A dieci anni dalla scomparsa, una mostra ricorda Giovanni Testori attraverso le tele di Giancarlo Vitali, oggetto di una scoperta, avvenuta per caso e di una passione critica, trasformatasi in amicizia, che raggiunse l'apice nella dedica al pittore di Bellano di tre poesie, ispirate al ciclo dei tori squartati.
L'oltranza della pittura
Giovanni Testori e Giancarlo Vitali
Milano - A dieci anni dalla scomparsa, una mostra ricorda Giovanni Testori attraverso le tele di Giancarlo Vitali, oggetto di una scoperta, avvenuta per caso e di una passione critica, trasformatasi in amicizia, che raggiunse l'apice nella dedica al pittore di Bellano di tre poesie, ispirate al ciclo dei tori squartati.
La mostra riunisce alcune degli oli già appartenuti alla collezione Testori, più quattro studi inediti che hanno per protagonista assoluto, quasi tirannico, lo sguardo del critico, quegli stessi occhi che definirono la pittura di Vitali: ''pittura-pittura''.
Nel catalogo, stampato da Itaca, è riproposto il corpus degli scritti testoriani dedicati all'opera di Vitali, pittore ed incisore.
L'omaggio dello Spazio Cinquesensi avviene contemporaneamente all'inaugurazione di due importanti mostre milanesi, quella a Palazzo Reale sull'uomo d'arte (scrittore, autore teatrale, critico, pittore') e quella al Castello Sforzesco che presenta gli incisori amati da Testori, da Giancarlo Vitali a Gianfranco Ferroni, da Renzo Vespignani a Federica Galli.
Giovanni Testori I fasti della pittura. Il Corriere della Sera - 22 agosto 1984
(') Nacque, Vitali, figlio di pescatori; talmente che, ragazzo, mentre il ''bellanasco'' calava giù a rinfrescar la calura agostana [']. Già , il ''bellanasco''! Sapete che sia in sé, e pel lago d'intorno a Bellano, tale vento' Da dove prenda nome, dato che il borgo l'abbiam rammentato, è fin troppo facile scoprire; ma conoscerlo! E, poi, goderlo! Come capitò a noi, là , nello studio dell'ignoto genio, o servo servilissimo della dea pittura, mentre, con la stessa velocità con cui il padre aveva mostrato persici e agoni, sciorinava, davanti ai nostri occhi increduli, esaltati ed esterrefatti, i fasti, ecco, sì i fasti, d'una pittura sontuosa e trionfante di sughi, succhi, rapine cromatiche, carnali ascendenze e debordante, sempre, di fiumi di rose, di peonie e di sangue; una pittura della quale, fin lì, non avevamo avuto notizia che tramite una fotografia.
(') La certezza che fosse pittura da toccare, d'amare, e da cui lasciarsi toccare, abbracciare, amare, ci afferrò subito. Restammo così incerti se passar sopra al piccolo, straziato cadavere le mani; ovvero deporvi un velo, come avremmo fatto sul corpo esanime d'un bambino. Ci dicemmo, subito, che bisognava vederlo, quel sacro lacerto, quel sacro, sanguinante brano di sacra, sanguinante pittura; e conoscerne, insieme, l'ignoto autore; e così cavarlo, in qualche modo, dal buio; dal silenzio; dal nulla.
Inaugurazione mercoledì 3 dicembre, ore 19
Ufficio stampa - Armanda Mainetti
Sara Vitali
ITACA, viale Monte Santo 12, 20124 Milano
Tel 02 45478847
SPAZIO CINQUESENSI
4 dicembre 2003 - 30 gennaio 2004
Da lunedì a venerdì, dalle 16 alle 19.
Viale Monte Santo 12 - 20124 Milano
tel. 02.45478847 - 02.62694274