"The Camel's Back (Mother I Kill You)" e' un'installazione in cui l'artista racchiude la sua opera, le sue memorie, il suo percorso, i suoi traumi.
The Camel’s Back, è un racconto con una genesi bizzarra e “materiale”. Uscito sul Saturday Evening Post nel 1920 prima di entrare a far parte di Tales of the Jazz Age. Fitzgerald lo descrive così:
“Credo che di tutte le storie che ho scritto questa sia quella che mi è costata meno fatica e che forse mi ha procurato il maggior divertimento. Quanto al lavoro che ha comportato, venne scritta in una sola giornata nella città di New Orleans, col preciso scopo di comprare un orologio da polso in platino e diamanti che costava seicento dollari. La iniziai alle sette del mattino e la terminai alle due di quella stessa notte. (...) ”
Federica Perazzoli scrive a Plus_P la sua storia. Non esiste un'artista donna, come non esiste un artista uomo. Una donna artista è artista e basta. E poi c'è la femminilità di cui narra perché artista, non perché donna. Scrostare le categorie identificative ed essere semplici e nudi destini. Mother I Kill You è un'installazione in cui l'artista racchiude la sua opera, le sue memorie, il suo percorso, i suoi traumi, la sua umanità, l'ispirazione tutta, il suo processo di liberazione. Stanze come la mente dell'artista ed il tempo che in esso la donna trascorre. Chi le visita entra nella sua testa e nel processo creativo trovandosi di fronte ad un vero manifesto di Federica Perazzoli.
http://toja-exhibition.tumblr.com
Federica Perazzoli
Nata a Sorengo (Confederazione Elvetica) nel 1966. Vive e lavora a Milano.
Studia architettura al Politecnico di Milano, inizia la sua ricerca pittorica come assistente presso Emilio Tadini maturando successivamente una sua ricerca pittorica espressionista, fatta di poche pennellate, quasi slavate, di grande impatto visivo. Tra le collettive: Nuovo ritratto in Italia, curata da Alessandro Riva allo Spazio Consolo nel 1998, a Confronto (Museo Della Torre di Treviglio, 2008), a Rinascita per Paolo (Palazzo della Permanente, Milano, 2009), Nilufar (Milano, 2012). Mostre personali: Galleria Tossi (Firenze, 2002), Marselleria (Milano, 2012).
Plus_P
“Il mio sogno era creare uno spazio dove far confluire tutto ciò a cui sono più legato fin da quando ero piccolo, dalla moda all’arte in ogni sua espressione; tutto ciò, quindi, che mi ha permesso di tirar fuori la mia emozione”. Così sostiene Giancarlo Petriglia, il designer milanese di borse che, accanto al suo brand omonimo, ha deciso di dar vita ad un progetto unico nel suo genere: il Plus_P. il nome del locale di Via Niccolò Paganini 2 racchiude l’essenza del suo scopo: Plus_P, “più Petriglia”, ossia, l’estensione del mondo appartenente all’anima del designer.
Un luogo unico ed emozionale che racchiude, ogni espressione artistica, ospitando artisti giovani o già affermati, di arte antica, modernariato, arte contemporanea, così come le opere di tutti quei designer che vorranno essere ospitati all’interno della “casa” Plus_P, ristrutturata sulla chiave delle vecchie case del’700, con spazi divisi da porte, che permetteranno, tra le altre cose, la scelta di essere selezionate o condivise; una stanza nella stanza. Una casa, sì, perché di questo si tratta, con la cucina, il locale ormai conosciuto a livello internazionale, il The Small, gestito sapientemente dal compagno di vita di Giancarlo, Alessandro Lo Piccolo, accanto al quale si troveranno altri tre spazi che andranno a concretizzare “il sogno Plus_P”.
Vernissage: mercoledi 22 gennaio 2014 ore 18:30 - 22:00
Plus_P
via Paganini, 3 angolo Piazza Argentina - Milano
martedì-domenica 12:00-16:00 - 19:00-24:00