Palazzo della Ragione
Milano
piazza dei Mercanti, 1
02 43353535
WEB
Il deserto non e' silente
dal 2/12/2003 al 7/1/2004

Segnalato da

Ilaria Maggi




 
calendario eventi  :: 




2/12/2003

Il deserto non e' silente

Palazzo della Ragione, Milano

La mostra propone, al fianco di una sezione archeologica di bellissimi reperti della Libia, una sezione di arte contemporanea.


comunicato stampa

Dopo Londra, Parigi, Roma, e Ginevra apre il 3 dicembre a Milano, a Palazzo della Ragione la mostra Il deserto non è silente promossa dalla Gaddafi International Foundation for Charity Associations.

L'esposizione itinerante è stata voluta e realizzata da Saif El-Islam Gheddafi, fondatore dell'associazione e figlio del leader libico, allo scopo di presentare, promuovere e sensibilizzare il pubblico e la critica internazionale verso la realtà artistica libica, una realtà che si manifesta profondamente intrisa della sua storia passata anche nel presente.
La mostra infatti propone, al fianco di una sezione archeologica di bellissimi reperti della Libia, una sezione di arte contemporanea in cui sono esposte le opere di tre artisti dagli stili diversi: lo stesso Saif El-Islam Gheddafi insieme a Fawzi Omar Swei e Salaheddine Shagroun.

Fontana proveniente da Tolemaide (Museo di Tolmeita), dal II al I secolo a.C. Un accostamento tra antico e moderno che trova fondamento in un tema unificante, il deserto, scelto anche per il titolo della mostra.
Il luogo di storia, di passaggi e incontri di culture diverse, come testimonia il corpus archeologico in esposizione, è anche scrigno prezioso di immagini mitiche e simboli tradizionali che hanno ispirato i tre giovani artisti. Il set fisico e suggestivo delle loro opere è dunque costituito da silenzi notturni, paesaggi aridi, misteriosi, e figure 'topiche', dai cavalli ai tappeti volanti, che ci viene però restituito in immagini insolite, a volte oniriche e surreali, a volte di un distinto realismo contemporaneo. Visioni che, a prescindere dai linguaggi prediletti dai singoli artisti, sono dominate sempre e comunque da un acceso colorismo, lontano dagli ocra e dai gialli desertici.

Il deserto non è silente offre a Milano un'occasione unica per incontrare una fetta di cultura libica, prodotto di una terra di memorie remote ma comuni, ponte tra epoche e scenario d'incontro di popoli e gente.

Piatto in ceramica proveniente da Tauchira (Museo di Tokra) Nella sezione archeologica della mostra sono esposte statue, bronzi, manufatti, steli e mosaici provenienti da tutto il territorio libico come il bassorilievo che riproduce le scene di vita campestre di Tripoli, la Testa di Berenice da Cirene, il Mosaico della luna da Sabratha o il Busto di Settimo Severo e la stele fenicia dall'anfiteatro di Leptis Magna. Reperti unici che guidano alla scoperta delle origini della tradizione libica e delle sue connessione con le culture africana, greca e romana.

Nella seconda sezione della mostra l’identità culturale del Paese è presentata invece attraverso i vari linguaggi degli artisti libici contemporanei Saif El-Islam Gaddafi (Presidente della Gaddafi International Foundation for Charity Associations), Fawzi Omar Swei e Salaheddine Shagroun.

Saif el-Islam Gaddafi, La tenda, 1998 Saif El-Islam Gaddafi presenta in questa mostra 37 opere che, anche se non esprimono in modo esauriente il suo stile, offrono allo spettatore un percorso interessante attraverso la conoscenza della sua opera. Nella sua tecnica sobria e scarna, che nonostante i suoi studi in architettura appare liberata da ogni rigidità tecnica, si possono cogliere elementi della cultura tradizionale caratterizzata da particolari ripresi da miniature e ornamenti. La sua arte presenta forti legami con il passato, ma nondimeno con il contemporaneo. Protagonisti sono i sentimenti: sia quelli grandi comuni all’umanità che gli intimi trovano espressione ed uguale dignità nelle sue opere.


Fawzi Omar Swei, Al-Shahied, 1986 Fawzi Omar Swei mostra nelle sue opere un’attenzione particolare verso la veridicità della riproduzione pittorica rappresentando un unicum nel panorama artistico libico. Suoi temi favoriti sono spesso vecchi oggetti presi dalla vita quotidiana o dalla tradizione. Caratteristica della sua tecnica è la dedizione al dettaglio che si sviluppa nell’attenzione alla luce, ai colori e all’angolo visuale offerto al fine di rendere un buon effetto realistico.
Nel perseguimento del suo realismo trova utili mezzi di espressione anche nella fotografia, nella pittura, nel cinema o nel computer.

Salaheddine Shagroun, Sposa libica, 2001 Salaheddine Shagroun presenta una selezione di lavori naturalistici. La sua tecnica particolarmente attenta al dettaglio, nasce dalla propria interpretazione dell’arte del Rinascimento e dallo studio di antiche tecniche pittoriche. La sua abilità trova particolare espressione nei ritratti e nella riproduzione di costumi tradizionali o gioielli. Il suo stile è stato sicuramente influenzato dall’esperienza di restauratore. Vive in Italia dal 1980.

Orario: tutti i giorni dalle 10 alle 20

Ingresso: gratuito

Sito Web: http://www.thedesertisnotsilent.com


Palazzo della Ragione, Via dei Mercanti, Milano

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