Five steps of perception and transformation. "Un viaggio alla ricerca di una percezione e una trasformazione complete". In mostra una selezione di sculture.
Primae
Noctis
Art
Gallery
è
lieta
di
presentare
la
prima
personale
europea
dell’artista
vietnamita
La
Huy.
Nato
nel
1979,
a
Bien
Hoa,
nella
provincia
di
Dong
Nai,
a
sud
di
Ho
Chi
Minh
(Vietnam),
La
Huy
si
è
laureato
nel
2004
alla
Ho
Chi
Minh
City
University
of
Fine
Arts.
Egli
attualmente
vive
e
lavora
a
Ho
Chi
Minh
City.
“un
viaggio
alla
ricerca
di
una
percezione
e
una
trasformazione
complete”
Un’immagine
di
monaco
sulla
strada
che
chiede
elemosina
per
avere
del
cibo.
Da
questa
visione
nasce
l’ispirazione
per
la
creazione
di
sculture
di
cera
realizzate
con
vesti
di
monaci.
Normalmente
solo
ai
monaci
dell’ordine
buddista
è
concesso
apprendere
la
tecnica
per
indossare
la
veste,
ma
io
ottenni
l’eccezionale
possibilità
di
conoscere
questo
mistero
dopo
aver
esposto
la
mia
idea
con
delle
sculture
in
una
pagoda.
Imparai
la
tecnica,
ma
mi
servì
molta
pratica
per
raffinarla.
Solamente
quando
mi
sentii
pronto,
misi
la
veste
su
un
manichino
e
vi
riversai
della
cera
color
latte.
Una
volta
che
la
cera
si
solidificò
e
asciugò,
tolsi
il
manichino.
Secondo
una
tradizione
millenaria,
i
monaci
avrebbero
dovuto
raccogliere
solo
gli
scarti,
dagli
asciugamani
usati
come
sudari
sulle
tombe
agli
stracci
nella
spazzatura,
per
poi
ricucirli
assieme
e
rammendarli,
ricavandone
una
veste.
Al
giorno
d’oggi,
questo
tipo
di
vesti
ormai
non
esiste
più,
al
monaco
viene
data
una
veste
realizzata
con
materiali
artificiali.
Cinque
vesti
sacre
sono
disposte
con
un
lieve
spostamento
delle
braccia
del
monaco.
Le
braccia
discendono
gradualmente
arrivando,
infine,
al
riposo.
Il
percorso
termina
in
una
veste
bianca,
pura,
che
pare
quasi
dissolversi
nell’aria,
qui,
infatti,
non
esiste
più
una
separazione
fra
tradizione
e
rituali
antichi,
la
veste
rimane
vaga
e
indistinta,
immobilizzata
nel
bianco
della
cera.
La
luce
ardente
e
tremolante
si
riempie
di
profonda
comprensione.
Il
tepore
proveniente
dall’interno
sulla
fredda
e
solida
cera
suggerisce
l’approssimarsi
dell’esistenza
di
un
corpo
formato
d’aria,
in
continuo
movimento.
Nella
luce
indistinta,
la
cera
lattea
diventa
il
medium
che
collega
concetto
e
tradizione.
I
ruoli
degli
elementi,
identici
nell’essenza
ma
distintivi
nella
rappresentazione,
innalzano
a
un’immaginazione
multidimensionale
che
accompagni
alla
consapevolezza
della
realtà
e
della
trasformazione
innata
o,
almeno,
all’esplosione
di
un’energia
interiore.
“Cera,
luce,
libri
di
testo
buddisti
e
metafora”
antichi
libri
buddisti
in
un’installazione
armoniosa.
Normalmente
la
cera
viene
utilizzata
come
candele
in
rituali,
cerimonie
funebri
e
offertori.
Io,
invece,
la
considero
un
materiale
speciale,
che
mi
permette
di
unire
e
conservare
il
valore
di
oggetti
antichi,
che
mi
permette
di
trasmettere
una
metafora
sulla
leggerezza
e
sulla
fragilità.
Qui
il
presente
e
le
vestigia
di
un
tempo
passato
a
lui
intrecciato
collidono,
il
rifugio
diviene
anche
prigione,
conflitti
interiori,
scontri,
perdite
e
dolori
producono
un
soggetto
danneggiato
e
diviso.
I
libri
antichi,
incurvati,
con
messaggi
oscurati,
portano
in
sé
un’immaginazione
multidimensionale.
Su
un
piano,
essi
possono
sembrare
un
luogo
di
rifugio,
ma
su
un
altro
essi
possono
apparire
come
tombe
di
massa.
La
ripetizione
di
questi
libri
crea
un
movimento
ritmico
unitario.
Affogati
nella
cera,
stesi
e
poi
trasformati
in
una
forma
convessa,
questi
libri
vorrebbero
solamente
scaricare
l’energia
interiore
posseduta,
ma
sono
costretti
a
rimanere
intrappolati
in
una
cera
nebulosa.
La
Huy.
Vernissage: 9 Gennaio 2014, 18
Primae Noctis Art Gallery
via Canonica 7, (ingresso su via Lucchini) Lugano
Orari d’apertura: da lunedì a venerdì: 10-18
Sabato su appuntamento
Ingresso gratuito