva con le opere di un gruppo di artisti internazionali che rifuggono dagli ordinari canali di governance, comunicazione, welfare ed educazione, usando l'apparente autonomia dell'arte per creare modalita' di comunicazione originali e alternative, eludendo gli attuali problemi del mondo politico e sociale.
a cura di Mike Watson
The Gallery Apart è orgogliosa di presentare “Subterfuge”, una mostra curata da Mike Watson in cui vengono presentate le opere di un gruppo di artisti internazionali che rifuggono dagli ordinari canali di governance, comunicazione, welfare e educazione, usando l’apparente autonomia dell’arte per creare canali di comunicazione originali e alternativi, che eludano gli attuali problemi del mondo politico e sociale.
Viviamo in tempi incerti e difficili da decifrare, per i quali la storia del pensiero politico appare inadeguata. Non basta affermare che la verità è ormai in frantumi o che il nostro codice etico è messo in discussione, in quanto la perdita di un modello binario di pensiero – sinistra-destra, giusto-sbagliato, crescita-recessione, ecc. – non permette più quelle distinzioni che presuppongono un’analisi logica. Siamo in balia dei movimenti imprevedibili di un meccanismo finanziario creato da noi, e tuttavia a noi stessi incomprensibile.
Mentre la Politica può essere ridotta a una serie di facili slogan, la Religione assume forme estreme, agghiacciante parodia delle certezze di un’epoca oramai andata e la Scienza è messa a servizio del capitale, “l’Arte” rimane un’incognita indecifrabile, forse simile alla natura caotica e indecifrabile del meccanismo finanziario che, senza saperlo, esercita il suo controllo su di noi.
Il compito, dunque, dell’artista socialmente impegnato è quello di conservare l’elemento astratto e inafferrabile che è l’essenza stessa dell’Arte, in modo da adattarla all’astrazione del meccanismo finanziario e fornendo contemporaneamente risposte concrete ai problemi sociali attraverso un “sotterfugio”: un sofisma fondato sulla finzione per ottenere uno scopo o un fine.
Il collettivo russo Chto Delat? e gli artisti Ana Pečar (Slovenia) con Oliver Ressler (Austria) presentano rispettivamente “Shivering with Iris” e “In the Red”, due film in anteprima mondiale che indagano rispettivamente le possibili alternative all’educazione e alla nostra cultura del debito.
Alessandro Rolandi – artista nato in Italia che vive e lavora a Pechino – presenta “Message to the West”’, un’opera realizzata in collaborazione con artisti cinesi, in cui i messaggi vengono trasmessi al di là dei confini, sfuggendo in tal modo alla censura.
L’artista americana Julia Brown presenta “The Swim”, una collezione di opere che attingono alla ricerca sui Wade-in ai tempi dell’America segregazionista, in cui sia i bagnanti bianchi e neri nel 1964 si opposero alla legge che imponeva spiagge separate.
L’opera di Jacopo Natoli (Italia) nasce dalla collaborazione con Dionigi Mattia Gagliardi e il collettivo artistico Spazi Docili, che esplorano temi quali la proprietà, lo spazio vuoto e l’occupazione nel quartiere Testaccio di Roma.
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Subterfuge presenta una ricerca in fieri condotta dal curatore Mike Watson, intitolata “Joan of Art”. Il progetto – realizzato nel 2012 in collaborazione con la Nomas Foundation di Roma – ha come obiettivo quello di utilizzare le risorse del mondo dell’arte per ripensare e ridefinire i modelli di educazione e welfare. Una ricerca è stata recentemente condotta durante la 55^Biennale di Venezia. Maggiori informazioni sul sito www.joanofart.net.
Julia Brown (Ypsilanti, Michigan, USA; 1978)
Julia Brown ha ricevuto il suo MFA dalla CalArts nel 2006 e BA in studi d'arte dal Williams College nel 2000. Brown ha vinto il Premio Epson nel e il AMF Painting Award della Fondazione Dedalus nel 2006. Il suo lavoro è stato esposto a New York presso Ogilvy + Mather, Art in General, The Kitchen, Scaramouche Gallery, Harvestworks Media Festival, Talman + Monroe, LMAK Progetti, e il Artists Space Project Room, a Los Angeles al LACE e Supersonic al Barnsdall Galleria; Real Art Ways, Hartford, Provincetown Art Association Museum (PAAM); inoltre in Via Farini, Milano, Kunsthalle Düsseldorf, Modulo Video, Londra e Progetti Blank, Città del Capo. Brown ha partecipato a numerose residenze, tra cui Viafarini, Il Whitney Independent Study Program, la Fondazione Ratti Corso Superiore di Arti Visive, Skowhegan School of Painting and Sculpture, ed è stata due volte Visual Arts Fellow at the Fine Arts Work Center. Brown è attualmente Visual Arts Fellow presso The Core Program presso il Museo di Fine Arts di Houston e Assistente Professore di Pittura presso la George Washington University di Washington DC. Inizierà una Smithsonian Institute Artist Research Fellowship nella primavera del 2014.
Chto Delat?
Chto Delat ? (Che cosa si deve fare ?) (Pietroburgo: 2003) è un collettivo fondato da un gruppo di artisti, critici, filosofi e scrittori provenienti da San Pietroburgo, Mosca e Nizhny Novgorod con l'obiettivo di fondere politica, arte e attivismo.
Il gruppo si è costituito in occasione di un azione chiamata "La rifondazione di Pietroburgo". Il nome del gruppo deriva da un romanzo dello scrittore russo Nikolai Chernyshevsky e richiamano alla mente le auto- organizzazioni del lavoratori di Lenin nella sua pubblicazione, "Che cosa si deve fare ? " (1902).
Chto delat? sono: Tsaplya Olga Egorova (artista , Pietroburgo), Artiom Magun (filosofo, Pietroburgo), Nikolay Oleynikov (artista, Mosca), Natalia Pershina/Glucklya (artista, Pietroburgo), Alexey Penzin (filosofo, Mosca), David Riff (critico d'arte, Mosca), Alexander Skidan (poeta, critico, Pietroburgo), Oxana Timofeeva (filosofo, Mosca), e Dmitry Vilensky (artista, Pietroburgo). Dopo un’intensa collaborazione, nel 2012 la coreografa Nina Gasteva si è unita al collettivo. Molti artisti e ricercatori russi e internazionali hanno partecipato a diversi progetti realizzati sotto il nome del collettivo Chto Delat?
Jacopo Natoli (Roma; 1985)
Jacopo Natoli è un videoartista e regista sperimentale. Ha studiato Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Roma e Fine Art presso il Chelsea College of Art and Design di Londra. Lavora con il video-saggio, il documentario, la performance audio-video e il testo. Studia il linguaggio come movimento-immagine e nella sua forma politica ed estetica. Si interessa di marginalità concettuale e sociale. Sta conducendo una ricerca interdisciplinare sull’estetica del negativo e la semiotica del filmato. È redattore della rivista “Nodes” sull’arte, sulla ricerca e sul progresso.
Il suo lavoro è stato esposto in festival, musei e gallerie (tra i quali: 14th Festival for experimental and different cinema, Parigi, 2012; Careof, Milano, 2012; Arts at CIIS, ATA, San Francisco, 2012; The Space, Nottingham Contemporary, Nottingham, 2012; Image festival, Toronto, Ontario, Canada, 2012; Chisenhale Gallery, Londra, 2011, Hackney wicked festival, Londra 2010).
Oliver Ressler + Ana Pečar
Oliver Ressler (Knittelfeld, Austria; 1970; vive e lavora a Vienna) è un artista filmaker che produce installazioni, progetti di arte pubblica e film su temi di economia, democrazia, riscaldamento globale, forme di resistenza e alternative sociali. Nelgli anni ha collaborato con gli artisti Zanny Begg, Ines Doujak, Martin Krenn, Gregory Sholette, David Thorne e il politologo Dario Azzellini. Ressler ha partecipato a più di 150 mostre, tra cui le Biennali di Praga (2005): Siviglia (2006); Mosca (2007) e Taipei (2008). Suoi progetti e mostre personali includono: “The Movement of Ideas” (film retrospective), Centre d’Art Contemporain, Ginevra (2013); “After the Crisis is Before the Crisis”, Artra Galleria, Milano e Basis, Francoforte (2012); “Venezuela from Below“, The Cube Project Space, Taipei con Dario Azzellini, (2012); “The politic of Art”, museo Nazionale d’arte contemporanea di Atene (2010); “The tourist, The Pilgrim, the Flaneur (and the worker)” (2011).
Ana Pečar lavora con video e altri media. È attiva come organizzatrice di eventi pubblici attraverso i quali comunica correnti artistiche e collettive. Ha maturato la sua educazione alla Corcoran School of art e Università di Maribor e ha arricchito la sua preparazione grazie a numerosi workshop e residenze. Nei suoi video l’analisi sociale è molto sottile e si intreccia con mitologie, spazi artistici complessi e simbolismo immaginario. I video di Pecar sono nella collezione del museo regionale della Carinzia, archivio video slovena (stazione DIVA), Archivi europei di Media Art e on-line Earth water catalogue (un'iniziativa artistica di sensibilizzazione, comprensione e l'apprezzamento dell’acqua).
Alessandro Rolandi
Alessandro Rolandi (Pavia; 1971: Vive e lavora a Pechino dal 2003) il suo lavoro esplora le connessioni tra arte, conoscenza, contesto sociale e linguaggio. Usa differenti linguaggi: disegno, scultura, installazione, performance, fotografia, oggetti trovati, video e testi. Osserva e documenta la nostra attuale struttura socio-politica per sottolineare gli effetti che ha sulla nostra vita quotidiana e sui nostri schemi di pensiero.
Egli è il fondatore e direttore del Dipartimento Sociale sensibilità di Ricerca e Sviluppo di Bernard Controls Asia nel 2011, attualmente in corso. Il suo lavoro è stato esposto, tra gli altri luoghi a Venezia Biennale2005 e il 2011, WRO Wroclav Biennale 2011, CCD Photofestival Pechino 2009, 2010-2011, Museo Pecci, Milano 2011, MCAF Gent 2008, FUSO VideoArt Lisbona 2012, sotto la metropolitana, New York 2012, UCCA di Pechino 2012 e nel 2013 nel Beijing Organic Farmers market. E 'stato nominato dal Consiglio di Arte Contemporanea globale tra i migliori artisti di performance per le Alice Awards 2011 insieme a Megumi Shimizu per la performance "Something in the way".
Inaugurazione sabato 18 gennaio 2014 ore 18,00
The Gallery Apart
via Francesco Negri, 43, Roma
Orari: dal martedì al sabato 15,00 - 19,00 e su appuntamento